mercoledì 29 ottobre 2014

CRONACA DI UNA GIORNATA ''ANNI SETTANTA'' A ROMA: BOTTE DA ORBI DELLA POLIZIA A OPERAI IN SCIOPERO (STILE SCELBA)


"Dal presidio dei lavoratori della Ast a Roma presso l'ambasciata tedesca, dopo un comunicato insignificante diramato dell'ambasciata è partito un corteo pacifico, con in testa Bentivogli (Fim), Ghini (Uilm), Landini (Fiom), diretto verso il Ministero dello Sviluppo Economico, a cui la polizia ha risposto con una carica assolutamente ingiustificata in cui sono rimasti feriti quattro lavoratori dell'AST e alcuni dirigenti sindacali". E' quanto riferisce il Segretario nazionale Fim Cisl Marco Bentivogli in una nota.

"Continuiamo a sostenere quello che da tempo diciamo - prosegue Bentivogli - e cioè, che il governo non si occupi solo in televisione delle drammatiche vertenze industriali del nostro paese e la smetta di incoraggiare un confronto senza partire da un suo ruolo attivo per dare risposta alla disperazione di migliaia di famiglie. È inaccettabile che il nostro paese a partire dai suoi lavoratori non sia fatto rispettare come merita dalle più alte cariche istituzionali dello Stato".

LA PREPOTENZA DEI "POTENTI"

Primocanale querela Burlando per minacce


Il presidente della regione Liguria Claudio Burlando sarà querelato dalla redazione di Primo Canale per aver detto ai giornalisti dell'emittente "farete una brutta fine" al termine di una conferenza stampa. Lo riporta Il Secolo XIX: 


"Primocanale ha deciso di querelare il presidente della Regione Claudio Burlando per minacce dopo che il governatore giovedì scorso alla fine di una conferenza stampa ha rivolto al giornalista Dario Vassallo la frase: «Farete una brutta fine perché siete una roba inqualificabile». 


La frase è stata pronunciata da Burlando dopo che il giornalista aveva intervistato l'assessore regionale Raffaella Paita per chiederle di alluvione e protezione civile."
Primocanale ha fatto sapere di ritenere "quelle parole una inaccettabile aggressione alla libertà di informazione". Si legge in un comunicato dell'azienda: 
"Il collega era colpevole solo di fare il proprio lavoro e di essersi rivolto prima all'assessore regionale Raffella Paita, per chiederle di alluvione e protezione civile, e poi allo stesso governatore per chiedergli conto del trasferimento di una conferenza stampa dalla sede della Regione a un'altra per sfuggire agli operatori economici che stavano manifestando la loro rabbia proprio sotto le finestre dell'ente locale. I giornalisti di Primocanale - continua la nota della redazione - appoggiano e sostengono la decisione dell'azienda di querelare per minaccia il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando."
(Fonte

ROMANZO QUIRINALE - DAL COLLE NEGANO CHE RE GIORGIO SI SIA RIFIUTATO DI RISPONDERE A CERTE DOMANDE - I PM ESULTANO: “IL PRESIDENTE CONFERMA CHE COSA NOSTRA RICATTAVA LO STATO”

Per Napolitano, D’Ambrosio non spiegò la sua frase ‘indicibili accordi’ nella lettera di dimissioni - La pm Teresi: “Risultato straordinario. Napolitano ha detto che le più alte istituzioni capivano che le stragi di Roma, Firenze e Milano erano la prosecuzione del piano di Cosa nostra per ottenere benefici di natura penitenziaria. Il cuore del processo”.

giorgio napolitano

E’ durata tre ore e mezza (con 15 minuti di pausa) nella sala del Bronzino del Quirinale la testimonianza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti alla Corte d’assise di Palermo nel processo sulla trattativa Stato-mafia. Napolitano era chiamato a raccontare cosa gli disse Loris D’Ambrosio, consigliere giuridico del capo dello Stato morto per infarto nel luglio 2012, a proposito di “indicibili accordi” e a riferire quello che sa su un attentato che la mafia avrebbe progettato contro di lui nel 1993, quando era presidente della Camera.

