martedì 10 settembre 2013

VERSO LA MORTE DELLA NOSTRA "CARTA"

Primo sì Camera al comitato per le Riforme, disco verde fra 3 mesi

Conclusa la prima lettura in Parlamento, seconda sarà a dicembre. A favore 397 deputati, contrari 132, in 5 astenuti 



Roma, 10 set. - Anche l'aula della Camera, dopo quella del Senato lo scorso 11 luglio, ha detto il primo sì alla procedura speciale di riforma della seconda parte della Costituzione, in deroga alle procedure fissate dall'art.138 della Costituzione, che affida a uno speciale comitato di quaranta fra deputati e senatori il compito di presentare la proposta di riforma costituzionale complessiva, da sottoporre poi al voto di Camera e Senato. E prevede comunque il referendum popolare finale sulla revisione che il Parlamento approverà, quale che sia la maggioranza che si sarà registrata.

A favore della procedura di revisione costituzionale speciale, come al Senato, hanno votato i deputati di Pd, Pdl, Scelta Civica, Lega, Fdi, Cd e Minoranze linguistiche. Contro, invece, si sono espressi quelli del MoVimento Cinque stelle e di Sinistra Ecologia è Libertà.

Con il sì odierno, si conclude la prima lettura parlamentare sul ddl costituzionale. La seconda e ultima dovrà avvenire non prima di tre mesi (11 ottobre al Senato, 10 dicembre alla Camera) dal primo voto. La seconda lettura renderà subito operativo il comitato a due condizioni. Se l'approvazione avverrà su testo identico a quello approvato oggi a Montecitorio e a inizio estate a palazzo Madama. E se otterrà in seconda lettura la maggioranza assoluta di voti. Senza la quale non potrà entrare in vigore prima di altri mesi (10 marzo 2014), durante i quali il ddl approvato resterà in stand by, essendo possibile promuovere su di esso referendum popolare confermativo.

L'approvazione in prima lettura da parte della Camera della procedura speciale di revisione costituzionale è avvenuta con 397 favorevoli, 132 contrari e 5 astenuti. A renderlo noto è stato il parlamentare Pd Andrea Sarubbi che ha anticipato su Twitter gli stenografici parlamentari, non avendo la presidente Laura Boldrini proclamato in aula il risultato finale ma solo l'avvenuta approvazione.

La concitazione del clima d'aula è stata ben descritta da Sarubbi su Twitter: "20 commessi in tenuta da combattimento, pronti a intervenire per possibili risse". E ancora: "Bianconi #Pdl urla 'pezzi di merda' ai #M5S che hanno insultato il #Pdl. Situazione sfuggita di mano. Molte foto dai banchi. #opencamera". Con anche stilettata in direzione Boldrini: "@ale_dibattista #M5S: 'il #Pd è peggio del #Pdl'". @lauraboldrini freudiana: "Non offenda!" #opendata2013".
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