Elezioni, “900 firme false per la lista Maroni”. Pm Monza apre inchiesta
Le indagini riguardano circa 1.200 firme raccolte
nella circoscrizione brianzola. "Emerse irregolarità per quanto
riguarda le procedure di autentificazione dell’80 per cento delle
sottoscrizioni"
I pm di Monza hanno aperto un’inchiesta sulle firme della lista Maroni. Giuliano Beretta, consigliere provinciale monzese della Lega Nord, è stato indagato per falso con l’accusa di avere falsamente autenticato circa 900 firme raccolte nella circoscrizione Monza e Brianza a sostegno della Lista Maroni presidente alla regione Lombardia. L’inchiesta è stata avviata dal pm Franca Macchia in seguito alla denuncia presentata qualche settimana fa dai radicali.
Gli atti, con l’esito degli accertamenti, sono già stati trasmessi all’ufficio centrale elettorale presso la Corte d’Appello di Milano.
Le indagini riguardano circa 1.200 firme raccolte nella circoscrizione
brianzola e sono “emerse irregolarità per quanto riguarda le procedure
di autentificazione dell’80 per cento delle sottoscrizioni”. Da quanto
si è saputo, il pm non solo ha interrogato Beretta ma ha anche sentito a
campione, come testimoni, un gruppo di elettori. Alcuni di loro
avrebbero raccontato di aver firmato un foglio fatto girare in famiglia.
Nel loro esposto i radicali avevano chiesto di indagare sulla sospetta
raccolta delle 1.200 firme avvenuta in poco tempo, quattro o cinque
giorni.
Non è sicuramente la prima volta che i pm indagano sulle firme per le liste. Nei giorni scorsi la Procura di Cremona ha
aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di falso in atto pubblico
materiale e ideologico in relazione a una trentina di presunte firme
false raccolte a sostegno della Lista Albertini e della Lista Monti in vista delle prossime elezioni regionali. E alla fine di dicembre il gup di Milano Stefania Donadeo ha deciso che il presidente della provincia di Milano Guido Podestà dovrà affrontare un processo per la presunta falsità di 926 firme che sarebbero state poste a sostegno del listino di Roberto Formigoni e della lista del Pdl per le elezioni regionali del 2010.
Un’indagine della procura di Lodi ha invece fatto luce su una vera e propria rete specializzata nel fornire firme false ai movimenti politici intenzionati a presentarsi alle elezioni regionali e politiche. In diversi appartamenti e in uno studio legale di Milano sono stati trovati a gennaio 83 timbri con i nomi di giudici di pace di diverse regioni, elenchi di firme e moduli in bianco.
Tutto materiale necessario per produrre la documentazione richiesta per
presentare le liste. L’inchiesta era partita da un elenco di 500
sottoscrittori de La Destra di Storace, “firmato” da un giudice di pace che in realtà non l’aveva mai visto.
(Fonte)
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