Secondo quanto riferito da alcuni legali e riportato dalle agenzie di stampa, Napolitano- “sereno e preciso” – ha risposto a diverse domande delle parti, anche a quelle poste dall’avvocato del boss Totò Riina, Luca Cianferoni. Ma in alcuni casi – riferiscono i legali citati dalle agenzie – si sarebbe appellato alle sue prerogative. Il presidente Napolitano “ha risposto alle domande senza opporre limiti di riservatezza connessi alle sue prerogative costituzionali né obiezioni riguardo alla stretta pertinenza ai capitoli di prova ammessi dalla Corte stessa”, precisa invece il Colle in una nota.

martedì 21 ottobre 2014

Renzi trucca le carte, meno rigore solo per Confindustria

Renzi e merkel









Renzi archivia Monti e Letta, proni all’euro-rigore, ma lo fa “da destra”: all’autismo suicida dell’euro oppone l’antica ricetta del neoliberismo, senza il coraggio di rompere con la prigione della moneta unica. E intanto trucca le carte, per tentare di imbrogliare Angela Merkel. «E’ noto come Mussolini usasse spostare di continuo i pochi e inefficienti carri armati di cui disponeva per far credere a tutti, e a Hitler in particolare, di avere un esercito ben più potente della misera realtà che la guerra dimostrerà ben presto». Passano gli anni, ma certi vizi restano: «Al posto dei carri armati ci sono ora i miliardi di una manovra economica che ha la stessa credibilità dell’esercito mussoliniano», sostiene Leonardo Mazzei. «Allora Hitler non si fece certo impressionare dal suo alleato italiano, tanto ambizioso quanto subordinato nei fatti». La Merkel? Vedremo. «Ma il “cambiare verso” all’Europa è ormai soltanto un ricordo a cui nessuno più crede». Il prestigiatore Renzi ha da tempo superato il “maestro” Berlusconi, con una finanziaria che doveva essere di 20 miliardi, poi 30, anzi 36.
Numeri inventati, replica Mazzei: basta sfogliare le tabelle ufficiali del governo, che parlano di 16,1 miliardi in entrata e 13,2 in uscita. Semplici trucchi contabili, sostiene Mazzei su “Sollevazione”, che consentono a Renzi di arrivare «alla fantasiosa cifra di 36 miliardi, sparati a tutto volume per far credere che la sua sia una manovra largamente espansiva, quando invece non c’è una sola voce di incremento degli investimenti pubblici, quando le misure per il rilancio dei consumi sono più che misere, mentre le riduzioni fiscali sono rivolte soprattutto a lorsignori». Ma la finanziaria di Renzi non è fatta solo di annunci e trovate propagandistiche: ha anche una precisa matrice ideologica, è una finanziaria liberista e confindustriale. «Uno dei dogmi del neoliberismo è quello che si fonda sull’equazione: meno spese + meno tasse = crescita. Naturalmente, per i neoliberisti le spese da tagliare sono innanzitutto quelle sociali, mentre le tasse da decurtare sono principalmente quelle dei ricchi. Tradotto in termini “filosofici”, l’idea è che non debbano esserci (Monti docet) “pasti gratis” per nessuno. Viceversa, la tassazione dovrà essere ridotta soprattutto alle aziende e alle fasce più ricche, quelle che possono investire e consumare maggiormente».

ARSENALE DELLA DEMOCRAZIA E FABBRICA DELLE GUERRE


Ormai comunemente si osserva che l’arsenale della democrazia continua a intervenire con le sue guerre, coinvolgendo i suoi alleati subalterni, per buttare giù soggetti politici che esso stesso aveva messo su, armandoli e finanziandoli. Pensiamo ai talebani, a Saddam Hussein, a Osama Bin Laden, ai miliziani dell’Isis.

