sabato 22 ottobre 2011

Primo congresso del Movimento di Responsabilità Nazionale

Dio fa gli uomini e fra di loro si accoppiano”
Ma quale è questa responsabilità? chi sono questi responsabili? a me è sembrata una grande finta festa dove si è enfatizzato un evento, a mio modo di vedere, minimale. Una "festa" che ha stentato a decollare, quasi una finzione, un teatrino di paese, anche se in grande stile, dove non si è badato allo spreco di denaro in faccia a un intero popolo che non riesce ad arrivare a fine mese. Gli invitati stentavano ad arrivare, forse, solo perchè c'era lo sciopero dei mezzi pubblici (ma questi girano con i mezzi pubblici?) o perche i tombini non riuscivano a far defluire le acque del nubrifagio.
Lo “spettacolo” inizia con tanto di banda che suona il “nostro” Inno Nazionale a tutto volume e nell'attesa dell'inizio del congresso e visto l'ancora scarso aflusso per
ingannare il tempo viene deciso di ripetere l’Inno Nazionale per una seconda volta. Si attende l'arrivo del Presidente del Consiglio e nel frattempo ecco che arriva una limousine bianca da cui scendono alcune graziose “donnine” in tacchi a spillo e vertiginose minigonne blù elettrico. Questo prezioso elemento non poteva certamente mancare in quanto, come si sa, tale coreografia è molto apprezzata dal Presidente.

 
Tra gli invitati degni di nota si devono mensionare: 
Antonio Razzi (consigliere personale del ministro Francesco Saverio Romano),
Bruno Cesario (sottosegretario alla Finanze),
Rocco Crimi (sottosegretario alla presidenza del consiglio),
Maria Antonietta Canizzaro (moglie di Gaetano Saya),
Don Marcello Stanzione che benedice i lavori del Congresso.
Presenti pure alcuni esponenti del Partito Nazionalista Italiano e del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale.
Dimenticavo, era presente pure il Presidente del Consiglio che oltre a cantare, assieme a Scilipoti un Inno che non conoscono, ha intrattenuto gli ospiti per mezz'ora con il solito suo discorso noto e arcinoto pure dai bambini e che in queste righe evito di riproporre.

Tutto questo succedeva mentre Obama, la Merkel, Sarkozy e Cameron lavoravano sulla crisi finanziaria. Naturalmente il nostro Berlusconi è stato escluso per l'ennesima volta da questi lavori.

L'Italia nonostante faccia parte del G8 cioè dei principali paesi più industrializzati del mondo (ma lo siamo ancora?) non è più vista di buon occhio da nessuno. Chiediamoci il perchè.
(di M. Tentor)
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