martedì 30 settembre 2014

RENZI, ROTTAMATORE O PINOCCHIO?

E SE FOSSERO I MAGISTRATI A FERMARE LA CORSA DEL GOVERNO RENZI?” - ANM CHIEDE RISPETTO: "AFFERMAZIONI CHE NON CORRISPONDONO ALLA REALTÀ"

Cerasa: “Renzi ha utilizzato alcune figure legate al mondo della magistratura per dare alla politica la possibilità di darsi facilmente un tocco di cipria (il caso Cantone su tutti)”. Ma ora “chissà se quella magistratura sfidata da Renzi riuscirà a resistere alla tentazione di sfidare a modo suo il governo Leopolda”



1 - ANM, DA RENZI AFFERMAZIONI CHE NON CORRISPONDONO REALTÀ
matteo renzi a chetempochefa 3MATTEO RENZI A CHETEMPOCHEFA 3
(ANSA) - Dal Renzi "affermazioni che non corrispondono alla realtà". Così l'Anm riguardo all'intervento del premier che ieri sera a "Che tempo che fa" è tornato sul nodo ferie. "La magistratura ha troppo rispetto della propria indipendenza, per strumentalizzarla a secondi fini. Ci si attende uguale rispetto da parte di tutti", aggiunge l'Anm.

Sottolineando che le "affermazioni riguardanti l'azione dell'Anm e il concreto funzionamento degli Uffici giudiziari italiani non corrispondono alla realtà dei fatti", l'Anm passa poi a ricordare "con estrema fermezza" la propria posizione in particolare sul tetto alle retribuzioni, sul taglio delle ferie e sulla riduzione dei termini feriali, confutando le affermazioni del premier.

lunedì 29 settembre 2014

MA CHE STATO E' QUESTO?

STATO-MAFIA: NAPOLITANO PUO’ E DEVE ESSERE INTERROGATO – ALLA FINE HANNO VINTO I GIUDICI: COSA SI INVENTERA’ ADESSO IL VECCHIO DEL QUIRINALE?


La Corte d’assise di Palermo ha ribadito la necessità di sentire come testimone al processo sulla trattativa Stato-mafia il capo dello Stato Giorgio Napolitano. La deposizione, chiesta dai pm, era già stata ammessa, ma dopo la lettera inviata ai giudici da Napolitano, alcuni legali ne avevano chiesto la revoca.
Napolitano era già stato citato come teste il 17 ottobre 2013 a attraverso una lettera alla Corte d’assise aveva fatto sapere di non nulla da riferire sulla trattativa. Napolitano dovrà essere sentito sulla lettera inviata nell’aprile 2012 all’allora procuratore generale della Cassazione Vitaliano Esposito in cui si esponevano le lamentele dell’ex presidente del Senato Nicola Mancino, oggi imputato nel processo.
In assenza di una norma specifica sulla deposizione del capo dello Stato, la Corte applicherà l’articolo 502 del codice di procedura penale che prevede l’esame a domicilio del teste che non può comparire in udienza. Alla testimonianza, di cui ancora non è stata fissata la data, non parteciperanno né il pubblico né gli imputati, ma solo i legali e la procura.
La corte d’Assise di Palermo “ha già ritenuto che l’audizione appare né superflua né irrilevante”, ha spiegato il giudice Montalto. Alcune difese – dopo la lettera spedita dal Capo dello Stato – avevano chiesto di rinunciare all’audizione di Napolitano. Oggi, sciogliendo la riserva, la Corte di assise ha confermato che “deve darsi corso alla testimonianza”.
(tratto da: http://alfredodecclesia.blogspot.it/2014/09/stato-mafia-napolitano-puo-e-deve.html - Fonte)




Sabina Guzzanti presenta il suo film a "servizio pubblico" del 25.09.2014

venerdì 26 settembre 2014

Caso Marò - Marò, arbitrato internazionale: altro che tempi brevi!