Queste odierne operazioni in due fasi, costruzione e demolizione, sono la continuazione di ciò che l’arsenale della democrazia aveva fatto col nazismo, sostenendolo finanziariamente persino in tempo di guerra attraverso partecipazioni societarie, e combattendolo nella seconda fase con grande dispendio di mezzi, in larga parte addebitati agli alleati. È stato infatti grazie all’indebitamento abissale degli alleati e poi delle potenze sconfitte nella seconda guerra mondiale, che l’arsenale della democrazia ha assunto l’egemonia di gran parte del pianeta, facendosi suo fornitore di credito e, con  Bretton Woods, di moneta di riserva.

lunedì 20 ottobre 2014

PANSA MASSACRA RENZI:”VI SPIEGO PERCHE E’ INFANTILE, CAROGNA E FIFONE”- DA LEGGERE TUTTO DI UN FIATO



Sino a venerdì sera non mi ero accorto di una verità: il miglior testimone della crisi italiana non è un storico, un economista, un filosofo, bensì un comico, Maurizio Crozza. Me ne sono reso conto quando ho visto sulla Sette il suo spettacolo, «Crozza nel Paese delle meraviglie». Qualcuno mi domanderà: che cosa aveva di speciale la puntata dell’altro ieri, tranne il fatto che lei non aveva visto quelle di prima? La mia risposta è semplice: perché ci presentava una foto di famiglia dei big politici italiani scattata con sacrosanta crudeltà. 

Per cominciare c’era il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, presentato come un bambinone per metà carogna e per metà coglione. Intento a giocare con il telefonino e con altri aggeggi infantili nel pieno della conferenza stampa indetta per illustrare la manovra finanziaria. Il suo ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, parlava, parlava, parlava. E il premier si trastullava, faceva versacci, si divertiva con due ministre. Un bamboccione scemo con la crapa ricoperta da un caschetto di capelli neri e due dentoni da castoro. 


Poi entravano in scena i boss del sindacato rosso: Susanna Camussoe Maurizio Landini. La segretaria generale della Cgil, interpretata anche lei da Crozza, risultava un donnone vestito come una kulaka russa sopravvissuta a Stalin. Del tutto scema, mezza sorda, incapace di comprendere questioni da nulla. Il capo della Fiom, con la famosa felpa rossa dei metalmeccanici, era un ritardato mentale, sempre deciso a occupare fabbriche che non esistono più. 

mercoledì 15 ottobre 2014

L’ITALIA E’ IL RING SU CUI SI SFIDERANNO AMERICA E CINA

L’ITALIA E’ IL RING SU CUI SI SFIDERANNO AMERICA E CINA - PECHINO HA MESSO IL PIEDE IN MEZZO SISTEMA INDUSTRIALE (TELECOM, ENI, ENEL, GENERALI, PIRELLI, FIAT, PRSYMIAN, CDP RETI, ANSALDO ENERGIA) MA WASHINGTON NON GRADISCE E HA SCATENATO BLACKROCK


La preoccupazione degli Usa è che l’avanzata cinese in Italia sia un segnale di come la Repubblica popolare cerchi di rendere più autonoma l’Europa dal nord America - Alcuni esponenti dell’esecutivo sono stati avvicinati negli ultimi mesi da alcuni diplomatici del dipartimento di stato e da alcuni pezzi grossi dei fondi di investimento americani.

People s Bank of China dc fa d edPEOPLE S BANK OF CHINA DC FA D ED
Nei prossimi giorni, complice il vertice eurasiatico che si svolgerà tra giovedì e venerdì a Milano, sui quotidiani italiani continuerete a leggere molti approfondimenti che vi racconteranno di come negli ultimi anni la Cina abbia scelto, passo dopo passo, di entrare in modo deciso all’interno del mercato italiano.

