venerdì 28 dicembre 2012

SARA' SANTO? ... LUI CE LA METTE TUTTA

“Il papa venduto a Monti per 17 milioni di euro”

Il Giornale si arrabbia con le gerarchie vaticane per l'ok al professore. Che intanto tesse la tela.

 

 

L’endorsement dell’Osservatore Romano non è casuale. Anzi, secondo Il Giornale, dietro la benedizione della Chiesa alla candidatura di Monti c’è una serie di favori che il governo del professore ha fatto agli ecclesiastici. Ma il giorno dopo i giornali sono piuttosto pieni delle relazioni tra gerarchie vaticane ed esecutivo, che hanno portato ai giudizi lusinghieri odierni. Secondo Marco Ansaldo e Francesco Bei su Repubblica in primo piano c’è il filo diretto tra Ratzinger e Monti:
È proprio Benedetto XVI ad aver instaurato un rapporto diretto con il Professore che ama definirsi l’economista «più tedesco» d’Italia. A tenere sempre aperto il canale con l’altra sponda del Tevere ci pensa invece Federico Toniato, il giovane vicesegretario generale di palazzo Chigi, l’ombra di Monti. Il 37enne ex funzionario del Senato, si dice vicino all’Opus Dei, ha ormai un rapporto diretto e personale con padre Georg, il segretario particolare di Ratzinger, ma soprattutto con il cardinale Tarcisio Bertone. Proprio il segretario di Stato vaticano, in questi mesi, è stato l’artefice della “conversione” a Monti di tutte le gerarchie. E non è un caso se l’endorsement ufficiale del Vaticano sia arrivato con un editoriale dell’Osservatore romano, il giornale che “dipende” politicamente dalla Segreteria di Stato. Ma c’è un’altra pedina fondamentale nella squadra Monti. il ministro Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant’Egidio. Uno dei pochi al mondo che parla con il Papa al cellulare.
Anche se uno spiraglio nel PdL ancora c’è. E’ quello teocon:
Tra i pochi prelati che ancora guardano al Pdl e si riconoscono in Ruini c’è invece la speranza che, almeno, sulle candidature Berlusconi vorrà tenere in considerazione gli esponenti dell’area teo-con. I vari Sacconi, Quagliariello, Roccella, che potrebbero essere travolti nella composizione delle liste, colpevoli di aver flirtato con Monti. Verrebbe così meno l’ultimo canale di comunicazione ancora aperto tra il centrodestra e la Chiesa. È di fatto la fine del “lettismo” nei rapporti fra la Chiesa e lo Stato italiano, il grande freddo con Berlusconi confina in un angolo anche Gianni Letta, finora il più accreditato ambasciatore Oltretevere. Ma c’è un’altra possibile conseguenza politica del sostegno del Vaticano a Monti, ed è quella che in queste ore sta preoccupando di più sia il Pdl che il Pd. Ci si interroga infatti se questo endorsement sia l’inizio di un nuovo impegno dei cattolici in politica sotto uno stesso tetto. Con una fuga dai vecchi partiti. Sia prima sia, soprattutto, dopo le elezioni.
Secondo il Corriere invece è stato decisivo il ruolo del cardinal Bagnasco:
Lo stesso cardinale Angelo Bagnasco, del resto, aveva detto al Corriere che «non si possono mandare in malora i sacrifici di un anno» e la vigilia di Natale, al Gr1, ha elogiato l’Agenda Monti parlando di «un metodo innovativo». Elogi ripetuti da Avvenire con un editoriale del direttore Marco Tarquinio. Naturale, quindi, che tra le associazioni cattoliche ci sia fermento: si parla di una lista di cattolici per Monti che verrebbe annunciata il 10 gennaio, quando tornerà a riunirsi il Forum di Todi.
Ma è al Giornale che sono più arrabbiati. E sbattono in prima pagina un presunto accordo in base al quale “vendono il Papa per 17 milioni”. I conti li fa Vittorio Feltri in prima pagina:
Intanto un miracolo il Professore lo ha già compiuto: l’ospedale Gaslini di Genova (sta a cuore ad Angelo Bagnasco) e l’ospedale Bambin Gesù di Roma (sta a cuore a Tarcisio Bertone) hanno ricevuto dal pio governo Monti, in articulo mortis, un finanziamento rispettivamente di 5 e 12 milioni di euro. Incoraggiante.
Uno scandalo, per il caro Littorio. Che però non si lamentava quando queste regalìe arrivavano da Berlusconi. Paola Rodari circostanzia i fatti:
Un esempio è l’approvazione al Senato del maxi- emendamento alla legge di stabilità che prevede, tra l’altro, uno stanziamento di 12,5milioni per l’ospedale Bambin Gesù (gestito dal Vaticano) e 5 milioni dieuro a favore della Fondazione Gaslini di Genova. «È un primo passo che apprezziamo molto rispetto della funzione che l’ospedale Gaslini ha, non soltanto per la Liguria ma per l’Italia, per molte regioni lontane e oltre, el Mediterraneo»hadetto Bagnasco, che della Fondazione Gaslini è presidente, in occasione dell’inaugurazione della nuova Aula Magna dell’ospedale pediatrico. «Veramente – ha concluso il porporato – è un gesto piccolo in sé, ma significativo » e «speriamo che, poi, stradafacendo, possa ampliarsi».  (Fonte)
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