sabato 8 giugno 2013

I "SAPIENTONI" DI F.M.I. CHIEDONO SCUSA AI GRECI ... ABBIAMO SBAGLIATO!

La Grecia non perdona: il mea culpa del FMI? Ormai è troppo tardi



I Greci hanno reagito con aria di vendetta e sdegno per l’ammissione di colpa da parte del Fondo monetario internazionale nella sua gestione del piano di salvataggio del Paese, rimproverando le scuse arrivate troppo tardi.

 

La reazione della popolazione greca

 

"Davvero? Grazie per avercelo fatto sapere, ma noi non possiamo perdonare", ha dichiarato Apostolos Trikalinos, un cittadino 59enne, padre di due figli.
"Non ci prendiamo in giro. Non ci daranno un bel niente in cambio. Mi dispiace per tutte le persone che si sono uccise a causa dell’austerità. Come faremo a riportarle indietro? Come?"
Il primo ministro Antonis Samaras ha detto ai giornalisti che il riconoscimento ha giustificato le sue posizioni. Egli aveva criticato fin dall’inizio "ciò che il FMI ha definito errori".
"E noi abbiamo corretto questi errori per tutto lo scorso anno", ha detto Samaras ai giornalisti nel corso di una visita a Helsinki.

I Greci hanno visto crollare il loro reddito di circa un terzo da quando la crisi del debito è scoppiata nel 2009 e ha spinto la Grecia a chiedere due salvataggi all’UE e al FMI. Il tasso di disoccupazione ha toccato quasi il 27% e i tassi di suicidio sono saliti alle stelle. I più colpiti sono stati i giovani, quasi il 60% dei quali sono disoccupati.
Nei corridoi del potere, alcuni funzionari hanno suggerito che l’ammissione potrebbe cambiare le carte in tavola nei futuri colloqui con il Fondo monetario internazionale, l’Unione europea e la Banca centrale europea, noti collettivamente come la troika, per quanto riguarda la riduzione del debito e le nuove misure di austerità.

 

Rivendicazione

 

Per molti politici greci che si sono lamentati per anni sentendosi costretti a firmare dei salvataggi sotto la minaccia di un default caotico e di un’uscita dalla zona euro, questo è stato anche un momento di rivendicazione.
Venizelos, ora alla guida del partito socialista PASOK, ha negoziato il secondo piano di salvataggio della Grecia nel 2012, dopo aver a malincuore appoggiato il primo. Il suo predecessore, George Papaconstantinou, che ha negoziato il primo salvataggio nel 2010, si è rifiutato di commentare.
"Mi sento rivendicato come la maggior parte dei greci che sentivano di essere stati puniti più di quanto meritassero dalla troika", ha detto Pantelis Kapsis, il portavoce del governo per l’ex primo ministro tecnocrate Lucas Papademos.
Un analista ha detto, "è come andare da un medico che ti ha curato come se avessi il cancro quando fondamentalmente tu avevi il Parkinson e che poi ti dice, "Mi dispiace".
Le scuse potrebbero anche cominciare a guarire l’orgoglio ferito e l’umiliazione che i greci hanno dovuto sopportare, essendo sempre stati dipinti come pigri, strapagati e che vivevano grazie alla generosità del duro lavoro dell’Europa del Nord.
"Il riconoscimento di questo errore è parte della credibilità che è stata restaurata nel paese e può diventare il punto di partenza perché i greci inizino ad ottenere parte di ciò che hanno perso finora", ha detto Dimitris Mavros, capo dei sondaggisti MRB.
(Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: CNBC)
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