I casi di investimenti sono noti ma metterli in fila uno accanto all’altro può essere utile per fotografare l’entità del fenomeno. In Telecom, Eni, Enel, Generali, Pirelli, Prysmian e Fiat la Banca centrale cinese ha superato di poco il 2 per cento. In Cdp Reti, attraverso la State Grid Corporation of China, Pechino è arrivata al 35 per cento, e grazie a questa acquisizione avrà due componenti su cinque nel cda di Cdp Reti e un componente nei cda di Snam e terna.

martedì 14 ottobre 2014

PAZZA IDEA ....

PAZZA IDEA - E SE ALLA CORTE COSTITUZIONALE IL PD CANDIDASSE IL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO? TRE PICCIONI CON UNA FAVA: FINE DELLE IMBARAZZANTI FUMATE NERE, UNA CASELLA CHE SI LIBERA, E UN NUOVO PRESIDENTE PER RINSALDARE IL PATTO DEL NAZARENO

Domattina si rivota per la Consulta, ma l’accordo per ora non c’è. Per questo c’è chi vuole lanciare la “wild card” Grasso, di cui molti non apprezzano la gestione delle sedute al Senato - Su Silvio pende il processo della compravendita dei senatori, e non può che restare attaccato a Renzi come una cozza..


PIERO GRASSO AL SENATOPIERO GRASSO AL SENATO
Domani alle 11 Camera e Senato si riuniscono in seduta congiunta per eleggere i due membri della Corte Costituzionale. Si tratta della diciassettesima seduta, poiché nessuno dei candidati ha ottenuto sinora i voti necessari, e tutto lascia pensare che anche domani non ci sarà nessuna fumata bianca.

Nelle ultime ore tuttavia potrebbe intervenire una possibile  novità, inizialmente partita come una provocazione politica e successivamente guardata con molto interesse da più parti politiche. Ovviamente, l'interesse del candidato in questione e' minore o non c'è affatto ma nulla esclude che, date le condizioni politiche, un "sacrificio" nel nome delle istituzioni da tutelare non sia alla fine anche un percorso personale utile. Il nuovo candidato partirebbe con una base elettorale fortissima, super trasversale, e che nessuno sinora ha avuto: 315 voti, cioè tutti i voti del Senato.

Dice Renzi: "Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli” ... ma...

Alluvione Genova, ditte scrissero a Renzi: “Sblocchi i lavori, rischiamo tragedia”

"Rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di riaccendere la tragedia del novembre 2011". Così, il 5 agosto, scrivevano a Palazzo Chigi le aziende che dovevano occuparsi della messa in sicurezza del Bisagno. "Tutti i ricorsi respinti". Ma non hanno ottenuto risposta. E ora il premier accusa la burocrazia.


Le ditte: “Fateci fare i lavori, rischio serio”. Era il 5 agosto. La lettera indirizzata al premier Matteo Renzi il 5 agosto scorso dai legali delle ditte che dovevano occuparsi della messa in sicurezza del torrente Bisagno, rimasta in un cassetto di Palazza Chigi senza risposta alcuna, inchioda il governo alle proprie responsabilità. “Tutti i ricorsi sono stati respinti. Nulla osta ad un avvio effettivo dell’incarico. Gli ultimi eventi alluvionali hanno evidenziato le criticità idrogeologiche del territorio di Genova e della Regione e – con l’avvicinarsi della stagione autunnale – rimandare e temporeggiare ancora espone la collettività al concreto rischio di riaccendere la tragedia del novembre 2011”.

Puntualmente la tragedia, infatti, si è presentata. Il contenuto della lettera è stato rivelato dal Tgla7 nell’edizione di sabato sera e pubblicato già sul Fatto Quotidiano di ieri. Come se niente fosse, però, il premier Renzi ieri è ovviamente intervenuto sulla tragica alluvione di Genova, senza far minimamente riferimento alla questione. Silenzio di tomba sul tema. “Vedo i ragazzi che spalano il fango – ha scritto il premier su Facebook – dalle strade e a loro va il mio grazie. Userò la stessa determinazione per spazzare via il fango della mala burocrazia, dei ritardi, dei cavilli”.



lunedì 13 ottobre 2014

Renzi, cosa sei andato a fare in Cina?

