Nonostante l'attuale crisi che coinvolge milioni di italiani ai quali sempre più vengono richiesti sacrifici e nonostante il 19 luglio c.a. Re Giorgio, presidente della Repubblica, dichiarava: "Per evitare che la crisi degeneri siamo tutti chiamati a
fare dei sacrifici...", e ancora: "Non è più accettabile che preziose risorse e capacità umane
restino compresse da vecchi privilegi, da protezionismi a senso unico,
da assurde discriminazioni". Viva il Re, bravo il Re.
venerdì 30 novembre 2012
martedì 27 novembre 2012
L’Ilva e l’illegalità di Stato
Il bubbone Ilva è oramai esploso in tutta la sua virulenza. Una vicenda grottesca, complessa e drammatica, ma sintomatica del precario stato del nostro Paese, dove perdura uno Stato di illegalità. Stato con la esse maiuscola poiché è lo Stato stesso che alimenta l’illegalità.
L’Ilva
è stata a lungo l’Italsider pubblica, ossia una delle maggiori aziende
siderurgiche italiane del XX secolo e alla fine degli anni ottanta è
avvenuta la cessione a privati. Ha rappresentato la grande industria di
Stato e ne ha testimoniato dunque tutte le contraddizioni, atteso che la
scelta di favorire l’industria e l’occupazione, sacrificando l’ambiente e la salute
(in periodi in cui si aveva già la percezione della ricaduta negativa),
ha caratterizzato un certo socialismo produttivo. Questo percorso è
certo avvenuto in quasi tutti i paesi occidentali. Ma in molti di essi
si è posto rimedio già nei decenni passati quando lo sviluppo delle
tecnologie e della scienza ha saputo indicare i rimedi. Alla fine è
stata solo una mera scelta di costi, di prevenzione, di priorità e di
valutazione costi-benefici. Tanto più si era illuminati, tanto prima
tali valutazioni sono intervenute. Il cammino del progresso è stato costellato da migliaia di vittime ma la lungimiranza dell’uomo ha poi posto freno a tali sacrifici.
lunedì 26 novembre 2012
Le banche governano il mondo
Uno studio di tre scienziati a Zurigo,
pubblicato sul New Scientist, dimostra che il famoso liberismo (neo o
post che dir si voglia) non esiste: 147 superbanche controllano ogni
cosa, qualsiasi comparto produttivo. Il 60% del reddito mondiale è così
generato da 43mila multinazionali in competizione tra di loro solo
virtualmente. E dove non c'è competizione, cade anche il principio del
libero mercato.
Forse ora si capisce perché continuiamo a dare soldi alle banche di
tasca nostra. I mille miliardi delle operazioni LTRO della BCE, pagati
con il differenziale tra lo spread elevato (che salderemo noi) e l'1% al
cui tasso le banche si sono rifornite di liquidità; il fondo
salva-stati (MES) che si è trasformato
in un fondo salva-banche; ma anche gli aiuti concessi dalla Troika alla
Grecia, che sono finiti nelle tasche del Governo di Atene solo nella misura del 5%,
mentre il resto è tornato alle banche. E tutto sulla base di previsioni
ripetutamente inconsistenti della Troika sul Pil greco. Per rendervene
conto guardate il grafico qui sotto, pubblicato da ZeroHedge, che non è certo un covo di pericolosi Keynesiani.
Di questo ho cercato di parlare, nel poco tempo che restava e un po' di fretta, ieri sera a L'Ultima Parola.
(Fonte)
sabato 24 novembre 2012
Attenti al nuovo golpe: è sulla Costituzione. Nasce la "Commissione dei 90"
La mafia perdente dei politici (Rutelli in testa) a 9 settimane e 1/2 dal voto, sta cercando di far approvare al Senato una speciale Assemblea Costituente
che modificherà la Carta fondamentale della Repubblica Italiana. Di
soppiatto, nel silenzio di agenzie e giornali dei "poteri forti". Esclusiva di Wall Street Italia
ROMA - La priorità politica, evidentemente, non è la legge elettorale,
peccato che manchino 9 settimane e mezzo al voto o giù di li e che il
Capo dello Stato stia attendendo da mesi le modifiche al "Porcellum" per
sciogliere le Camere ed annunciare la data delle elezioni.
