ACQUISTANDO
ANTONVENETA, IL MONTE PAGÒ ANCHE UNA SOCIETÀ CHE PERÒ ERA GIÀ
STATA VENDUTA AD ALTRI. E POI FU CEDUTA ANCORA A PREZZO MAGGIORATO.
UN PASTICCIO SOSPETTO
Può
capitare perfino agli scaltri banchieri di sinistra la sventura di
vedersi soffiare da sotto il naso l'affare della vita. Che si sia
trattato di un'ingenuità o di un calcolo, nello scandalo Mps spunta
un elemento nuovo: il giallo di Interbanca. Gli spagnoli del Banco
Santander, che invece hanno fiuto da vendere e nelle trattative ci
sanno fare, sono stati in grado di rivendersela per ben tre volte di
seguito nel volgere di soli tre mesi, facendone salire
vertiginosamente il prezzo a ogni successiva partita di giro.
Ma a Siena pare che
non se ne siano nemmeno accorti. Eppure, entrare in possesso di
quella società con tutta probabilità avrebbe potuto ripianare
qualche buco di bilancio, magari evitare il ricorso ai Monti-bond e
allontanare il rischio di commissariamento e forse avrebbe consentito
di mettere un sacco di altra polvere sotto il tappeto. Oppure
potrebbe essere stato lo strumento principale utilizzato per creare
un po' di valore fittizio, da nascondere in qualche piega di
bilancio.
La storia è strana.
In pratica è come se voi compraste una casa senza l'annesso garage.
Ma al momento del rogito pagate entrambi gli immobili, entrando però
in possesso soltanto della casa mentre il garage il vecchio
proprietario, nel frattempo, lo ha già venduto a un altro.
Quest'ultimo, però, s'impegna a rimborsarvi. Quando? Chissà. Ecco
come mai nel novembre del 2007, durante le trattative, con gli
spagnoli del Banco Santander, assistito da Banca Rothschild per
l'acquisizione della Banca Antonveneta, il Monte dei Paschi di Siena
chiede di scorporare una società controllata, Interbanca, acquisita
dagli olandesi di Abn Amro nel 2006.
Così
Santander, che dal 2007 controlla a sua volta Abn Amro, il 30 maggio
2008 vende Antonveneta a Mps per 10 miliardi e 137 milioni di euro,
ma mette nel conto anche 894 milioni per Interbanca, più 230 di
interessi. Strano. Pagare a caro prezzo - e fra l'altro in contanti -
una società solo perché rimanga di proprietà altrui è un fatto
insolito, soprattutto se si è appena acquistata la banca che la
controllava per un importo di molto superiore al suo valore, 9
miliardi e 894 milioni di euro invece di 6.
Tanto
più che, appena dieci giorni prima, il 20 maggio 2008, Interbanca
era stata venduta da Antonveneta a Sterrenbeck, controllata da Abn
Amro. Già al secondo atto, i passaggi risultano un po' troppi e in
po' troppo complicati per risolverli così, nel documento informativo
relativo all'acquisizione da parte di Banca Monte dei Paschi di Siena
dell'intero capitale sociale di Antonveneta: «Il corrispettivo della
cessione della partecipazione in precedenza detenuta da Banca
Antonveneta nel Gruppo Interbanca, a seguito del contratto di
cessione stipulato con Sterrenbeck B. V. è stato classificato nella
voce "Crediti verso banche".
Il valore esposto è
pari all'importo contrattualmente pattuito (pari a circa Euro 894
milioni) per la cessione delle azioni di Interbanca e del
corrispettivo relativo alla cessione di alcune obbligazioni
convertibili in azioni Interbanca in precedenza detenute da Banca
Antonveneta (pari a circa Euro 6 milioni)». Capire se, quando e come
in seguito Sterrenbeck abbia estinto quel debito è un'impresa quasi
impossibile.
La documentazione
relativa sarà destinata a essere inghiottita nel nulla perché
l'istituto di credito padovano Antonveneta non pubblicherà mai il
proprio bilancio 2008, a causa del suo scioglimento e della sua
trasformazione in Nuova Antonveneta. Nei bilanci di Mps, sotto quella
voce, non compare chiaramente un riferimento a Sterrenbeck e
Interbanca.
Insomma, se non fosse
per la trasparenza olandese, peraltro pretesa dalla Security Exchange
Commission statunitense, non si verrebbe mai a sapere quel che
risulta da una comunicazione inviata il 27 marzo 2009 e dal bilancio
di Abn Amro relativo all'esercizio 2008. Sotto la voce: «Vendita di
Banca Antonveneta » si comunica che l'operazione completata a maggio
è stata perfezionata a un prezzo di vendita di 9.894 milioni di
euro, con un guadagno di 2.357 milioni.
Quel che risulta meno
comprensibile è il motivo per il quale «nel luglio 2008 Banco Abn
Amro Real S. A., Interbanca Spa e altre entità acquisite da
Santander sono state vendute a Santander per 15.431 milioni di euro,
risultanti in un guadagno sulla vendita di 10.647 milioni». Anche in
questo caso, risulta impossibile determinare il reale valore di
mercato di Interbanca, frammisto a quello di altre società.
Di certo, un mese
dopo l'oscura cessione da parte di Antonveneta ad Abn Amro,
Interbanca passa nuovamente di mano e finisce ancora a Santander
insieme con una controllata brasiliana e ad «altre entità». Non è
chiaro che cos'abbia consentito di vendere in blocco a 15 ciò che
pochi mesi prima valeva meno di 5. E il mistero alimenta altri
interrogativi senza risposta.
Di certo, non è mai
emersa la notizia di una svalutazione di Interbanca, tanto meno pari
a quella a cui si è visto obbligato il Monte dei Paschi per
ridimensionare il valore di Antonveneta. Ma, nel gioco delle tre
vendite, il ruolo di Giuseppe Mussari e del management di Mps rimane
ancora tutto da chiarire.
(Fonte)
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