L'arbitrato internazionale spiegato da Ilaria De Napoli



“Scoraggia la lite e favorisci l’accordo ogni volta che puoi”, diceva Lincoln. Massima che sembra impossibile da applicare al caso Marò. Da più di due anni agli arresti in India, i due fucilieri ne hanno sentite e vissute di tutti i colori tra strategie e false promesse. Adesso è la volta dell’arbitrato internazionale. Ma siamo sicuri che sia lo strumento giusto? E se l’India  -come sembra- non dovesse accettare?  Come funziona questo strumento di diritto internazionale e quanto può rappresentare la chiave di volta della vicenda ce lo spiega Ilaria De Napoli, laureata in Relazioni Internazionali presso la LUISS Guido Carli, con un master in studi internazionali strategico-militari presso il Centro Alti Studi per la Difesa e attuale consulente istituzionale.
Qualche mese fa sembrava aperta una nuova fase nella spinosa vicenda Marò. Ad un certo punto si è parlato dell’arbitrato internazionale come la chiave di volta della risoluzione pacifica della controversia tra Italia ed India. E’ stata una buona idea?
L’arbitrato è una delle vie percorribili per dirimere la questione dei marò detenuti in India e ancora in attesa di un giudizio da parte del tribunale nazionale  -eventualità assolutamente non auspicabile per l’Italia dal momento che avvalorerebbe la tesi indiana di unilateralità della giurisdizione su un caso che, per definizione e per tipologia di diritti lesi, invece, è internazionale.  Oggi si è saputo che la prossima udienza è fissata per il 12 dicembre 2014

Dottoressa De Napoli, cosa si intende per arbitrato?
Bisogna distinguere tra la tipologia di arbitrato prevista nella consuetudine internazionale, fondata sul consenso delle parti, e una tipologia alternativa prevista dalla Convenzione sul Diritto del Mare (UNCLOS). Infatti, premesso che questo tipo di risoluzione delle controversie può sempre essere complementare, e spesso è solo successivo, ai diversi strumenti diplomatici -forse più laschi- a disposizione degli Stati coinvolti, è bene evidenziare che tra gli strumenti di risoluzione pacifica delle liti, quali il Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare (ITLOS), la Corte Internazionale di Giustizia (ICG) e un Tribunale Arbitrale ad hoc, la Convenzione sul Diritto del Mare –a tutti gli effetti applicabile al caso– offre un quarto strumento: un Tribunale Arbitrale istituito unilateralmente, ai sensi dell’Allegato VII, che può diventare una via obbligatoria nel caso di silenzio delle parti o di mancato accordo.

giovedì 25 settembre 2014

COSI' L'EUROPA CI PROTEGGE!


Il TTIP (Transatlatic Trade and Investment Parnership) è un RISERVATISSIMO accordo commerciale, attualmente in fase di negoziazione, tra Europa e Stati Uniti.



É un trattato per rimuovere quelli che le grandi multinazionali ora vedono come ostacoli: i diritti dei lavoratori e i regolamenti che difendono l'ambiente, la salute e la privacy.

In che modo? Ve lo spieghiamo come nessuno hai mai fatto prima.



(Fonte)

RENZI MARPIONNATO ALLA CONQUISTA DI NEW YORK

Renzi marpionnato alla conquista di New York - al Council on Foreign Relations matteuccio si scusa per l’inglese maccheronico e promette praterie agli investitori: “cambierò le leggi sul lavoro” 

Renzi promette di battere la sinistra del partito e di “sconfiggere la ‘vetocrazia’ dei sindacati e della pubblica amministrazione, di chi va in ufficio per stare al telefono o sui social network invece di lavorare e dare certificati ai cittadini”... 


 1. VIDEO - IL DISCORSO INTEGRALE DI RENZI AL COUNCIL ON FOREIGN RELATIONS


2. IL MESSAGGIO DI RENZI AGLI INVESTITORI: “SUL LAVORO IO NON MI FERMERÒ”
La platea del blasonato Council di relazioni internazionali, angolo su Park Avenue, a tratti si diverte. Renzi prende in giro anche il suo inglese, «cancellate le registrazioni, è terribile la mia pronuncia, lo so». Ma il terzo presidente italiano in tre anni, di fronte a manager, professori, diplomatici e banchieri americani, ha un messaggio da recapitare: non pensate che finisca come gli altri, «non è possibile che io mi fermi o mi tiri indietro».
renzi e marchionne al council on foreign relationsRENZI E MARCHIONNE AL COUNCIL ON FOREIGN RELATIONS

In prima fila c’è Sergio Marchionne, alla fine definirà l’intervento del premier «eccezionale». Al di là delle gag il contenuto è ricco di messaggi, il primo alla sinistra del suo partito: lunedì prossimo c’è la direzione, «ci si ascolta, si decide e poi si va tutti insieme, ci sono delle cose che in Italia vanno fatte» e il Jobs act, che promette poco dopo anche ai presidenti delle principali multinazionali americane, dall’Ibm alla Coca Cola, riuniti insieme ai manager dei fondi comuni d’investimento nella sede di Bloomberg, all’ora di pranzo, è in cima alla lista del capo del governo.

mercoledì 24 settembre 2014

NON TOCCATE IL RE ... NEPPURE A PAROLE

DUE VILIPESI E DUE MISURE - STORACE RISCHIA 5 ANNI DI GALERA PER AVER DEFINITO “INDEGNO” NAPOLITANO, MONARCA ASSOLUTO E INATTACCABILE

Feltri: “Il reato di vilipendio, eredità medievale, può esistere solo in Italia, dove noi comuni mortali siamo sudditi e se diciamo che il re è nudo o vestito male, guai: in cella. E quei fannulloni dei parlamentari si girano i pollici. Brutti, sporchi, corrotti e lazzaroni. Ci fosse uno che li rottama sul serio”...