DALLA CINA/ Lao Xi: Pechino chiede a Renzi le elezioni anticipate


L'Italia che il premier cinese Li Keqiang troverà durante la sua prossima visita in Italia dovrà rispondere a un semplice quesito: quanto questo governo di Matteo Renzi durerà effettivamente?
Li, che guida la Cina con un governo forse fin troppo forte, arriverà a Roma dopo due tappe in paesi con governi comunque molto stabili, Russia e Germania.
Qui si stanno siglando accordi economici e politici importanti. In Russia la Cina è interessata alle materie prime, in Germania all'industria. Entrambe possono offrire grandi opportunità di sinergie con la Cina.

Per quanto attiene la politica la Cina è preoccupata che il conflitto in Ucraina crei un crescente isolamento della Russia, cosa che in passato ha spinto il paese a colpi di coda bizzarri. Con la Germania poi condivide questa preoccupazione sulla Russia e ha interesse a coordinare le politiche in modo da evitare che la situazione sfugga di mano.

Con l'Italia non ci sono agende politiche forti da discutere, tanto più che da mesi l'Italia non ha un ministro degli esteri e la diplomazia ormai si muove in maniera forse autocefala. Per quanto riguarda l'economia, in teoria ci sono molti punti di interesse, ma chi garantisce che questo governo sia in grado di mantenere le sue promesse? Il porto di Taranto, che doveva essere il punto di arrivo della moderna "via della seta", è stato abbandonato per ritardi di oltre dieci anni delle autorità italiane; altri progetti infrastrutturali rischiano una simile incertezza.

domenica 12 ottobre 2014

Alluvione Genova: le cose che fanno "arrabbiare"

Forse arrabbiare non è il termine giusto per cui ognuno può trovare quello che sarebbe il termine più appropriato perchè dopo aver appreso quanto si può leggere nell'immagine qui sotto mi viene da pensare che gli unici soldi spesi per la prevenzione siano andati a finire nelle capienti tasche "dirigenziali". (Maurizio)


Alluvione Genova:Cgia, tasse ambientali 'dirottate' per 99%

 Dei 47,2 mld raccolti per salvaguardia impiegato solo lo 0.98%
(ANSA) - VENEZIA, 10 OTT - Nel 2012 imprese e famiglie italiane hanno versato all'Erario, alle Regioni e agli Enti locali quasi 47,2 miliardi di euro di tasse ambientali. Di questo importo, solo 463 milioni di euro, lo 0,98%, sono stati destinati alle attività per le quali sono state introdotte, vale a dire opere e interventi per la sicurezza del territorio. I rimanenti 46,7 miliardi,sono stati impiegati per altre finalità. Lo indica la Cgia di Mestre dopo l'ennesima alluvione verificatasi questa notte a Genova. 
(Fonte) 

..... ma per fortuna l'Italia può contare anche su questi giovani che, pur non mettendosi in tasca nulla, si danno da fare. Questi giovani danno ancora qualche speranza a questo Paese lasciato volutamente andare in rovina.

venerdì 10 ottobre 2014

Mare Nostrum diventa Triton

IMMIGRAZIONE: TRITON, OPERAZIONE UE, SOSTITUIRÀ «MARE NOSTRUM» NEL PATTUGLIAMENTO FRA ITALIA E LIBIA


BRUXELLES – «Con l’operazione Triton si pone fine a Mare Nostrum. L’operazione europea sarà al posto di quella italiana. Non avremo due linee di difesa delle nostre frontiere». L’annuncio di Angelino Alfano arriva da Bruxelles alla conferenza stampa finale del ministri della Comunità Europa. «Mentre viene avviata l’operazione Triton sarà garantito il pieno coordinamento con le misure di emergenza adottate dall’Italia in vista di una loro rapida eliminazione».

