lunedì 21 luglio 2014

Renzi fa le leggi di Berlusconi ma i sindacati non scioperano più


Il quotidiano “Il Giornale” e sottolineiamo “Il Giornale” oggi si fa una domanda interessante, che nessun giornale di sinistra si sta facendo più: Senato di nominati, legge elettorale porcata, decreti legge non emendabili dall’opposizione e presidenzialismo, sono progetti che Silvio Berlusconi aveva in mente da anni ma non era riuscito a realizzarli. Eppure appena veniva paventata una loro approvazione, l’Italia scendeva in piazza gridando alla dittatura… Ora che queste cose le fa Matteo Renzi con le sue larghissime intese da sinistra a destra, nessuno sciopera, nessuno manifesta. Il Paese è imbambolato, quasi ipnotizzato dal giovane incantatore di serpenti.
Se il decreto Poletti sul lavoro, una nuova legge porcata che favorirà ulteriormente il precariato, l’avesse fatta Berlusconi, i sindacati, la Cgil su tutti, sarebbe scesa in piazza, eppure oggi tutto tace. Non possiamo, dunque, che essere d’accordo con Alessandro Gilioli de l’Espresso, che sul proprio blog scrive:

Ha ragione il Giornale, bisogna ammetterlo: perché se il decreto Poletti l’avesse fatto Berlusconi, la Cgil sarebbe scesa in piazza con tutti i suoi pullman; se questa riforma dell’impianto rappresentativo (Senato più Italicum) l’avesse fatta Berlusconi, avremmo foto di gente imbavagliata per tutta la Rete; se gli 80 euro li avesse dati Berlusconi, avremmo tutto il Pd a strillare contro la ‘carità elettorale’ come al tempo della social card. E così via: compreso l’attacco all’articolo 18, il rafforzamento dell’esecutivo sul legislativo, l’iperpresenza televisiva. Si chiama doppiopesismo, ma anche ipocrisia, appunto; si chiama mancanza di onestà intellettuale.

Siamo un paese morto, intellettualmente. Siamo quindi pronti per una nuova dittatura, che la nuova P2 sta preparando per benino.
(Fonte)
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