Premessa necessaria affinché il lettore si regoli: Francesco Storace, vecchio fascistone, ex portavoce di Gianfranco Fini ai tempi in cui anche questi era un fascistone, è un amico caro. Quindi l'articolo che mi accingo a scrivere è viziato dalla simpatia che nutro per lui. Aggiungo tuttavia che lo vergherei anche qualora egli mi stesse sulle scatole, dato che è vittima di una clamorosa e insopportabile ingiustizia. Basti pensare che rischia di finire in galera per una bischerata ovvero un reato che tale non è, se valutato secondo logica e alla luce degli attuali orientamenti del diritto.
FRANCESCO STORACE E MAURIZIO GASPARRI SELFIEFRANCESCO STORACE E MAURIZIO GASPARRI SELFIE
La vicenda è la seguente. Storace nel 2007 è protagonista di una polemica politica. Ce l'ha con i senatori a vita che ogni due per tre vanno in soccorso di Romano Prodi, allora premier traballante a causa di una maggioranza esigua a suo sostegno. Tra le più assidue stampelle del presidente del Consiglio dell'epoca, c'era il premio Nobel Rita Levi Montalcini (quasi centenaria ma allora viva e vispa), la quale, in caso di necessità, si precipitava a Palazzo Madama allo scopo di appoggiare il governo in difficoltà numerica.

lunedì 22 settembre 2014

Napolitano e i "gravi interrogativi"

Il discorso del Re


Stavolta S.A.R. Giorgio Napolitano ha proprio ragione: nella politica italiana accadono cose che “sollevano gravi interrogativi”. Purtroppo non sono quelle che dice lui, anzi il fatto che lui le dica per imporre al Parlamento di mandare alla Consulta chi garba a lui solleva “gravi interrogativi” sulla sua irrefrenabile vocazione autoritaria.
Se il suo amico Luciano Violante e l’amico di Previti, Donato Bruno, non ottengono i voti previsti dalla Costituzione per diventare giudici costituzionali, il capo dello Stato non può e soprattutto non deve farci nulla: se non rassegnarsi alla loro definitiva trombatura dopo 12 fumate nere e alla loro sostituzione con due giuristi veri, sganciati dai partiti (ce ne sono a bizzeffe, dalla Carlassare a Rodotà, da Pace ad Ainis, da Villone a Gianluigi Pellegrino), che rappresentino degnamente un organo costituzionale per definizione indipendente, dunque votabili anche dai 5Stelle che molto opportunamente rifiutano di votare i due politicanti.

domenica 21 settembre 2014

Povera Italia ma come Renzi può governare il Paese?

Il caso del papà di Renzi: l’amico scout del figlio e quegli strani regali 



"Intorno al 2010" il Credito Cooperativo di Pontassieve, banca con sede nel paese dove risiede Matteo Renzi, concesse un mutuo di 500mila euro alla Chill Post, azienda ancora in mano al padre del premier Tiziano Renzi.

Lo scrive Marco Imarisio sul Corriere della Sera, aggiungendo un dettaglio importante per la comprensione dell'inchiesta che ha coinvolto Renzi senior, indagato a Genova per bancarotta fraudolenta; a capo della banca, nel periodo in esame, c'era Matteo Spanò, amico d'infanzia del presidente del Consiglio al quale Renzi diede la guida dell'associazione Muse per la gestione degli spazi museali di Palazzo Vecchio. Spanò è stato anche l'organizzatore della Route, l'assemblea nazionale Agesci che ha riunito 35mila scout, un appuntamento al quale ha partecipato lo stesso premier.

Federica Mogherini chi è?

