Così Zingaretti strapaga i suoi consulenti. Una stessa persona nominata due volte per lo stesso incarico
Prendi uno e paghi due! Un Paese di creativi, non c’è dubbio. Il più
grande pregio, però, si trasforma spesso nel nostro più grande difetto.
Dalla pratica del doppio incarico a quella dell’incarico doppio, non c’è
limite alla fantasia italica nel raggiro delle leggi. Il 10 giugno
scorso il Segretariato generale della Regione Lazio ha emanato due
disposizioni diverse con le quali nominava Gianluca Giansante
“responsabile della comunicazione e relazione digitale con i cittadini”,
una posizione dirigenziale creata ad hoc all’interno della struttura
“Comunicazione e relazioni esterne e istituzionali”. In pratica, nello
stesso giorno, per la stessa poltrona è stata nominata per due volte la
stessa persona. Una svista? Difficile crederlo. Sembra piuttosto un
artificio per “spacchettare” l’incarico e conferire una retribuzione
doppia al suo dirigente, senza dare troppo nell’occhio.
I fatti
È tutto contenuto nei Bollettini Ufficiali della Regione Lazio (Burl) del 18 e 20 giugno 2013. Se con la dovuta pazienza si scorrono le centinaia di pagine si scopre l’inghippo. All’interno del Bollettino n.49 si trova la disposizione E00015 con la quale il 10 giugno viene istituita la posizione dirigenziale individuale denominata “Comunicazione e relazione digitale con i cittadini”, necessaria a “supportare il Presidente della Regione Lazio per il coordinamento, la redazione, la pubblicazione e la diffusione dei contenuti sul portale istituzionale”. Tale incarico viene conferito “per la particolare esperienza e l’elevata specializzazione professionale e culturale in materia” al dottor Gianluca Giansante, 34 anni, esterno all’amministrazione regionale. Il trattamento economico attribuitogli è di 60 mila euro lordi all’anno. Firma l’atto il Segretario generale della Regione Andrea Tardiola. E fin qui nulla di strano. Succede però che nel Bollettino n.50, pubblicato due giorni dopo il precedente, si trova una delibera fotocopia alla E00015. Cambia il numero di protocollo (E00014), ma l’atto nel suo contenuto è identico. Sempre il 10 giugno, infatti, viene istituita la posizione dirigenziale individuale denominata “Social media manager, web content manager, coordinamento contenuti newsletter istituzionali” (tradotto in italiano: comunicazione digitale con i cittadini) necessaria a “supportare il Presidente della Regione Lazio per il coordinamento, la redazione, la pubblicazione e la diffusione dei contenuti sul portale istituzionale”. Tale incarico viene conferito “per la particolare esperienza e l’elevata specializzazione professionale e culturale in materia” al dottor Gianluca Giansante. Il trattamento economico attribuitogli è di 60 mila euro lordi all’anno. Che sommati ai 60 mila di prima, fanno 120 mila.
È tutto contenuto nei Bollettini Ufficiali della Regione Lazio (Burl) del 18 e 20 giugno 2013. Se con la dovuta pazienza si scorrono le centinaia di pagine si scopre l’inghippo. All’interno del Bollettino n.49 si trova la disposizione E00015 con la quale il 10 giugno viene istituita la posizione dirigenziale individuale denominata “Comunicazione e relazione digitale con i cittadini”, necessaria a “supportare il Presidente della Regione Lazio per il coordinamento, la redazione, la pubblicazione e la diffusione dei contenuti sul portale istituzionale”. Tale incarico viene conferito “per la particolare esperienza e l’elevata specializzazione professionale e culturale in materia” al dottor Gianluca Giansante, 34 anni, esterno all’amministrazione regionale. Il trattamento economico attribuitogli è di 60 mila euro lordi all’anno. Firma l’atto il Segretario generale della Regione Andrea Tardiola. E fin qui nulla di strano. Succede però che nel Bollettino n.50, pubblicato due giorni dopo il precedente, si trova una delibera fotocopia alla E00015. Cambia il numero di protocollo (E00014), ma l’atto nel suo contenuto è identico. Sempre il 10 giugno, infatti, viene istituita la posizione dirigenziale individuale denominata “Social media manager, web content manager, coordinamento contenuti newsletter istituzionali” (tradotto in italiano: comunicazione digitale con i cittadini) necessaria a “supportare il Presidente della Regione Lazio per il coordinamento, la redazione, la pubblicazione e la diffusione dei contenuti sul portale istituzionale”. Tale incarico viene conferito “per la particolare esperienza e l’elevata specializzazione professionale e culturale in materia” al dottor Gianluca Giansante. Il trattamento economico attribuitogli è di 60 mila euro lordi all’anno. Che sommati ai 60 mila di prima, fanno 120 mila.