Ma per ora, in Senato, si pensa ad altro. I senatori sono in tutt'altre faccende affacendati.
Era proprio necessario dedicare la poche sedute che ci separano dalla fine della legislatura ad una bicamerale mascherata? La preoccupazione risiede nel titolo stesso dei lavori in agenda in commissione a Palazzo Madama: "Norme in materia di istituzione di un'Assemblea costituente per la revisione della II Parte della Costituzione". Evidententemente la lezione del 27 giugno 2006 non è stata sufficiente (Referendum: Grande vittoria del NO con il 61,3%).
Ma per ora, in Senato, si pensa ad altro. I senatori sono in tutt'altre faccende affacendati.
Era proprio necessario dedicare la poche sedute che ci separano dalla fine della legislatura ad una bicamerale mascherata? La preoccupazione risiede nel titolo stesso dei lavori in agenda in commissione a Palazzo Madama: "Norme in materia di istituzione di un'Assemblea costituente per la revisione della II Parte della Costituzione". Evidententemente la lezione del 27 giugno 2006 non è stata sufficiente (Referendum: Grande vittoria del NO con il 61,3%).
venerdì 23 novembre 2012
Bilancio Ue, ora siamo noi a bacchettare Merkel e Cameron
Regno Unito e Germania premono per tagliare Fondi di Coesione e per l'agricoltura, Hollande e Monti fanno muro. ''Se l'accordo salta non è un dramma''. L'Europarlamento avverte, ''non tagliate il budget o voteremo contro''
Giù le mani dai fondi che ci spettano. Monti sfodera a Bruxelles gli artigli e lancia l’ultimatum: “non voteremo proposte inaccettabili”.
Il governo del rigore – dopo aver ‘pelato’ gli italiani – batte cassa
all’Unione Europea. Il Bilancio 2014-2020 dell’Unione, già tagliato a
1011 miliardi di euro, dovrà essere spartito “in modo equo”: cioè senza
tagli ai fondi per la Coesione (che ci spettano per il Mezzogiorno) e
per le politiche agricole. Inglesi e tedeschi, fautori dei tagli, sono avvertiti.
domenica 18 novembre 2012
Elsa Fornero ammette il Golpe Finanziario. Ora si apra un fascicolo d’inchiesta.
Voi milioni di italiani pestati a mazzate dalla
riforma delle pensioni di Elsa Fornero, voi esodati, voi che avete subito, che
sempre subite, voi senza voce, e voi giovani che non avete lavoro perché gli
anziani sono oggi incatenati a lavorare dalle decisioni di questa lugubre
sicaria dell’Economicidio italiano, voi…
Perché vi hanno fatto tutto questo? Cosa vi
hanno detto? Vi hanno detto che era nell’interesse del Paese, che risparmiare
attraverso i vostri sacrifici era la via dura, ma virtuosa, per ridare speranza
all’Italia, che per voi ultra sessantenni significa i vostri figli, vero? Vi
hanno detto questo, e voi, che a 17 anni vi riboccaste le maniche per tirarla
su quest’Italia che viaggiava in 600 e aveva una sola tv in bianco e nero per condomino,
anche questa volta lo farete, stringerete i denti, perché “è per i nostri figli ”.
venerdì 16 novembre 2012
Non ci avrete mai come volete voi
Ho visto un meraviglioso striscione tra i tanti che stanno sfilando in
queste ore nelle piazze italiane, e nelle videogallery dei quotidiani
online. Lo reggevano cinque o sei ragazzi, di 16 o 17 anni. Liceali, con
ogni probabilità. Dietro lo striscione, una lunghissima fila di
studenti. Su quel lenzuolo bianco, con lettere un po’ sbilenche e non
molto allineate, c’era scritto uno di quegli slogan che spesso vengono
utilizzati durante manifestazioni o cortei, né più bello né più brutto
di molti altri simili. Ma che, nonostante l’abuso tipico di ogni slogan,
nel momento in cui l’ho visto, mi è sembrato, appunto, meraviglioso: “Non ci avrete mai come volete voi”.