Sono sempre più preoccupato per lo stato di staticità, di sole chiacchiere e annunci per la stampa. Ora Massimiliano Latorre è in Italia per curarsi a causa di un malore. Niente ci è dato a sapere di quanto il Governo voglia fare, entro gennaio 2015, per risolvere questa situazione. Perchè in gennaio Massimiliano dovrà ritornare in India e i "nostri" che faranno? Lo estraderete nuovamente (sarebbe la seconda volta) in tal Paese dove vige la pena di morte trasgredendo i dettami della Costituzione sui cui tutti avete giurato? Presidente Napolitano e Capo delle FF.AA., Governo tutto, vertici delle Forze Armate abbandonerete Salvatore Girone per la Vostra poca azione?
E Lei Ministro Mogherini che è molto attiva in tutto il Mondo per le cause umanitarie e ora anche Alto rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell'Unione (qui gli impegni, manca solo l’India), come mai lascia indietro questa triste storia? perchè questo silenzio? i mezzi, a giudicare dal suo curricula, non le mancano di certo!


• Roma 16 giugno 1973. Politico. Del Pd. Ministro degli Esteri del governo Renzi (dal 22 febbraio 2014, il più giovane ministro della Farnesina della storia). Eletta alla Camera per la prima volta nel 2008, confermata nel 2013. Fa parte della Commissione Affari Esteri, della Commissione Difesa ed è presidente della delegazione parlamentare alla Nato. Dal dicembre 2013 fa parte della segreteria nazionale del Pd ed è Membro dell’istituto Affari Internazionali, del Consiglio per le relazioni fra Italia e Stati Uniti e del Network europeo per il Disarmo e la Non Proliferazione Nucleare.

venerdì 19 settembre 2014

RENZI, IL JOBS ACT E LA CORSA VERSO LA GRECIA

In Grecia un dipendente su tre guadagna 300 €



Secondo i dati del sindacato della Confederazione Generale dei Lavoratori Greci (GSEE), uno su tre dipendenti del settore srivato suadagna 300 € al Mese, lavorando con forme flessibili di occupazione (Lavoro a tempo parziale, rotazione delle mansioni).

GSEE Direttore scientifico Savas Robolis ha dichiarato che gli elevati tassi di disoccupazione portati dalla crisi economica, costringono semper più dipendenti del settore privato a ricorrere al lavoro flessibile. Questo ha creato una nuova generazione di lavoratori; la generazione di 300 €.

I Guadagni Annuali medi in Grecia per il 2014 ammontano a € 21,930 rispetto a 24,472 € in Slovenia, 22,740 € a Cipro, € 34,584 in Spagna, in Germania 38,964 € 44,377, E 49,256 in Irlanda in Francia.

L'opposizione del Partito Sinistra Democratica (DIMAR) ha osservato che le nuove cifre evidenziano la drammatica situazione dell'economia greca e dei dipendenti nel modo più enfatico.

SIAMO TUTTI SALVATORE GIRONE?


Il detto dice che solitamente “non c’è due senza tre”, ma quando si parla del caso Marò sembra non esserci nemmeno il due. Errori di calcolo per i nostri fantomatici Politici? E no, non si tratta di fare retorica, se ne è fatta fin troppa in questi giorni, parlando spesso a vanvera e a sproposito. In molti si staranno chiedendo se forse si faceva di più quando se ne parlava meno, di sicuro vi erano più fatti, quelli che oggi sembrano mancare da ogni parte, a partire dalle istituzioni, da quel governo Renzi che, proprio qualche mese fa, aveva proclamato che, tra le prime cose, si sarebbe compiuto un “duro lavoro” per riportare in Italia i nostri due Marò, ormai in India da più di due anni, con l’accusa di avere ucciso due pescatori del Kerala scambiati per pirati. Tuttavia, nonostante i fatti spesso rappresentino la migliore spiegazione, le uniche spiegazioni fornite in questi anni, sono state quelle date da inutili parole.
E’ servita una Ischemia, per riportare Massimiliano Latorre in Italia. Un risultato stupendo per le speranze italiane, sembrerebbero dichiarare gli stessi rappresentati di quelle istituzioni che finora ben poco di concreto hanno fatto, se non parlare a vanvera. Ma di quale speranza stiamo parlando? Forse quella di riaprire un rapporto diplomatico amichevole con Nuova Delhi grazie a questa loro “gentile” concessione? Perché in molti sarebbero curiosi di capire come stanno i rapporti tra Italia e India, dopo  che lo stesso Renzi ieri, aveva dichiarato su Twitter di essere soddisfatto per i risultati raggiunti con l’India, per il rientro di Massimiliano, elogiando la giustizia indiana, assieme al Premier Modi.

