giovedì 5 giugno 2014

Perchè Renzi veniva chiamato "il Bomba"?, perché le sparava grosse ... e a quanto sembra il vizietto è rimasto

ESCLUSIVA/ Gli 80 euro? Una truffa: ecco il documento del Ministero dell’Economia che smaschera Renzi

Abbiamo scovato un documento ufficiale del MEF, il Ministero dell’Economia e Finanze, che smaschera la truffa di Renzi riguardo ai famosi 80 euro: è un gioco delle tre carte. Oggi te li do, domani spariscono. Come? Con un artifizio tecnico che lascerà tutti a bocca aperta. Pubblichiamo, in esclusiva, il documento.


Il documento è datato 22 maggio, quindi tre giorni prima delle elezioni. E, probabilmente, non è un caso che sia stato secretato fino a quel momento e che abbia visto la luce “fuori tempo massimo”, quando i giochi elettorali erano ormai chiusi e l’effetto “80 euro” era andato a buon fine, come ha dimostrato poi la schiacciante vittoria del Partito Democratico del pifferaio Renzi.

Checché ne dicano analisti e parolai, alla ricerca di chissà quali motivazioni psico-sociali dietro il 40-20 delle Europee 2014, la spinta eccezionalmente decisiva al trionfo renziano l’hanno data gli 80 euro. Diciamocela tutta: siamo un Paese che dai tempi di Achille Lauro ad oggi non è cambiato in niente, almeno da questo punto di vista. Il voto di scambio c’è sempre stato e sempre ci sarà e, se siamo stati capaci di venderci per un paio di scarpe, figurarsi per 80 euro in busta paga. O almeno: per la promessa di 80 euro in busta paga.

Perché di questo si tratta: di una promessa. Di un gioco delle tre carte che presto si rivelerà tale. E intanto Renzi è ben saldo al suo posto e ci resterà, bontà sua, fino al 2018. Almeno stando alle sue dichiarazioni post-elettorali.

Il sospetto che si trattasse di una truffa in piena regola lo abbiamo sempre avuto. Ma trovarci davanti a questo documento ci ha lasciato, francamente, senza parole. Ricordate la falsa promessa di restituzione dell’Imu di Berlusconi? A confronto quella è roba per dilettanti.

Veniamo ai contenuti del documento, firmato da Roberta Lotti, dirigente dell’Ufficio V della Direzione dei Sistemi Informativi e dell'Innovazione del MEF.
L’Ufficio V ha competenza in materia di “retribuzioni per il personale delle amministrazioni dello Stato”: parliamo quindi di quella schiera di dipendenti pubblici, che compongono una grossa fetta degli aventi diritto alla detrazioni Irpef, quindi i famosi 80 euro, a scalare in base alle fasce di reddito.

Ricordiamo che il bonus promesso da Renzi dovrebbe essere di 80 euro per i redditi dipendenti compresi fra gli 8.000 e i 24.000 €, mentre andrà a scendere fino a scomparire per la fascia di reddito compreso fra 24.001 e 26.000 €.

L’oggetto del documento, che pubblichiamo in esclusiva e che smaschera la truffa di Renzi, riguarda “le indicazioni operative in merito all’art.1, D.L. 66 del 24 aprile 2014 in materia di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti”: ovvero, tratta proprio dei famosi 80 euro.

Fin qui nulla di strano. Se non fosse che, a partire da qualche riga più giù, sale fortissima la puzza di bruciato.

Perché, così si legge nel documento, “codesti uffici” mettono on-line “la funzione self service a disposizione degli amministrati per comunicare la rinuncia all’attribuzione del beneficio”.
Domanda: perché mai qualcuno dovrebbe rinunciare agli 80 euro in busta paga? Chi sarebbe così sciocco?

A meno che… a meno che non risulti più semplice rinunciare piuttosto che aspettare invano la manna dal cielo.

E scorrendo il documento si capisce dove sta l’inghippo.

