lunedì 23 settembre 2013

Presidente Napolitano, i PM applicano solo la Legge


(di Pippo Giordano - 21 settembre 2013)

Lo dico con amarezza, il richiamo di Napolitano ai PM non mi piace. Non condivido le parole indirizzate ai PM e dopo aver letto le carte sull'interessamento del Colle sulla trattativa Stato/mafia, in me è aumentato il disagio. E pensare che per questo Stato ho offerto la mia vita. Parimenti altri lo avevano fatto e sono stati meno fortunati di me: sono stati ammazzati. Il mio pensiero va ai tanti poliziotti, carabinieri, cittadini inermi e magistrati assassinati. Il sol pensiero che uomini delle Istituzioni per trattare, si siano seduti accanto ai carnefici di Falcone e Borsellino, mi fa rabbrividire. Una resa che ha umiliato lo Stato: una resa inquietante per il sangue innocente versato. E mentre ancora il sangue versato da Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i miei tre colleghi era caldo, qualcuno trattava coi mafiosi. E la trattativa continuava anche dopo l'assassinio di Paolo Borsellino. La fibrillazione del Colle di far spostare il processo sulla trattativa da Palermo è inconcepibile e aberrante. Dopo aver letto la nota dell'ex procuratore antimafia Piero Grasso,nota originata dalle pressioni del Colle, mi convinco sempre di più che nelle famose quattro telefonate intercettate dagli uomini della DIA, tra Napolitano e Mancino, vi siano inconfessabili dialoghi riferiti al processo di Palermo. Presidente Napolitano mi smentisca, autorizzi il mio collega ispettore della DIA che ha verbalizzato le telefonate a renderle pubbliche.
A questo punto giova ricordare, che tutta la mia vita professionale l'ho vissuta accanto ai PM, alcuni noti e altri meno e non ho mai, dico mai, visto PM andare oltre “il senso del limite”. Diciamolo con franchezza, il PM che in ragione della geografia, deve applicare la Legge verso determinate realtà criminali è considerato ottimo e produttivo. Quando lo stesso PM rivolge le “attenzioni” verso una o più determinate persone presunte intoccabili, allora il giochino si rompe. Ciò è avvenuto per Falcone, Boccassini, Ingroia e sta avvenendo anche nei confronti di Di Matteo. Non si vuole accettare che nessuno può e deve essere al di sopra della Legge. Quindi, da ex manovale delle investigazioni e col pensiero commosso rivolto a Chinnici, Falcone, Morvillo e Borsellino (cito solo loro perché ho avuto l'onore di conoscerli), esprimo a tutti i PM la mia stima e fiducia. Sono altri che da oltre un ventennio superano ogni “senso del limite” basta solo leggere i giornali, o forse il Presidente era distratto?

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