giovedì 18 settembre 2014

Renzi cerca lo scontro sulla riforma del lavoro e l’ottiene

BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI – RENZIE IN TUTA DA COMBATTIMENTO: O SI FANNO LE RIFORME O SI VA A VOTARE (E RE GIORGIO CHE FA, SCIOGLIE IL PARLAMENTO?) – E ANNUNCIA CHE SUL LAVORO È PRONTO A MUOVERSI PER DECRETO – QUI SI FA UNA BRUTTA FINE


Il premier cerca lo scontro sulla riforma del lavoro e l’ottiene. Angeletti gli risponde che l’articolo 18 non crea posti di lavoro mentre Landini dice che usare un decreto sarebbe un grave errore. Si ricomincia a votare per la Consulta e Grillo denuncia una “proposta indecente” sul voto a Violante…



Lui non ha paura, né delle elezioni né dello scontro sulla riforma del lavoro che verrà fatta per decreto. Matteo Renzi espone il programma dei “Mille giorni” alle Camere e indossa la tuta da combattimento per far vedere quanto è motivato ad andare avanti per la sua strada.
RENZI POLETTIRENZI POLETTI

Il premier mostra i muscoli anche contro la magistratura e a proposito dell’inchiesta Eni dice a muso duro: “Non consentiamo a nessuno scoop di mettere in difficoltà o in crisi decine di migliaia di posti di lavoro e non consentiamo che avvisi di garanzia, più o meno citofonati sui giornali, consentano di cambiare la politica aziendale in questo Paese". Insomma, il fronte con la magistratura è sempre aperto.

Ma il passaggio chiave della giornata è quello in cui Renzie spiega che «i mille giorni sono l'ultima chance per l'Italia per recuperare il tempo perduto». E che l'ipotesi di un voto anticipato «potrebbe essere presa in considerazione se il Parlamento si dimostrasse incapace di fare ciò che è necessario nei prossimi anni». Una minaccia in piena regola da parte di chi è convinto, comunque, di vincere le elezioni.

martedì 16 settembre 2014

Renzi, siamo arrivati al caffè?

PITTIBIMBO SOTTOTUTELA - PURE RENZIE SI ARRENDE E, COME I SUOI TRE PREDECESSORI (BERLUSCONI, MONTI E LETTA), FINISCE NEL CORDONE SANITARIO DI QUIRINALE E BANKITALIA
Napolitano e il governatore Visco di nuovo costretti a fare i garanti internazionali dell'Italia - Ieri faccia a faccia al colle per assegnare i compiti all'ex sindaco di Firenze: basta con la politica degli annunci, le riforme vanno varate (tutte insieme)....


«Il colloquio è servito a uno scambio di opinioni sulla recente riunione dell’Ecofin e in vista dell’incontro tecnico tra i paesi del G20 che si terrà a Cairns (Australia)». Mai come stavolta in pochi - anzi in pochissimi - hanno creduto alla versione ufficiale, cioè a quanto hanno fatto filtrare, come di consueto, le fonti istituzionali.

Il colloquio di ieri tra Giorgio Napolitano e Ignazio Visco, dunque, non sembra proprio rientrare nel lungo elenco di appuntamenti rituali fra Capo dello Stato e governatore della Banca d’Italia. Le visite del numero uno di via Nazionale al Quirinale in effetti non sono rare, tuttavia il faccia a faccia di ieri capita in una delle fasi più delicate del governo di Matteo Renzi. Insomma, non è ordinaria amministrazione.

JIHADISTI A CACCIA DI ITALIANI: LI RAPISCONO PERCHÉ PAGHIAMO

PRIMATI ITALIANI: SIAMO IL PAESE PIÙ AMATO DAI JIHADISTI! IL NOSTRO GOVERNO PAGA SEMPRE I RISCATTI - MA ORA L’ISIS NON VUOLE PIÙ I SOLDI. DECAPITARE UN OCCIDENTALE VALE QUANTO UN ATTENTATO

David Haines, l’ultimo inglese sgozzato, era prigioniero con Federico Motka, italo-svizzero per cui il governo Renzi ha pagato un riscatto milionario, visto che noi siamo disposti a ‘finanziare’ Isis, il Regno Unito no - Ma ormai le trattative sono quasi inutili: torturare un occidentale “vale” quanto una bomba nella metro in termini di terrore inflitto...



1. COSÌ «FINANZIAMO» AL QAIDA - I TAGLIAGOLE A CACCIA DI ITALIANI: LI RAPISCONO PERCHÉ PAGHIAMO
Gian micalessin per “Il Giornale

orrore isis 6ORRORE ISIS 6
Federico Motka e David Haines, ovvero una vita e una morte tremendamente parallele. Due ostaggi legati per 14 mesi alla stessa catena. Due uomini la cui liberazione e il cui destino sono dipesi, alla fine, dal passaporto e dal denaro.

