F35, per problemi al motore
Pentagono sospende tutti i voli
WASHINGTON - Nuovi problemi per il programma del caccia multiruolo Usa F-35, di cui l'Italia intende acquistare
90 esemplari. Il Pentagono ha sospeso tutti i voli degli esemplari
finora realizzati dopo che in un'ispezione di routine è emersa una
'frattura' in una delle pale della turbina del reattore. Un segnale
preoccupante perché potenzialmente nell'eventualità di una rottura e il
conseguente distacco della pala, il pezzo potrebbe distruggere il motore
del jet. I responsabili del programma F-35, realizzato da Lockheed
Martin in collaborazione con le aziende dei Paesi che acquisteranno il
jet (per l'Italia Alenia Aermacchi), hanno fatto sapere di aver avviato
una verifica con la società costruttrice del motore, la Pratt &
Whitney.
"Il 19 febbraio, una ispezione di routine ha rivelato
una frattura alla lama di una turbina a bassa pressione del motore
montato su un velivolo F-35 da test", ha scritto in un comunicato una
portavoce del Joint Program Office che gestisce il programma F-35.
"Gli
ingegneri stanno inviando la turbina agli impianti della Pratt e
Whitney di Meddletwon, per condurre una valutazione e analisi più
approfondita sulle cause", si legge nel comunicato, in cui si precisa
anche che "è troppo presto per accertare l'impatto della scoperta
sull'intera flotta, tuttavia, come misura di precauzione, tutte le
operazioni di volo degli F-35 sono state sospese fino a quando l'indagine non sarà stata completata e la causa della frattura sulla lama non sarà stata totalmente compresa".
La sospensione dei voli degli F-35, di cui l'Italia intende acquistare diversi esemplari, fa seguito alle polemiche sorte alcune settimane fa quando si era appreso che il velivolo, ancora in fase di test, è vulnerabile ai fulmini.
Per l'F-35 si tratta della seconda sospensione dei voli dopo che a gennaio la sonda per il rifornimento in volo si era staccata poco prima del decollo su un esemplare della versione per i Marines, F-35 B (a decollo corto e atterraggio verticale), di cui l'Italia dovrebbe acquistarne 30 per la Marina. Gli F-35 B vennero messi a terra per circa un mese.
Ad oggi, l'Italia ha materialmente ordinato 3 velivoli e si appresta a firmare il contratto per altri 3: il primo F-35 A uscirà dagli impianti di Cameri in Piemonte entro il 2015 ed entrerà in servizio l'anno dopo.
Il programma dell'F35, scrive Bloomberg, è stato afflitto da una serie di problemi strutturali a di software che hanno contribuito ad accumulare un ritardo di sette anni sul suo sviluppo. Attualmente, il costo per il Pentagono, per 2.443 velivoli, è stimato ad oltre 395 miliardi di dollari, con un incremento del 70 per cento rispetto al 2001.
(Fonte)
Solo qualche giorno fa il ministro Di Paola aveva detto:
Così il ministro Di Paola difende gli F35
Il ministro della Difesa, a margine della ministeriale Nato a
Bruxelles, ai giornalisti che chiedevano se sarà possibile la riduzione
del programma di acquisto dei cacciabombardieri chiesto in campagna
elettorale, ha replicato che parlando di capacità militari non ci si può
concentrare su un solo programma, poi ha fatto notare che sul tema “in
un Paese come l’Italia, che è uno dei grandi paesi dell’Alleanza in
Europa, non si può parlare confrontandosi, con tutto il rispetto, con il
Costarica”.
Di Paola ha poi ribadito che “nelle capacità militari sono incluse
anche le capacità tipo F35″. Concludendo che “quanto alla riduzione,
questo governo ha fatto gia’ una riduzione molto importante. E non e’
che si puo’ sempre dimenticare cio’ che si fa prima e ricominciare tutto
daccapo”.
(Fonte)
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