mercoledì 5 febbraio 2014

TRA ACCORDI IN LIBANO E INTERVENTI AL SENATO



Il ministro Emma Bonino sta “viaggiando” tra Siria, Libano e Gibuti per accordi sui diritti umani e credo farebbe bene a recarsi anche in India per fare gli stessi accordi, non solo per i due soldati italiani ma anche per le molteplici situazioni di stupri che vedono coinvolti minori, … invece lì sembra non ci voglia proprio andare. Non sento, ma forse mi è sfuggito, alcuna sua parola o presa di posizione, dal 3 febbraio, in merito all’evolversi del “caso India” inerente i 2 Marò. Sembra quasi essersi eclissata seppure, credo, abbia i mezzi per comunicare e/o intervenire.
Vista questa mancanza devo dire grazie al ministro Mario Mauro per il suo intervento al senato (forse incaricato dal M.A.E.?) e spero vivamente riesca a risvegliare i colpevoli o solo disinteressati “personaggi” che poco e niente di decisivo finora hanno fatto per questa faccenda che si protrae da poco meno di due anni, speriamo solo non sia tardi. 

Se mi è permesso però devo dire che mi sarebbe piaciuto se avesse calcato un po’ più la mano magari dicendo che non solo la partecipazione alle missioni antipirateria sono intrinseche con la soluzione positiva della vicenda dei due fucilieri del San Marco ma anche tutte le altre missioni internazionali.

Riporto una articolo di Adnkronos, di oggi, in merito a questo fatto.


''E' notizia di ieri la dichiarazione dell'Alto Rappresentante Ashton che sui marò ha espresso 'serie preoccupazioni' perché la questione, a suo dire, rischia di avere ripercussioni negative sulla credibilità degli sforzi della Ue nella lotta alla pirateria. E' mia premura sottolineare che la partecipazione italiana alle future missioni antipirateria della Nato e della Ue è legata intrinsecamente alla soluzione della vicenda dei nostri due marò che dovrà concludersi positivamente con il ritorno a casa, con onore, dei nostri due fucilieri''. Lo ha detto il ministro della Difesa, Mario Mauro, nel suo intervento in Senato per le comunicazioni del governo sullo stato delle missioni in corso e degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.

"Prendo atto -ha proseguito Mauro rispondendo alle domande dei parlamentari delle commissioni Difesa di Camera e Senato, riunite a Palazzo Madama- che c'è una intenzione del Parlamento di presentare un ordine del giorno che vincoli la nostra partecipazione alla questione dei marò, una decisione che spetta al governo nella sua interezza e non solo al ministro della Difesa. Torno a sottolineare che sono intrinsecamente collegate la soluzione di questo caso e la conduzione di questo tipo di missione''.

Anche perché, ha rimarcato il ministro della Difesa, ''quel caso investe la legittimità delle azioni che sul piano internazionale i governi fanno per porre freno al flagello antipirateria''.

Intanto il governo indiano avrebbe trovato, con la mediazione del procuratore generale, una "via d'uscita" per sbloccare l'impasse sull'incriminazione di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. E' quanto scrive oggi The Indian Express, precisando che la soluzione proposta è quella di presentare un atto di accusa in cui viene mantenuta l'applicazione del Sua Act, la legge anti-pirateria, senza però il ricorso alla pena capitale.

La proposta è stata avanzata dal procuratore generale Goolam E Vahanati in una riunione a cui hanno partecipato funzionari di alto livello del ministero dell'Interno, della Giustizia e degli Esteri. Come è noto, da tempo è in corso un braccio di ferro tra il ministero dell'Interno e quello degli Esteri indiano sulla questione del Sua Act e la pena capitale, con quest'ultimo impegnato a bloccare questo tipo di impostazione "che avrebbe potuto avere gravi effetti nelle relazioni dell'India con l'Italia e l'Unione Europea", scrive il giornale indiano.

La proposta di compromesso avanzata dal procuratore generale è stata considerata "la più funzionale", riporta ancora il giornale, sottolineando che i presenti alla riunione non hanno espresso sostegno all'idea di escludere completamente il ricorso al Sua Act.

Sulla vicenda dei due fucilieri è nuovamente intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Due giorni fa ho parlato con nostri fratelli italiani in India, Latorre e Girone. Le mie posizioni sono internazionalmente note e non perdo occasione per avere contatti e prendere iniziative con miei omologhi europei per sollecitare un approccio di interesse comune europeo al rispetto della considerazione dei due nostri fucilieri" ha detto, nel corso di un incontro con gli eurodeputati italiani al Parlamento europeo a Strasburgo.
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