Dal passaporto italiano di Federico e dai sei milioni di euro messi a disposizione dal governo Renzi per riportarlo a casa. Dal passaporto inglese di David e dal rifiuto del governo di Sua Maestà di sborsare una sola sterlina per riaverlo indietro. E così mentre il 27 maggio scorso l'allora 31enne Federico Motka sbarca a Ciampino e riabbraccia i genitori David Haines si ritrova condannato, rivenduto a quei decapitatori dell'Isis che sabato diffondono il macabro filmato della sua uccisione.

domenica 14 settembre 2014

Poveri #marò. Governo, solo chiacchiere!


Il 24 aprile 2014 la ministra Mogherini aveva detto "si apre la procedura internazionale" anche perchè non c'era stata risposta dall'India a ben 5 note verbali inviate dall'Italia, bene brava, ho pensato! ma a tutt'oggi non ha fatto assolutamente questo passo (non solo lei ma anche i M.A.E. dei precedenti Governi), perchè? cosa ci nascondono? c'è qualcuno da "coprire"? 
Il non aver richiesto questo arbitrato ora pesa tutto sulle spalle di Salvatore Girone e in special modo su quelle  di Massimiliano Latorre. 
Perchè? ieri (13.09) dopo un malore capitato a Massimiliano l'India ha concesso al marò il permesso di tornare in Italia per 4 mesi per potersi curare. Ma se non si riesce a risolvere questa faccenda indiana in questi 4 mesi Massimiliano dovrà ritornare in India.

Che succederà ora? 
Il Governo italiano ha solo due possibilità e cioè quella di riportare subito in Italia Salvatore e chiudere la vicenda, oppure quella trattenere Massimiliano ritirandogli il passaporto perché la Costituzione italiana, il C.P., il C.P.P. e una sentenza della Corte Costituzionale vietano l'estradizione di chiunque verso i Paesi che abbiano nel loro ordinamento la pena di morte. Un bel pasticcio! 

sabato 13 settembre 2014

I ROTHSCHILD, padroni del mondo.....

Questo è un articolo un po' datato ma tutt'ora corrente per cui lo voglio riproporre.

Non si può capire veramente cosa accade nel mondo se non si studia "La Famiglia" per eccellenza: I Rothschild.........


Chi comanda veramente il Mondo?

C'è un nome, o meglio... un cognome, che mi frulla nel cervello da un po'.
Si tratta senza dubbio di banchieri ,dato che sono i maggiori proprietari della Banca d'Italia e, per fare solo qualche esempio, possiedono la Barclays (tra le maggiori azioniste di Intesa SanPaolo) soprattutto tramite Markus Agius, la JpMorgan (che controlla Monte dei Paschi di Siena) tramite la famiglia Rockefeller, Mediobanca (colei che controlla Unicredit) tramite Vincent Bolloré e Jean Azema della Groupama Holding S.A., Banca Carige (attraverso Francois Perol), con Ana Patricia Botin il Banco Santander Central Hispano (il quale controlla ABN AMRO, un altro pilastro di Unicredit).
Potrei andare avanti così per ore ma credo che queste poche segnalazioni siano più che sufficienti.

Tornando ai banchieri, mi viene da pensare che costoro abbiano alle loro dipendenze personaggi, i quali hanno goduto di altissime cariche di spicco. Tony Blair (l'ex Primo Ministro inglese) lavora per loro ora con tanto di paga, stessa sorte per l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, diventato un loro consulente.
E sono solo due esempi. Hanno avuto stretti rapporti con Boris Elstin, il precedente “Zar”, tant' è che assieme a loro firmò il provvedimento per la creazione della potentissima Banca Russo-Occidentale ed espresse la sua soddisfazione pubblicamente più volte.

venerdì 12 settembre 2014

I nemici dei Marò. C'era una volta il M.A.E., il Presidente del Consiglio e anche il Capo delle FF.AA.

Esisteva una volta il M.A.E., il Presidente del Consiglio, un Capo delle FF.AA. e .... esisteva un'Italia diversa .


Ministro Mogherini da Lei solo parole di soddisfazione (così perlomeno è scritto sulla sua pagina istituzionale) ma purtroppo mancano le vere azioni. Ci ha sempre parlato dell'internazionalizzazione della vicenda ma poi si è scoperto che si trattava solo di parole non seguite dai fatti, ... i fatti gli li fanno gli altri. 
Lei dice: "Di là dalla soddisfazione per la decisione della Corte suprema, resta ferma la volontà e la determinazione del governo italiano a trovare in tempi rapidi una soluzione definitiva a questa controversia". Credo di aver già sentito troppe volte queste promesse.