TRITON – Le navi di Triton, per i loro pattugliamenti si spingeranno a trenta chilometri dalle acque territoriali, coprendo così anche 18 miglia di quelle internazionali. Un’area comunque di molto inferiore rispetto a quanto viene fatto attualmente dalle navi della Marina Militare italiana, che, con l’obiettivo principale di salvare quante più vite possibile, si spingono fin sotto le coste libiche. Alfano ha spiegato che, a differenza di Mare Nostrum, pero’, Triton provvederà solo al controllo delle frontiere e non a quella attività di ricerca e salvataggio che era la caratteristica dell’operazione italiana. « Il nostro paese – ha detto Alfano – farà la propria parte che discende dal diritto internazionale della navigazione: non si puòcancellare questo dovere di search and rescue che incombe su tutti. D’altra parte – ha proseguito – l’Italia non poteva restare sola su quella frontiera, che veniva attraversata per andare in tutta Europa».

venerdì 3 ottobre 2014

A VOLTE RITORNANO

Un Angelino caduto in volo - sotto la regia di Verdini, dieci senatori sono pronti a lasciare l’NCD e a costituire un nuovo gruppo - in questo modo Alfano diventa irrilevante e la “Golden Share” di Renzi passa a Berlusconi.

Tutti, o quasi, sono meridionali. Alfaniani delusi, irritati con il ministro dell’Interno e convinti di dover tornare al primo amore. C’è l’ex sottosegretario Antonio Gentile e i suoi colleghi calabresi Bilardi e Aiello. E ancora, Guido Viceconte e Antonio D’Alì. Forse Michele Cassano, probabilmente un senatore campano.

DENIS VERDINIDENIS VERDINI
 Dieci senatori disposti a tutto. Pronti a lasciare il Nuovo centrodestra per costruire a Palazzo Madama un nuovo gruppo e decidere le sorti del governo. Già lo chiamano, un po’ per gioco, “la squadra dei Sudisti”. Il progetto, in realtà, è promosso da Denis Verdini.

È lui, unico depositario della linea politica del Cavaliere, a muovere le pedine. Ed è stato sempre lui, mercoledì in un lungo incontro, a proporre riservatamente ai transfughi il piano. Dettagli inclusi. D’altra parte, come ricorda spesso l’ex coordinatore azzurro, «Renzi è buono e caro, ma con lui è sempre meglio far parlare i numeri... ».

angelino alfanoANGELINO ALFANO
Non si tratta di favorire nuovi ingressi in Forza Italia, farebbero troppo clamore. L’idea, piuttosto è di manovrare dietro lo quinte una pattuglia capace di condizionare il futuro della legislatura. Indebolendo, allo stesso tempo, un concorrente come Alfano. Il corteggiamento è iniziato alcune settimane fa. Prima una telefonata del Cavaliere, poi il pressing quotidiano di Verdini. Fino all’incontro nella sede del partito. Solo Angelino Alfano, adesso, può frenare una dolorosa emorragia.

LA DEUTSHE BANK STA SEDUTA SU UNA BOMBA NUCLEARE INNESCATA: 75.000 MILIARDI DI EURO DI DERIVATI (100 VOLTE I DEPOSITI)


BERLINO - Con 75’000 miliardi di euro, nel 2014 (erano 55.000 nel 2013) il colosso bancario germanico Deutsche Bank è diventato la banca più esposta ai prodotti derivati nel mondo. La banca non potrebbe far fronte a un forte deprezzamento di questi prodotti, perchè rappresentano 100 volte il totale dei depositi dei suoi clienti, 150 volte quello dei suoi fondi propri, …

Finalmente le autorità finanziarie iniziano a preoccuparsi di questa situazione. Ma a preoccuparsi non sono le autorità europee o germaniche, bensì quelle americane. In una lettera indirizzata alla Deutsche Bank, la Federal Reserve di New York denuncia “un importante rischio operativo. I rapporti finanziari della banca riguardanti i prodotti derivati sono di qualità debole, sono imprecisi e inaffidabili. La dimensione degli errori suggerisce fortemente che l’insieme della struttura di reporting regolamentare dell’azienda necessita una profonda revisione.”