Ecco, appunto, come ci vogliono? Io credo che prima di tutto ci vogliono ignoranti.
E sappiamo perché. Rassegnati. E sappiamo perché. Disillusi. E anche in
questo caso, sappiamo perché. Dunque la manifestazione di oggi, apparentemente, va contro i loro progetti. E quello slogan era solo apparentemente un’affermazione coraggiosa e prepotente della volontà di autodeterminare il nostro presente.
martedì 13 novembre 2012
Ora basta, sui nostri Marò l’India dice troppe falsità
Opinione di Arduino Paniccia
L'alta corte del Kerala ha accettato di dare la liberà su cauzione ai
nostri due marò che verranno trasferiti all'ambasciata italiana a New
Delhi. Ripubblichiamo una nostra analisi secondo
cui nel resoconto delle autorità indiane ci sono molte cose che non
quadrano e alcuni dettagli appaiono come vere e proprie menzogne.
Singolare poi la decisione di proibire ai tecnici del Ros Carabinieri di
essere presenti alla prova balistica. A questo punto, complice
l’assenza forzata dei nostri esperti, dobbiamo aspettarci che anche i
risultati delle prove balistiche siano manipolati. L'India sta davvero
forzando la mano e i perché possono essere diversi.
(Arduino Paniccia è professore di Studi Strategici all' Università
di Trieste; l'articolo è scritto in collaborazione con Andrea Castelli,
consulente nel settore Difesa).
Apprendiamo che alcuni giorni fa un giudice dell’Alta Corte di Kerala
avrebbe equiparato la presunta sparatoria attribuita ai Fucilieri di
Marina italiani ad un atto terroristico. Tale scellerata esternazione
del magistrato indiano forse intende soddisfare strategie politiche
locali, ma noi non intendiamo in questa sede inoltrarci nelle nebbie che
circondano le elezioni in quella regione, quanto piuttosto dimostrare
che l’affair Enrica Lexie si è sviluppato seguendo un disegno improntato
alla falsificazione (spesso maldestra) delle prove. La disamina degli
atti e delle dichiarazioni ufficiali della Polizia, della Guardia
Costiera di Kochi, dei testimoni locali e dei giudici di Kerala porta ad
un'unica verità: i nostri due Marò non hanno sparato al peschereccio
St. Anthony, come da loro dichiarato sin dagli esordi di questa
incresciosa vicenda. Chi scrive non da oggi crede a quanto detto dai due
Fucilieri, mantenendo una posizione che qualcuno in Italia sembra non
condividere, a partire da Giuliana Sgrena, che, dalle pagine del
Manifesto, in sostanza chiosa che gli sforzi per riportare a casa i
nostri ragazzi sono solo un tentativo di fargliela passare liscia.
lunedì 12 novembre 2012
Generali, intoccabili dalla spending review: super pensioni e case a 1 euro a mq
ROMA – La spending review la casta
dei Generali non la sfiora nemmeno. Continuerà percepire super
stipendi e pensioni d’oro, viaggerà in Maserati blu , abiterà
appartamenti di lusso pagando un canone di un euro per mq, beneficerà
di indennità anacronistiche, sarà promossa a prescindere, anche se
il posto è occupato. E intanto si è raggiunto il paradosso di una
trentina di Corpi d’Armata per un numero doppio di generali di
Corpo d’Armata. La spending review, nel caso delle Forze Armate,
taglia solo orizzontalmente e risparmia i vertici: nei prossimi due
anni il personale civile e militare tra Marina Esercito e Aeronautica
sarà ridotto di 8571 unità rispetto alle 83400 attuali.
domenica 11 novembre 2012
INCAUTO AQUISTO - La verità della Corte dei conti Usa sugli F-35
I nostri politici, ‘tecnici’ e non, forse non hanno letto l’ultimo rapporto
della Corte dei conti statunitense (il Gao) sul programma F-35 Joint
Strike Fighter, reso pubblico lo scorso 20 marzo. O forse lo hanno
ignorato, come hanno fatto del resto i mass media italiani.