L’artifizio tecnico che viene utilizzato è racchiuso tutto nella differenza tra “reddito previsionale” e “reddito reale”. Perché, questo si legge nel documento, la detrazione Irpef (il bonus da 80 euro) verrà calcolata sulla base del “reddito previsionale” e non su quella del “reddito reale”.
Conclusione: a fine anno saranno migliaia quelli chiamati a restituire i soldi sulla base dell’imponibile reale. Ecco il perché il Mef avverte fin da ora che chi vuole può rinunciare, tramite l’apposito modulo self-service, all’attribuzione del credito.

Come denunciato da Marcello Pacifico dell’Anief-Confedir - l’associazione nazionale sindacale per il personale docente e Ata, precario e di ruolo – “alla fine della fiera appena il 40% degli insegnanti percepirà l’aumento. Su 735mila prof in servizio solo 300mila. E per tanti sarà anche inferiore a quanto strombazzato dall’Esecutivo.”

Non solo: “Se l’aumento corrisposto con le buste paga del mese di maggio è solo ipotetico – accusa Pacifico - perche il credito è stato determinato sul reddito presunto e non effettivo”, questo significa che “a fine anno, in fase di conguaglio, sarà poi determinata l'effettiva spettanza in base al reddito complessivo reale e ai giorni lavorati. Per migliaia di insegnanti che percepiscono redditi al limite della soglia prevista dal beneficio fiscale, si sta quindi profilando la concreta possibilità che i benefici acquisiti in busta paga nei prossimi otto mesi vengono poi restituiti a fine 2014.”

Ovvio: basta calcolare il bonus su un reddito presunto, e non su base reale, per mandare “fuori soglia” migliaia di persone ed evitare di assegnare loro gli 80 euro.

Persino Totò, che era riuscito a vendere la Fontana di Trevi ad un turista americano, sarebbe impallidito di fronte al mago (della truffa) Renzi.


Ministero dell’Economia e delle Finanze 
DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE GENERALE, DEL PERSONALE E DEI SERVIZI 
DIREZIONE CENTRALE DEI SISTEMI INFORMATIVI E DELL’INNOVAZIONE 
  
Data Roma, 22 maggio 2014 
Messaggio 059/2014 
Destinatari Uffici responsabili 
Tipo Informativa/Operativa 
Area Stipendi 


OGGETTO: Indicazioni operative in merito all’art.1, D.L. 66 del 24 aprile 2014 in materia di 
riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. 


Come anticipato nel messaggio n.° 53/2014, a partire dall’emissione del cedolino del mese di maggio, è stata data attuazione alle disposizioni dell’art. 1 del D.L. 66 del 24 aprile 2014 sulla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, tenuto conto anche delle indicazioni contenute nella circolare n. 8/E del 28 aprile 2014 dell’Agenzia delle Entrate. 
Ad integrazione del citato messaggio, si elencano di seguito gli strumenti operativi a 
disposizione di codesti uffici per eventualmente intervenire su alcuni dei parametri che concorrono all’attribuzione e alla quantificazione del credito fiscale, nonché la funzione self service a disposizione degli amministrati per comunicare la rinuncia all’attribuzione del beneficio. 

• Per gli amministrati che percepiscano altri redditi non noti al sistema NoiPA, e per i quali spettino le detrazioni per lavoro dipendente, è possibile intervenire, su richiesta degli stessi amministrati, modificando il reddito forzato. Tale variazione ha effetto sia sulla verifica mensile del diritto all’attribuzione del credito, che alla sua quantificazione. E’ bene ricordare che tale variazione ha impatto anche sulla
determinazione delle detrazioni mensili per lavoro dipendente e per famigliari a carico.
La funzione da utilizzare è ‘Detrazioni-Assegno al nucleo\Detrazioni lavoro
dipendente’ presente nel menù ‘Variazioni’ dell’applicazione “Gestione stipendio (ex SPTWeb)”. 

• Come anticipato nel messaggiio n.° 53/2014, l’attribuzione del credito non è stata
effettuata, indipendentemente dal valore del reddito previsionale, per tutti quegli 
amministrati che hanno richiesto la non applicazione delle detrazioni per lavoro  2
dipendente o il calcolo della tassazione mensile ad aliquota fissa. Per questa tipologia di personale, al fine di procedere con l’eventuale riconoscimento del diritto al credito fiscale, è possibile ripristinare l’attribuzione delle detrazioni per lavoro dipendente. A tale scopo, le funzioni da utilizzare per la riattivazione delle detrazioni per lavoro dipendente sono ‘Detrazioni-Ass. Nucleo\Detrazioni lavoro dipendente’ e, per la variazione dell’aliquota fiscale forzata, ‘Varie\Parametri fiscali’ entrambe del menù ‘Variazioni’ dell’applicazione “Gestione stipendio (ex SPTWeb)”. 

