sabato 8 ottobre 2011

Confalonieri, attacca Internet e il Gratis



"Se c'è qualcosa da pagare sui contenuti, devi pagarlo, perchè devi averlo gratis? Noi operatori televisivi invece siamo considerati dei 'paria', dei morti, dei decrepiti. Siamo stati convocati a Bruxelles (n.d.r.: in occasione del G8 digitale del maggio scorso), era apparso Steve Jobs in video conferenza e sembrava che fosse apparso la Madonna: 'Oooh, Steve! Steve!". Queste le durissime parole pronunciate da Fedele Confalonieri, presidente onorario di Mediaset, poche ore prima dell'annunciata scomparsa di Steve Jobs. Il polemico attacco di Confalonieri si è registrato durante un convegno organizzato da Mediaset sulla creatività e il diritto d'autore.

Il presidente di Mediaset ha duramente criticato anche le regole del mondo digitale e internettiano, invocando un'azione concreta da parte della politica europea per difendere il diritto d'autore e la "pirateria": "Se la politica fosse sovrana anche a Bruxelles, avremmo un diverso atteggiamento e diversi regolamenti, perchè, insomma, andando giù di piatto, non si capisce perchè debbano piratare 'questi'! Ma non si capisce perchè debbano avere gratis! Ma uno entra al ristorante, poi si serve e via? Ecco, queste sono le cose, ma la politica deve rispondere su questo. Ai miei tempi i dischi che compravo costavano un'ira di Dio, io ho tre nipoti, tutti bravi a smanettare con questi aggeggi, e la parola è 'gratis'. Questo non va bene. Ma perchè abbiamo fatto passare questo messaggio ai giovani?".

Confalonieri critica aspramente anche la stampa, dal Corriere all'Avvenire ("che sta andando avanti da tempo con questa telenovela"), perchè da giorni sta recitando un vero e proprio "de profundis" sul mezzo televisivo. "Ci hanno dato dei 'dinosauri' e invece siamo ancora centrali nella produzione di contenuti, ma anche nell'intrattenimento. Noi teniamo occupate quattro ore e dieci minuti tutti i cittadini italiani, ovviamente quelli che sono 'in età'". E recita un commovente amarcord: "Agli inizi, noi di Mediaset passavamo per tv corsara. Berlusconi era venuto qui a Roma, prendendosi anche forse del "cumenda" milanese che si fa imbrogliare dai Romani, e aveva messo due miliardi di lire, una cifra enorme allora, per 300-400 film, quindi rispettando in pieno il diritto d'autore. Partimmo, certo, alla garibaldina" - afferma Confalonieri, che, rivolgendosi al conduttore Maurizio Costanzo, dice: "Sappiamo benissimo come si è nati, poi tu hai fatto anche le barricate quando ci hanno oscurato".

Il presidente di Mediaset passa poi ad attaccare Massimo Mucchetti, autore di un articolo ingeneroso sul Corriere della Sera: "A parte che ha sbagliato la citazione sul Re Sole, ma per lui noi siamo destinati all'arca di Noè. Cioè dopo Berlusconi politico c'è il diluvio e naturalmente si trascina anche la televisione, con dei luoghi comuni come il 'duopolio collusivo'. Ma cosa colludiamo noi due se ci sono altri più forti di noi, che fatturano di più?". E lancia strali contro "qualcosa di culturalmente, politicamente e ideologicamente sbagliato", che spinge a cavalcare il motto "Dagli all'untore che ha portato la peste" (ovvero Berlusconi).

Riguardo alle polemiche sulla gara di assegnazione delle frequenze digitali senza pagamento di somme di denaro, Confalonieri sbotta: "Il regalo delle frequenze a noi? A noi non hanno mai regalato niente, quando in nessuna parte del mondo hanno dato le frequenze televisive per farle pagare. Dieci anni fa, quando è partita la legge del digitale voluta da un governo di sinistra, noi abbiamo comprato le frequenze con l'obbligo Antitrust di dare il 40% agli altri. Nel beauty contest dovremo restituire uno dei multiplex che abbiamo comprato. A noi non hanno regalato niente".
E attacca nuovamente la disinformazione innescata da certa politica: "Tutto è inquinato da una certa distorta volontà politica che fa perdere il lume della ragione anche a persone normalmente ragionevoli".

Mentre tutto il mondo avanza, l'Italia, come sempre, arretra.


(da Youtube)
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