venerdì 1 febbraio 2013

HA RAGIONE NAPOLITANO SUL CONTROLLO DELLA BANCA D'ITALIA SU MPS?

Scandalo MPS: Mario Draghi sapeva tutto? Accuse dall’estero

Napolitano ha detto che sulla vicenda del Monte dei Paschi di Siena bisogna fare "chiarezza" e "tutelare l'interesse nazionale" sottolineando come Bankitalia abbia "esercitato fin dall'inizio con il tradizionale rigore le funzioni di vigilanza". "La collaborazione che ha prestato e presta senza riserve alla magistratura è garanzia di trasparenza per l'accertamento delle responsabilità". 

 

All’epoca dei fatti che hanno causato l’attuale scandalo MPS, Mario Draghi, oggi presidente della BCE, era alla guida di Bankitalia.
Nessuno, fino a pochi giorni fa, aveva ancora pronunciato il suo nome in riferimento alla situazione della banca senese, ma sotto sotto tutti avevano intuito che un suo possibile coinvolgimento fosse nell’aria.
Alla fine il colpo è arrivato. A sferzarlo per prima ci ha pensato la stampa tedesca, seguita a ruota da quella inglese.
Mario Draghi doveva sapere qualcosa, e se così non fosse, c’è comunque da chiedersi quanto quest’uomo, che da mesi spinge per aumentare la vigilanza da parte della Banca Centrale Europea sui grandi e piccoli istituti nazionali, sia in grado di svolgere quel lavoro che egli stesso ha progettato e difeso.
Il caso Monte dei Paschi di Siena, a questo punto, smette di essere solo un problema italiano. E forse non lo era mai stato dato il coinvolgimento di altre banche straniere nella vicenda, prima fra tutte, la Deutsche Bank, istituto proveniente da quella stessa Germania che oggi si scaglia unanime contro Draghi.
Ma ciò che conta ancor di più è che, adesso, lo scandalo MPS potrebbe far tremare anche i vertici comunitari, squassando gli equilibri di un continente che negli ultimi due anni si è retto grazie e su di loro.

Lui sapeva e non è intervenuto?

I dubbi sul coinvolgimento di Mario Draghi nella “questione Monte Paschi” in Germania sono parecchi.
E se il Frankfurter Allegemeine Zeitung, influente quotidiano tedesco ,si limita a scrivere “la crisi del Monte dei Paschi raggiunge Draghi”, parlando di caso spinoso che potrebbe infastidire il presidente della BCE, creandogli problemi anche nel suo “ruolo di sorvegliante”, più duro è Die Velt.
Il giornale conservatore dopo il titolo “La banca tradizionale italiana mette in difficoltà il presidente della BCE”, continua:
“Le accuse al Monte dei Paschi di Siena raggiungono Mario Draghi. All’epoca era il più alto supervisore della banche del Paese. Ci si deve chiedere perché lui e i suoi collaboratori di Banca d’Italia non siano intervenuti tempestivamente su Mps”.
La stampa tedesca però dimentica di sottolineare il coinvolgimento della Deutsche Bank nello scandalo a causa della transazione denominata “Progetto Santorini”. L’istituto, già di per sé, naviga in cattive acque in patria a causa di una presunta manipolazione fiscale da 40 milioni di euro e delle indagini sul “caso Euribor”.

Le accuse di Bloomberg

L’agenzia di stampa americana accusa Mario Draghi senza mezzi termini: “sapeva delle irregolarità di Monte dei Paschi di Siena nel 2010”.
Secondo Bloomberg:
"La Banca d’Italia, sotto il precedente governatore Mario Draghi, individuò irregolarità contabili e consentì a Banca Monte dei Paschi di Siena di nascondere le proprie perdite per più di due anni, prima che l’istituto venisse costretto ad ammettere le proprie responsabilità".
Opinione avallata anche da un’intervista di Carlo Alberto Carnevale-Maffe, rinomato professore dell’università Bocconi, che ai giornalisti dell’agenzia americana ha detto:
"Mi sarei aspettato che la Banca d’Italia chiedesse trasparenza a Monte Paschi nel 2010, dopo aver visto le transazioni".

L’opinione inglese

Il Telegraph, uno dei più quotati quotidiani britannici, dopo aver riassunto i fatti e parlato dell’influenza che essi potrebbero avere sulle prossime elezioni politiche parla del presidente della BCE:
"Lo scandalo ha raggiunto il Presidente della BCE Mario Draghi, che era a capo della Banca d’Italia e responsabile della vigilanza quando le autorità di regolamentazione non hanno saputo recepire i segnali di pericolo che riguardavano MPS.”
Secondo il giornale inglese questo potrebbe essere un brutto colpo per la credibilità internazionale dell’ex governatore di Bankitalia, che però, dal canto suo, si dichiara tranquillo e consapevole del proprio operato.
(Fonte)
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