Stamane apprendo dalla stampa che a Massimiliano è stato concesso di tornare per 4 mesi in Italia per curarsi. Quindi ritorna solo per aver avuto un malore e non certo per meriti di questi ultimi 3 governi. Dove sta lo Stato?

E Renzi dov'è? ah già, lui si esprime solo con un twitt, (non ha tempo, deve massacrare quanto resta dell'Italia), dove dice: "Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti".


E il capo delle FF.AA. nonché Presidente della Repubblica ha detto qualcosa? penso di no o almeno io non trovo, lui continua nel suo silenzio.

Ma siete veramente convinti tutti di lavorare per il bene degli italiani? ... e Salvatore resta la in ostaggio? aspettiamo forse anche un suo malore per fargli vedere il suolo natio su "gentile concessione" indiana? Lo sapete o no che il ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj ha smentito quanto voi continuate a raccontarci, infatti dice: "La questione non può essere affrontata con un dialogo diplomatico essendo all'esame della giustizia" e che "Si deve andare attraverso il processo giudiziario e che quindi non si può risolvere con il dialogo fra governi".  Lo sapete che significano queste frasi? non avete ancora capito che con i vostri soli annunci siamo lo zimbello internazionale? .... che vergogna!
(Maurizio Tentor)

mercoledì 10 settembre 2014

Sorgenia, regalo di Matteo Renzi a Carlo De Benedetti: 150 milioni l'anno


È di notte che il governo Renzi riesce a dare il meglio di se stesso. E di notte in gran segreto è venuto fuori il decreto che a palazzo Chigi è stato ribattezzato «salva-De Benedetti», anche se più che salvare l’ingegnere ha gettato una ciambella di salvataggio alla controllata Sorgenia, consentendo l’accordo con le banche di fine luglio che ha tenuto in piedi la creatura di Carlo De Benedetti evitando un possibile fallimento.

Su quell’accordo in una notte di fine giugno il governo Renzi ha messo una fiche che a regime dovrebbe valere sui 120-150 milioni di euro l’anno. Il decreto salva-Sorgenia si chiama capacity payment, ed è stato firmato in accordo con Renzi - ma senza informare Federica Guidi - dal viceministro dello sviluppo Economico, il Pd Claudio De Vincenti. Perché di notte e quasi di nascosto? Perchè quel decreto ben prima di vedere la luce era già diventato un caso politico-editoriale.

Il campanello d’allarme era stato suonato il 2 marzo scorso dal Corriere della Sera con un articolo di Sergio Rizzo e Fabrizio Massaro titolato così: «Il premier, Sorgenia e il salvataggio pagato dallo Stato - Il nodo della remunerazione pubblica per le centrali del gruppo De Benedetti». Un attacco a Renzi per un favore non ancora fatto a De Benedetti. Un po’ di can can politico nei giorni successivi, e del caso Sorgenia da allora in poi si sarebbero occupate solo le cronache finanziarie che riferivano del salvataggio tentato dalle banche con in prima fila il creditore che rischiava di più: il Monte dei Paschi di Siena.

lunedì 8 settembre 2014

Sono stufo di vivere .....



Sono stufo di vivere in Paese dove una classe politica ampiamente minoritaria, autoreferente e mai legittimata dal voto popolare eppure egemone (il PD governa con 8 milioni di voti perchè contano i voti delle politiche su oltre 50 milioni di elettori ergo ... 16%) con la complicità di una magistura schierata e faziosa e di una Corte Costituzionale ancor più schierata e faziosa sfrutta la Costituzione e i Codici per ciò che fa loro comodo, spesso con interpretazioni "fantasiose" e ignora bellamente il dettato Costituzionale e il Diritto ogni volta che lo ritengono opportuno con una arroganza pari solo a quella di Stalin. 
Quando i nostri due Marò vennero "restituiti" all'India si trattò, con ogni evidenza, di una vera e propria estradizione. In Italia è regolata con estrema chiarezza dagli articoli 10 e 26 della Costituzione, dall'articolo 13 del cp, dall'articolo 698 cpp nonchè da una chiarissima sentenza della Corte Costituzionale che espressamente vieta l'estradizione di un cittadino verso paesi dove sia vigente la pena di morte quand'anche fosse colpevole del peggiore dei delitti e ha espressamente ritenuto che " la semplice garanzia formale della non applicazione della pena di morte atto insufficiente alla concessione dell'estradizione" quindi del tutto risibile e pretestuoso l'atto tanto sbandierato dai nostri politicastri di allora che come sempre fidavano sull'ignoranza del Popolo.