• Sul portale NoiPA sarà disponibile a breve un’apposita funzione self service che consentirà agli amministrati di comunicare direttamente al sistema la rinuncia all’attribuzione del credito. L’informazione dell’eventuale rinuncia sarà visualizzabile a codesti uffici tramite la funzione ‘Dati generali’ del menù ‘Riepilogo dati’ dell’applicazione “Gestione stipendio (ex SPTWeb)”. L’amministrato, effettuata la rinuncia, potrà inoltre richiedere al proprio ufficio responsabile il recupero delle somme già erogate. Resta inteso che, in presenza della rinuncia operata tramite il self service, il recupero delle somme corrisposte e non ancora recuperate dagli uffici responsabili , sarà effettuato direttamente da centro in occasione del conguaglio fiscale di fine anno.
Il recupero delle somme erogate non spettanti potrà essere effettuato dall’Ufficio responsabile del trattamento economico, su esplicita richiesta dell’amministrato, applicando la ritenuta: ‘E80 – Recupero credito art.1 DL 66/2014’, comunicabile con la funzione ‘Ritenute extra-erariale’ dell’applicazione “Gestione stipendio (ex SPTWeb)”.

Qualora codesti Uffici avessero la necessità di attribuire quote di credito non riconosciute in precedenza, potranno comunicare un arretrato utilizzando il codice ‘E80 – Credito art.1 DL 66/2014’, con la funzione ‘Inserimento Somme una tantum/Somme non imponibili’, presente nel menù ‘Arretrati’ dell’applicazione “Gestione stipendio (ex SPTWeb)”.

Questa Direzione ha provveduto a dare comunicazione a tutti i potenziali beneficiari del credito fiscale, contestualmente alla pubblicazione del cedolino di maggio, del reddito previsonale 2014, preso come riferimento per la determinazione del diritto all’attribuzione del beneficio. Nel caso in cui suddetto reddito non risultasse coerente con l’attuale situazione dell’amministrato, lo stesso potrà richiederne la verifica e l’eventuale modifica a codesti Uffici. 
Come anticipato, si ricorda che per la determinazione del reddito previsionale, viene utilizzato l’imponibile maggiore tra la proiezione annuale del reddito mensile e il reddito forzato presente nel sistema. Quest’ultimo viene valorizzato, mediante procedure centralizzate, con l’imponibile fiscale del CUD dell’anno precedente o direttamente dagli uffici con il reddito dichiarato dal dipendente per  3il calcolo delle detrazioni. Le lavorazioni di aggiornamento centralizzate non hanno interessato gli amministrati per i quali sono risultate variazioni relative alle detrazioni successive alla precedente lavorazione da centro. Ciò ha comportato, per alcune posizioni, il persistere in banca dati di redditi forzati non più coerenti. Per tali posizioni, questa Direzione sta procedendo con ulteriori interventi centralizzati volti all’aggiornamento dell'informazione con l’imponibile certificato da NoiPA sul CUD 2014. Tali interventi saranno effettuati prima della prossima emissione della rata di giugno, prevista per il 30 maggio p.v. 
Si rammenta, infine, che in fase di conguaglio fiscale di fine anno sarà rideterminata l’effettiva spettanza del credito fiscale in base al reddito complessivo e ai giorni lavorati. Per il personale per il quale il sistema NoiPA non procede ad effettuare conguaglio fiscale, come ad esempio il personale supplente breve e saltuario della scuola e volontario del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il recupero potrà essere effettuato con la dichiarazione dei redditi. 
Si coglie l’occasione per informare che sul portale NoiPA è in fase di pubblicazione un ‘Flash informativo’ dedicato all’argomento in questione. 

IL DIRIGENTE 
Roberta LOTTI 



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