giovedì 13 giugno 2013

10 cose che il PD può fare per sminuire la vittoria alle elezioni



Allora ricapitoliamo.
Il PD ha vinto. Il PDL si è squagliato come un ghiacciolo al sole. Il M5S festeggia le futuri sorti e progressive del movimento che conquista due luoghi simbolici della storia italiana: Pomezia e Assemini. L’UDC… scusate che cazzo di fine ha fatto l’UDC?

Ora poiché sappiamo benissimo che nel PD il tafazzismo è l’unica religione praticata dal gruppo dirigente, perché, come dice Zuzzu Gioggia, nella sconfitta ci si compatta e nella vittoria si gioca al ‘tutti contro tutti’, è il caso sin da ora di suggerire le 10 cose che il PD deve evitare per sminuire la vittoria alle elezioni ed assicurarsi l’ultimo e definito fanculo da parte dei propri elettori.

1) Continuare ad attribuire i meriti della vittoria alle amministrative a Bersani: di questo passo anche Occhetto potrebbe risentirsi e le anime pie di Natta, Berlinguer e Togliatti appariranno in sonno ad Epifani pretendendo anche essi parte del risultato.

2) Affermare che la vittoria rafforza il governo delle larghe intese: perché essere così modesti dal momento che Obama, Merkel, Draghi, la BCE, la UE, la Trilateral, quelli di Bilderberg, il Progetto Genoma, la CIA, il Mossad, la massoneria, i rosacroce, i templari, e le pie dame della carità di San Vincenzo escono tutti rafforzati dal quadro delle amministrative?

3) Immaginare grandi coalizioni con il PdA, il partito dell’astensione: rischiamo anche in quel caso di perdere le elezioni.

4) Spendere 9 milioni di euro in comunicazione per produrre manifesti di segretari in tutte le nuances di grigio, o slogan memorabili come ‘lo smacchiamo’: oggi è la giornata internazionale della moratoria sulle metafore politiche degli animali di Bersani, abbiate pazienza.

5) Dare la colpa a qualcuno che per una volta si è vinto le elezioni: non è ancora successo, ma dal PD possiamo aspettarci anche di peggio.

6) Convocare il congresso ogni settimana, e rimandarlo la settimana successiva: eviterei le calende greche, le idi di marzo, le none di quintile, il capodanno cinese, la pasqua ebraica, e il giorno di San Patrizio.

7) Rendere le regole per il congresso più complicate di quelle delle carte Yu-gi-oh!: se non sapete esattamente di cosa sto parlando, significa che vostro figlio di sette anni non vi ha ancora fatto sentire un completo imbecille.

8 )Continuare nei segnali di stima verso Renzi, invitarlo a candidarsi al congresso, definirlo ‘risorsa’, e nel frattempo fare e disfare di tutto pur di levarselo dai coglioni: se andate avanti così, nemmeno Jovanotti che gli canta ‘mi fido di te’, riesce a convincerlo a candidarsi.

9) Proporre i prossimi seminari nazionali a Pomezia e ad Assemini, per aprire un’interlocuzione con il M5S.

10) Partecipare a webinar autoreferenziali sull’hatespeech, sul deep web, sul popolo della rete, sui socialcosi, in cui i relatori principali sono la Sora Cesira, Jimmy il Fenomeno e Mario Brega.

Sì, lo so a cosa state pensando, che Epifani farà esattamente tutte e dieci le cose sopra descritte. Che vi devo dire? Ci ritroveremo tra vent’anni a fare la stessa stupida ironia, e a parlare di nuovo dei medesimi errori.

For ever and ever.
(Fonte)
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