Nel rapporto viene detto che i nuovi cacciabombardieri (di cui
l’Italia vuole comprare 90 unità a un costo di almeno 10 miliardi di
euro) sono gravemente difettosi e richiederanno modifiche progettuali
che ne faranno lievitare ulteriormente i costi. Dalla lettura del
documento del Gao emerge chiaramente che gli Usa, e noi alleati, stiamo
gettando miliardi in un pozzo senza fondo per delle macchine che ancora
non funzionano perché non collaudate”.
“Lo sviluppo dei sistemi
che garantiscono la capacità di combattimento del Joint Strike Fighter
rimane in ritardo e a rischio: ad oggi – si legge nel documento – solo
il 4 percento dei requisiti sono stati verificati (…). I caschi dei
piloti con i display integrati si sono rivelati il problema più
rischioso (…). Altri problemi ci sono con i radar, con il processore
integrato, con gli equipaggiamenti di comunicazione e navigazione e con
le capacità di guerra elettronica” (…). “Lo scorso ottobre i
collaudatori hanno denunciato problemi anche con il sistema di visione
notturna e con la manovrabilità del velivolo e in generale una scarsa
affidabilità”.
“Lo sviluppo del software di bordo, il più complesso
mai realizzato, sta prendendo più tempo del previsto e pone rischi
tecnici sgnificativi” (…). “La variante del velivolo per le portaerei
non si è dimostrata adatta all’imbarco per problemi con l’uncino di
coda, richiedendo una riprogettazione” (…). “Vanno ancora fatti i
collaudi sul volo a bassa quota, sul funzionamento dei sistemi d’arma e
di attacco in picchiata e potrebbero riservare altre sorprese”.
Il
rapporto spiega come le modifiche resesi necessarie finora per
“rimediare alle deficienze emerse nel corso dei collaudi” abbiano già
fatto raddoppiare dal 2001 a oggi il costo complessivo del programma (da
183 a 312 miliardi di euro) e di ogni singolo aereo (da 63 a 127
milioni di euro): ma il peggio, lascia intendere il Gao, deve ancora
venire.
“Il numero di modifiche al programma rimarrà molto elevato
fino al 2019 (…). Con il passaggio alla fase di sviluppo dei software
più complessi e delle capacità avanzate, il Jsf presenterà problemi
costosi. Con la maggior parte dei collaudi di volo ancora da fare, il
programma subirà ancora molte revisioni progettuali e continue modifiche
del processo produttivo (…) con prevedibile ulteriore crescita dei
costi”.
(Fonte)
sabato 10 novembre 2012
Siamo in recessione, ma lo stato ingrassa
A fronte di un calo del Pil, cioè della ricchezza prodotta nel nostro
paese, del 2,4% nel 2012, il governo si ritrova nei primi nove mesi
dell’anno (gennaio-settembre) un aumento delle entrate tributarie del
3,8%. Siamo in recessione ma lo stato ci guadagna. Com’è possibile?
Verrebbe da pensare al miracolo della moltiplicazione dei pani e dei
pesci, invece si tratta di un corposo trasferimento, non tanto di
ricchezza – perché di nuova non ne è stata creata – ma di risparmi dai
cittadini allo Stato, una sorta di prelievo bancomat dai nostri conti
corrente. Un dato che dà la misura dei sacrifici sopportati dagli
italiani per chiudere i buchi di bilancio causati dalle politiche
dissennate dei governi che si sono susseguiti.
venerdì 9 novembre 2012
SALVIAMO L'AMICIZIA!
Cari Amici,
vorrei ricordare che il ns Popolo e le ns Istituzioni, con tradizioni nobili, di grande solidarietà e generosità, si sono presi delle concrete responsabilità nei confronti dei “Popoli Amici”, colpiti dallo tsunami nell’Oceano Indiano, che ha causato oltre 200.000 morti, India compresa, inviando: aiuti, logistica, tecnologia e farmaci.
Citiamo questo quale umile esempio per uno Stato Amico come l’India, che non può permettersi di oltraggiare l’Italia, con un atto di raggiro plateale e di violenza, in evidente violazione del diritto internazionale.
vorrei ricordare che il ns Popolo e le ns Istituzioni, con tradizioni nobili, di grande solidarietà e generosità, si sono presi delle concrete responsabilità nei confronti dei “Popoli Amici”, colpiti dallo tsunami nell’Oceano Indiano, che ha causato oltre 200.000 morti, India compresa, inviando: aiuti, logistica, tecnologia e farmaci.
