sabato 2 marzo 2013

Agenzie di rating. Risarcimento record: 120 mld all’Italia

Le agenzie di rating sono al centro di inchieste e soggette a nuove e restrittive norme in tutto il mondo. In Italia potrebbe essere possibile un risarcimento danni record per 120mld di euro. La crisi ha spazzato via uno dei poteri forti del mercato?
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TUTTI CONTRO LE AGENZIE – E’ passato molto tempo dall’inizio della crisi del 2008. Cinque lunghi anni (da quando si è manifestata palesemente), in cui molto è cambiato. Un esempio, tra i tanti, di mutazioni che sono avvenute è la perdita di potere delle agenzie di rating. Potentissime e soggette a poche restrizioni in origine, ora sono invece sotto la lente di ingrandimento della giustizia e sotto il controllo di nuove rigide norme in molti Paesi del mondo: dalla Francia, all’Italia, passando per l’intera Unione Europea, fino agli stessi USA.

Il motivo delle contestazioni è quasi sempre lo stesso: le valutazioni fatte dalle agenzie sull’affidabilità economica di aziende o Stati che potrebbero esser state influenzate da soggetti esterni o, ancor peggio, consapevolmente distorte per influenzare a loro piacimento il mercato. Per evitare in futuro tali rischi distorsivi, su un mercato già debole, la stessa Ue ha risposto con una nuova regolamentazione della responsabilità delle agenzie e delle modalità con cui redigere le valutazioni dei debiti pubblici, nonché con norme per aumentare la concorrenza nel mercato interno delle agenzie stesse (leggi qua). Invece, negli USA, Obama ha fatto causa a Standard & Poor’s chiedendo 5 miliardi di dollari per le responsabilità dell’agenzia nell’ambito della crisi finanziaria tra il 2007 ed il 2008. Una causa civile promossa dallo stesso Presidente e appoggiata da 16 Stati. In ogni caso, l’accusa sarebbe quella di aver violato i criteri nell’assegnare i voti ai bond collegati ai mutui subprime, fuorviando (consapevolmente o meno) gli investitori.

 PROCURA DI TRANI – Anche in Italia c’è chi va alla ricerca dello scalpo di qualche agenzia di rating. In particolare, ad aver avviato un’indagine nel 2012 è la Procura di Trani che, ormai, ha concluso le indagini preliminari a novembre su Fitch, Standard&Poor’s e Moody’s. Secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbero violato le regole rivelando a più riprese l’imminente declassamento del rating dell’Italia durante il 2012 e, con questi annunci, hanno abusato di informazioni privilegiate.

In particolare, è stato chiesto il rinvio a giudizio per 7 persone, 5 responsabili di Standard & Poor’s e 2 responsabili di Fitch. Contestualmente, è stata avanzata richiesta di archiviazione per due responsabili di Moody’s, sui quali, insieme agli esponenti delle altre agenzie, il pm Michele Ruggiero ha indagato per manipolazione del mercato. Le ipotesi di reato contestate, in generale, sono la manipolazione del mercato azionario e delle merci con giudizi falsati, con l’aggravante per Fitch di avere un rapporto contrattuale con l’Italia. Si è ancora in attesa di sviluppi giudiziari, ma già di per sé questi procedimenti testimoniano un interessamento ai comportamenti delle agenzie di rating, giudicati già spesse volte dalla stampa e dalla politica non corretti.

LA CORTE DEI CONTI DEL LAZIO – Proprio grazie al contributo della suddetta Procura di Trani, nonché all’attività investigativa della polizia tributaria di Bari, la Corte dei Conti del Lazio, attraverso il Pg Raffaele De Dominicis, ha affermato che le speranze per ottenere un risarcimento danni dalle tre agenzie di rating sono molto buone. In particolare, le indagini in Italia sul le agenzie di rating riguardano i loro rapporti sul debito italiano giudicati “avventati”, diffusi tra maggio e novembre del 2011, quando il Paese finì sull’orlo della catastrofe.

La contestazione della Procura, ha aggiunto il Pm, riguarderà «il danno che lo Stato italiano ha subito, visto che l’aumento del debito pubblico è stato pagato da tutti con le manovre finanziarie, fino alla somma di 120 miliardi di euro». Addirittura, sempre De Dominicis, considera tale valutazione solo per difetto. Sono infatti in corso altri accertamenti da parte dei consulenti tecnici, ha precisato, dai quali emerge un danno per lo Stato forse anche superiore a 120 miliardi. Detto in poche parole, se le accuse verranno confermate le suddette agenzie potrebbero essere chiamate a pagare all’Italia uno dei risarcimenti danni più grandi di tutti i tempi: oltre 120 mld di euro.

Comunque andranno queste indagini certamente singolari ed insolite, ormai la pentola è stata scoperchiata e si sta scoprendo come le agenzie che hanno influenzato i mercati per anni ed anni, lo hanno potuto fare in assenza di legislazioni chiare e vincoli rigidi. Si spera che finalmente il diritto potrà riprendere un po’ le redini della situazione sull’economia.
(Fonte)
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