martedì 25 ottobre 2016

Gli italiani di #Goro e #Gorino hanno detto basta! Quando lo faranno pure gli altri italiani?

Foto tratta da La Nuova Ferrara

Oggi gli italiani di #Goro e #Gorino hanno fatto #barricate contro l’invasione straniera. La stampa si lagna che, a non essere «accolte», sono state «dodici povere donne».
Le poverine, però, fan parte di un gruppetto di 10.000 clandestini arrivati in Italia in tre giorni: quasi tutti maschi.
Questi fan parte di un gruppetto di 150.000 clandestini arrivati in un anno: maschi.
I quali, a loro volta, fan parte di un gruppetto di 300.000 clandestini arrivati in due anni: maschi.

Tutti questi simpatici amici sono stati portati da Renzi e Alfano nei villaggi, nei quartieri periferici, nelle campagne italiane. In molti borghi sono maggioranza, in molti rioni sono più numerosi dei nostri figli. Un intero popolo è stato trapiantato sul nostro territorio, sbattendosene dei disagi arrecati alla popolazione italiana.

lunedì 24 ottobre 2016

#no #iovotono ... e non fatevi incantare!


Attenzione amici.
Se voterete al Referendum del 4 dicembre, farete in modo che entri in vigore la seguente disposizione:
«La potestà legislativa è esercitata dallo Stato nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione europea». 
È il nuovo art. 117 della Costituzione, scritto da Renzi e dai suoi compari.
Se passa, la volontà popolare perderà definitivamente ogni potere.
I rappresentanti del popolo, infatti, potranno approvare solo leggi rispettose delle decisioni delle oligarchie europee. Ma qualunque legge, da essi approvata, che fosse in disaccordo con tali decisioni, sarebbe automaticamente incostituzionale e perciò priva di efficacia, in base al nuovo testo – scritto da Renzi – dell’art. 117 della Costituzione.

giovedì 13 ottobre 2016

Don Chisciotte contro i mulini a vento … questa sono io solo che non combatto contro i mulini, ma contro dei mostri senza anima


Una delle battaglie che porto avanti da 3 anni circa è quella della strana scomparsa della vita civile di mezzo secolo scomparsa, non si sa come ne’ il perchè, nella città di Urbino.
Ho fatto fare denunce ai Carabinieri, alla Prefettura, alla Corte dei Conti, ma non ho avuto risposta.
L’unica risposta avuta il fatto che “qualche” hacker è entrato nel portale del giornale che dirigo e ha CANCELLATO l’articolo che parlava di questo. Hanno praticamente messo la firma sul fatto che è una cosa che SCOTTA e anche parecchio. Ma i malandrini non sapevano che l’articolo che avevano cancellato (lo stesso riportato nelle denunce fatte) era del mio vecchio portale, per cui nel nuovo gli articoli ci sono ancora e tutti intatti!
Avete presente che importanza hanno i poli archivistici di stato? Sono il nostro tesoro più grande perchè non solo si può risalire a disegni o invenzioni come nel caso di Leonardo da Vinci (tanto per fare un esempio) ma ci sono memorizzate tutte le malattie genetiche di generazioni e generazioni e il punto cruciale della mia battaglia è proprio questo.
questo un articolo scritto dopo la sparizione del primo in cui denunciavo questa brutta storia:
COSA SI NASCONDE DIETRO QUESTA SPARIZIONE? PERCHE’ NESSUNO DA UNA RISPOSTA?- – Agorà News on Line

martedì 4 ottobre 2016

INFORMARSI E' GIUSTO ... L'IMPORTANTE E' POI METTERE UN BEL #NO !

Sondaggi, referendum: solo uno su 10 sa bene di cosa parla. Un quinto di elettori Pd col no, un quinto dei 5 Stelle col sì

I dati di Ipsos per il Corriere della Sera quasi sorprendenti: nonostante di riforme e del voto del 4 dicembre si parli tutti i giorni, solo il 10 per cento risponde di conoscere i contenuti nel dettaglio. Intanto il no resta in vantaggio (di poco), con una fetta sempre ampia di indecisi. E nonostante molti si dicano favorevoli a tutti i punti della riforma...


Il no trionfa al sud e nelle isole, il sì fa il pieno al centro e nel nord-ovest. Un elettore su 5 del Pd vota no alle riforme, ma uno su 5 dei Cinquestelle vuole approvarle. Due su 5 si dicono d’accordo con i contenuti della legge Boschi (in particolare la riduzione dei senatori e la fine del bicameralismo paritario, ma il primo partito resta quello degli indecisi e tra coloro che sicuramente parteciperanno al referendum sono in vantaggio i contrari. Infine, solo uno su 10 sa bene di cosa si parla, mentre uno su 10 risponde che non ha mai sentito parlare del referendum. E’ lo scenario che a 9 settimane dal referendum disegna un sondaggio di Ipsos, pubblicato dal Corriere della Sera.

Uno su 10 sa bene cosa c’è nella riforma
Il dato più significativo – e allarmante, senz’altro – è che pochissimi sanno di cosa si sta parlando. Il 10 per cento risponde di conoscere nel dettaglio la riforma, il 44 per cento dice di conoscerla “a grandi linee”, mentre il 38 per cento spiega di averne sentito solo parlare e il rimanente 8 confessa di non averne nemmeno mai sentito parlare. “Un dato sorprendente – scrive sul Corriere Nando Pagnoncelli, che dirige Ipsos – Tenuto conto che i mezzi di informazione ogni giorno ci parlano del referendum. Ma ne parlano prevalentemente riportando più il rumore di fondo (le polemiche e i conflitti tra i due schieramenti), mentre l’approfondimento del merito della riforma è merce rara, probabilmente perché risulta ostico agli elettori”.