Citiamo questo quale umile esempio per uno Stato Amico come l’India, che non può permettersi di oltraggiare l’Italia, con un atto di raggiro plateale e di violenza, in evidente violazione del diritto internazionale.
Noi crediamo che le relazioni tra i due Paesi, devono restare Ottime,
ma ovvio è che gli Indiani non devono oltraggiare la ns Nazione con atti
Ostili.
Per questo si rende necessaria l’operosità delle due diplomazie in carica, che sulla base di una trattativa trasparente e congiunta, arrivino ad una soluzione condivisa, senza lasciare strascichi, ombre e macchie, sul rispetto reciproco tra le due Nazioni.
L’India è un grande Paese come l’Italia, si deve necessariamente trovare una soluzione diplomatica sulla questione … non è possibile altra via, questo per risanare il rapporto di amicizia reciproca che merita essere difeso e tutelato da entrambi.
Per questo si rende necessaria l’operosità delle due diplomazie in carica, che sulla base di una trattativa trasparente e congiunta, arrivino ad una soluzione condivisa, senza lasciare strascichi, ombre e macchie, sul rispetto reciproco tra le due Nazioni.
L’India è un grande Paese come l’Italia, si deve necessariamente trovare una soluzione diplomatica sulla questione … non è possibile altra via, questo per risanare il rapporto di amicizia reciproca che merita essere difeso e tutelato da entrambi.
giovedì 8 novembre 2012
AARON RUSSO, UN UOMO CHE DISSE NO all’elité
Guarda il filmato |
Aaron Russo, fu un regista ed ex
politico. Ebbe una breve amicizia con Nicholas Rockefeller della infame
dinastia bancaria e finanziaria dei Rockefeller. Dopo avere mantenuto
una stretta amicizia con Nicholas Rockefeller, Aaron ha in effetti
interrotto l’amicizia, atterrito, scioccato da quello che ha imparato
sui Rockefeller e delle loro ambizioni.
In una intervista, Aaron rivela: “Ho
ricevuto un giorno una chiamata da un procuratore donna che conoscevo, e
lei mi disse: << Ti piacerebbe incontrare uno dei Rockefeller?
>>
E io dissi: <<Certo che mi piacerebbe… >> E allora diventammo amici e iniziò a rivelarmi un sacco di cose, così una sera mi disse: << Ci sarà un evento, Aaron… e dopo quell’evento andremo in Afghanistan, così potremo far partire gasdotti dal Mar Caspio… Andremo in Iraq per prendere il petrolio e per stabilire una base nel Medio Oriente e andremo in Venezuela per liberarci di Chavez. >>
E io dissi: <<Certo che mi piacerebbe… >> E allora diventammo amici e iniziò a rivelarmi un sacco di cose, così una sera mi disse: << Ci sarà un evento, Aaron… e dopo quell’evento andremo in Afghanistan, così potremo far partire gasdotti dal Mar Caspio… Andremo in Iraq per prendere il petrolio e per stabilire una base nel Medio Oriente e andremo in Venezuela per liberarci di Chavez. >>
I primi due obiettivi li hanno
portati a termine, Chavez non è stato portato a termine. E mi disse:
<< Vedrai degli uomini entrare in caverne alla ricerca… …alla
ricerca di persone che non troveranno mai.>> Rideva del fatto che
abbiamo questa “Guerra al Terrore”… e non c’è alcun nemico reale.