domenica 7 settembre 2014

Tutti i nemici dei marò: Corrado Passera

Corrado Passera, il fondatore di Italia Unica il partito che nelle sue intenzioni dovrebbe essere il nuovo centro destra moderato, è quel "personaggio" implicato pesantemente nella tristissima vicenda che ha riportato in mani indiane i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. A tirarlo in causa è l'Ambasciatore Giulio Terzi che dice:  "Quel politico che si agitava era Corrado Passera, ma evidentemente Monti, Di Paola e gli altri erano d'accordo. A me risulta che Di Paola e de Mistura, oltre che dare garanzie, minacciarono pesantemente i due marò".


Ma chi è Corrado Passera?

Ma va anche ringraziato per:
- aver “trasformato” tanti potenziali giovani programmatori ed impiegati in definitivamente precari operatori di call center, grazie alla “trasformazione” di Olivetti in Infostrada
- aver non solo salvato la banca che fu di Guido Calvi, ma, a furia di fusioni, l’abbiamo addirittura resa comproprietaria di circa il 30% dell’azionariato che controlla la Banca d’Italia
- aver ristrutturato le Poste, che son lente come prima ma costano di più, proprio mentre, nel mondo ma non da noi, la posta elettronica iniziava a farla da padrona
- aver salvato Alitalia, Fiumicino e Roma (che non ha grandi aziende), versando nelle sue casse, tramite ministero dell’economia e finanze, tanti di quei miliardi che oggi ci farebbero comodo.
- aver salvato la Fiat dalla Chrysler, grazie a Banca Intesa Sanpaolo, ma la Fiat non salverà i nostri interessi italiani dalla Chrysler. (tratto da

martedì 2 settembre 2014

Tutti i nemici dei marò: Bonino (M.A.E. 28 aprile 2013 – 22 febbraio 2014)

Pure Lei se ne è andata senza aver lasciato alcuna traccia positiva riguardante la triste vicenda dei due Fucilieri del battaglione San Marco ingiustamente trattenuti in India.



Durante il comizio del 22 febbraio 2014, in piazza a Roma, l'ex ministro degli Esteri nel suo saluto di fine mandato ha detto:
Il Paese ha bisogno di educazione civica. Vanno riconquistate le regole e il rispetto per le istituzioni. Stamani ho incontrato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini: le ho detto che può contare su di me, sulla professionalità e la dedizione dell’intera Farnesina. Può contare anche sull’impegno dei Radicali. Io, da ministro, ho rappresentato il Paese, non me stessa”.

lunedì 1 settembre 2014

HO UN SOGNO ....


Ho un sogno, beh che c'è mica sognava solo Martin Luther King, vedo una Banca d'Italia nazionalizzata che torni a fare il suo mestiere, dite che le Banche si opporrebbero? Vedo un Governo che convochi le Banche e gli chieda ragione di milioni di euro ricevuti per erogare credito e che hanno invece utilizzato per il loro tornaconto...si zittirebbero in tre secondi e con la coda fra le gambe per il timore di esser costretti a restituire il maltolto o a rischiare la nazionalizzazione a loro volta.

E vedo una Zecca di Stato batter di nuovo moneta, la nostra amata Lira, di proprietà del Popolo, vedo una doppia circolazione monetaria, Lira- Euro, giusto per andare il messaggio all'Europa che siamo pronti ad andarcene. 

Davvero si pensa che la Germania gioirebbe se l'Italia mandasse Euro ed Europa a quel Paese? Crollerebbe il palco, finirebbe la pacchia per Fuhrer Merkel e poi in Francia c'è la Le Pen, vedo un'Italia che stringe alleanza con la Russia, vedo Forze Armate e Forze dell'Ordine impegnate in un rastrellamento coordinato da Nord a Sud e viceversa a fare pulizia di tutti coloro che non siano indiscutibilmente cittadini Italiani, neri, islamici, rom, zingari, cinesi, hai un visto sbagliato? Sei fuori. Non fai gli scontrini? Sei fuori. Vendi merce contraffatta? Sei fuori. Neri e islamici li vedo imbarcati a forza se è necessario e sbarcati sulla più vicina spiaggia del Nord Africa, vedo rom e zingari accompagnati a pedate nel sedere al confine, ripristinato perchè non lo dice l'Eurania ma...gli Italiani sì.