giovedì 2 ottobre 2014

Magaldi: «I massoni non si fidano di Renzi»

La versione del Gran Maestro democratico: «Ma anche il fondatore degli scout aveva il grembiulino»


Da anni il Gran Maestro Gioele Magaldi e «i suoi fraterni collaboratori» (così li definisce ndr) di Grande Oriente Democratico raccontano sul loro sito le relazioni invisibili della massoneria italiana e internazionale. Magaldi è massone dichiarato, non lo nasconde, e sottolinea le appartenenze massoniche di diversi esponenti del mondo economico e politico italiano. Per Chiarelettere è imminente l’uscita di diversi libri che rischiano di fare molto rumore. «Li ho scritti in collaborazione con altri confratelli dell’establishment massonico progressista sovranazionale» spiega in un linguaggio tecnico sconosciuto alla maggioranza degli italiani «Prima verranno pubblicati i tre volumi di Massoni S.r.ill. Società a responsabilità illimitata, poi i due volumi de Il Potere Globale e i suoi Venerabili Maestri».  

mercoledì 1 ottobre 2014

RENZI, UOMO, BURATTINO O CHE ALTRO?

Renzi spieghi agli italiane perchè dopo solo due anni hai fatto questa conversione a 180°


Così diceva nell'aprile del 2012 ....


....salvo poi rimangiarsi tutto!


Così dicevano di lui dopo l'elezione
Maurizio

.... e come non bastasse che ti inventa Renzi?

L'ENORME SCEMENZA DEL TFR IN BUSTA PAGA VENTILATO DAL GOVERNO: IN UN COLPO SOLO, AFFONDEREBBERO LE PMI, L'INPS E I FONDI


Duplice rischio per le piccole e medie imprese con l'eventuale tfr in busta paga. Con il passaggio del 50% del trattamento di fine rapporto nei salari dei lavoratori sono a rischio 5,5 miliardi di euro di liquidità delle pmi. E l'alternativa studiata dal governo per compensare la perdita di denaro fresco nelle aziende, cioè il ricorso al credito bancario, potrebbe rivelarsi costosa o addirittura inaccessibile.

BOLDRINI-SAMI, ... DUE GOCCE D'ACQUA

Trovare le differenze è praticamente impossibile

Piccole Boldrini crescono. Come se non bastasse l’originale, adesso c’è la sua perfetta imitazione: si chiama Carlotta Sami, ha 43 anni, e da gennaio è la portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu, guarda caso la stessa carica che ricopriva la nostra Signora degli Oppressi prima di assurgere alla comoda poltrona di presidente (o presidenta) della Camera. Anche le dichiarazioni sono più o meno le stesse: una sequenza di banalità che s’interrompe solo all’ora della scemenza. Circostanza preoccupante anche perché Carlotta come Laura, passato un breve periodo di apprendistato, ha cominciato a parlare a raffica. Dichiarazioni, interventi e interviste. E ogni volta che uno l’ascolta o la legge è combattuto tra la speranza che la smetta con le frasi fatte. E la consapevolezza che, appena smette con le frasi fatte, spara una bestialità sesquipedale. Insomma: una tortura. Roba che la Sami, da ex direttore di Amnesty International, dovrebbe mettere al bando. E invece sta distribuendo, ormai, con urticante generosità. (continua a leggere)

"Crocifissioni, decapitazioni, persecuzioni. La pulizia etnica dei cristiani c’è ma pare sempre secondaria rispetto alle sofferenze dei musulmani. Così almeno la pensa Laura Boldrini. «Per ogni occidentale decapitato – spiega la presidente della Camera durante un incontro con la stampa estera – ci sono migliaia di vittime musulmane: la comunità musulmana è quella che soffre di più, lì ci sono le prime vittime». (continua a leggere)

SARA' MAI CONCESSO CHE QUALCUNO, PRIMA O POI, PENSI ANCHE AGLI ITALIANI?