Parlava di come avendo questa “Guerra al Terrore” non la si potrà mai
vincere, perché è una guerra senza fine, Così puoi sempre continuare a
togliere, a sottrarre libertà alle persone, mi disse. E io dissi:
<<Come farete a convincere la gente che questa guerra è
reale?>>
E lui rispose: << Grazie ai mezzi di comunicazione… Attraverso i media, i media possono convincere chiunque che la guerra è reale. Si continua a parlare di qualcosa e continui a dirlo ancora, ancora e ancora una volta… e la gente inizierà veramente a crederci >>
E lui rispose: << Grazie ai mezzi di comunicazione… Attraverso i media, i media possono convincere chiunque che la guerra è reale. Si continua a parlare di qualcosa e continui a dirlo ancora, ancora e ancora una volta… e la gente inizierà veramente a crederci >>
Sapete… – continua Aaron
nell’intervista – Hanno creato la federal reserve nel 1913 utilizzando
menzogne… Hanno creato l’11 Settembre, che è un’altra menzogna.
Attraverso l’11 Settembre, si sta combattendo una Guerra al Terrore, e
all’improvviso si va in Iraq, che è un’altra menzogna, e adesso andranno
in Iran. E’ tutto un susseguirsi di cose che conducono l’una all’altra.
E io gli dissi: << Ma per quale motivo state facendo questo?
Quale è lo scopo di tutto questo? Avete tutto il denaro del mondo che
potreste mai desiderare, avete tutto il potere… state colpendo la gente…
non è una cosa buona. >> E lui mi disse: <<Perché ti
preoccupi della gente? Prenditi cura di te stesso e della tua
famiglia>> E io dissi: << Quindi quale è l’obiettivo finale?
>> E lui disse: << Lo scopo finale è quello di impiantare
un chip RFID a chiunque.. Trasferire tutto il denaro in questi chip…
tenere tutto in questi chip… e se qualcuno protestasse non rispettasse
ciò che noi vogliamo, …basterebbe spegnere semplicemente il suo chip.
>>
mercoledì 7 novembre 2012
Il volontariato è un affare per tutti
A Roma 10 associazioni sfamano 8 mila clochard.
L'appuntamento è alle 20.30 in uno slargo non lontano da piazza
Venezia. Il primo gruppo a cui dobbiamo dare da mangiare già ci aspetta.
Noi dobbiamo ancora dividere cibo e vestiti.
A ROMA 8 MILA CLOCHARD.
Secondo l’ultimo studio, a Roma i senza fissa dimora son passati in un
anno da 6 a 8 mila, l’80% sono stranieri, vengono dall’Est e dalle zone
di guerra soprattutto. I rifugiati che chiedono asilo arrivano a 2 mila.
Il 15% del totale sono donne.
A fine serata abbiamo dato cibo e bevande a 50/70 persone, una goccia. Clochard, barboni, il termine vale per un po’ più di una quindicina di quelli che incontriamo.
Il resto di chi mangia grazie a noi non è diversa in abiti e gesti da
chi si incontra sull’autobus. Per un po’ rimangono lontani, poi qualcuno
che non ce la fa e s’avvicina. «Aspettate».
Si fa il conto della roba. Cioè: Diego ed Eva fanno il conto della
roba. Noi alziamo le spalle. Loro fanno finta di litigare, noi di
arrabbiarci. È una gag che funziona sempre. Da sei anni, oltre al cibo,
loro trovano coperte, camicie, scarpe per chi vive per strada.
domenica 4 novembre 2012
L’Europa boccia il “made in Italy”. Duri i commenti di Confartigianato Asti
La Commissione europea boccia il regolamento sul “made in”. Dopo
sette anni di attività volta a sostenere la proposta 611/2005, l’Europa
dice no ed è un no definitivo. Il motivo pare stia nell’obsolescenza del
regolamento che, a distanza di anni, non sarebbe più idoneo all’attuale
situazione di mercato nazionale e mondiale e all’interpretazione
dell’Organizzazione mondiale del commercio. Immediate le reazioni e le
critiche, tra queste spicca il commento di Giansecondo Bossi, direttore
Confartigianato Asti.“Questa - sottolinea Bossi -
è l’Europa che non vogliamo, quella rinunciataria e passiva, quella che
non sceglie mai, quella che si piega agli interessi di pochi provocando
danni a tanti. Noi siamo per una chiara e inequivoca identificazione
dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca il
made in Italy e i consumatori sono disposti a pagare un premium price
pur di avere un prodotto fatto in Italia, a regola d’arte. L’Ue non
intende valorizzare il proprio patrimonio di impresa diffusa.
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