Incarico doppio
Visionando i due atti si ha quasi l’impressione di essere affetti dal disturbo ottico della diplopia (visione doppia). Si tratta infatti di documenti identici che differiscono tra loro solo per il numero di protocollo e la denominazione con la quale viene chiamato lo stesso identico incarico. In uno si sceglie di utilizzare espressioni inglesi come “web content manager”, nell’altro si opta per la traduzione italiana di quelle stesse espressioni: “relazione digitale con i cittadini”. Fatto sta che a Gianluca Giansante verrà dato stipendio doppio per fare la stessa cosa. Prendi uno e paghi due. Una logica che di conveniente non ha nulla, al contrario, ha tutto l’odore del raggiro. Allora delle due l’una. O il Segretario generale Andrea Tardiola ha pensato bene di “spacchettare” l’incarico per conferire una retribuzione doppia al suo dirigente senza dare troppo nell’occhio (ma la cosa è talmente grave che potrebbe intervenire la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti), oppure al vertice del Segretariato generale sono così poco esperti di provvedimenti amministrativi da non accorgersi di dare la stessa poltrona alla stessa persona nello stesso giorno.
Visionando i due atti si ha quasi l’impressione di essere affetti dal disturbo ottico della diplopia (visione doppia). Si tratta infatti di documenti identici che differiscono tra loro solo per il numero di protocollo e la denominazione con la quale viene chiamato lo stesso identico incarico. In uno si sceglie di utilizzare espressioni inglesi come “web content manager”, nell’altro si opta per la traduzione italiana di quelle stesse espressioni: “relazione digitale con i cittadini”. Fatto sta che a Gianluca Giansante verrà dato stipendio doppio per fare la stessa cosa. Prendi uno e paghi due. Una logica che di conveniente non ha nulla, al contrario, ha tutto l’odore del raggiro. Allora delle due l’una. O il Segretario generale Andrea Tardiola ha pensato bene di “spacchettare” l’incarico per conferire una retribuzione doppia al suo dirigente senza dare troppo nell’occhio (ma la cosa è talmente grave che potrebbe intervenire la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti), oppure al vertice del Segretariato generale sono così poco esperti di provvedimenti amministrativi da non accorgersi di dare la stessa poltrona alla stessa persona nello stesso giorno.
Chi è Gianluca Giansante
Ricercatore, formatore, consulente di comunicazione, digital strategist e Aspen Junior Fellow. Gianluca Giansante, 34 anni, ha scritto nel 2011 un saggio sulla comunicazione politica “Le parole sono importanti”. Mai titolo fu più azzeccato per definire la situazione paradossale che lo vede ora protagonista: nominato dirigente di una posizione chiamata con due nomi diversi. Ma come mai dalla carriera universitaria è approdato alla Regione Lazio? La spiegazione è molto semplice. È stato uno dei protagonisti della campagna elettorale “Immagina” per la candidatura di Nicola Zingaretti. “Un lavoro di cui sono molto orgoglioso”, spiega sul suo sito internet Giansante. E forse il risultato vincente al quale ha dato il suo contributo gli è valso questa poltrona che, per la “natura altamente fiduciaria”, si legge nel documento di nomina, permette di bypassare “le ordinarie procedure di evidenza pubblica relative al conferimento degli incarichi dirigenziali”. Insomma, è proprio il caso di dirlo, Zingaretti gli ha fatto un doppio regalo.
Ricercatore, formatore, consulente di comunicazione, digital strategist e Aspen Junior Fellow. Gianluca Giansante, 34 anni, ha scritto nel 2011 un saggio sulla comunicazione politica “Le parole sono importanti”. Mai titolo fu più azzeccato per definire la situazione paradossale che lo vede ora protagonista: nominato dirigente di una posizione chiamata con due nomi diversi. Ma come mai dalla carriera universitaria è approdato alla Regione Lazio? La spiegazione è molto semplice. È stato uno dei protagonisti della campagna elettorale “Immagina” per la candidatura di Nicola Zingaretti. “Un lavoro di cui sono molto orgoglioso”, spiega sul suo sito internet Giansante. E forse il risultato vincente al quale ha dato il suo contributo gli è valso questa poltrona che, per la “natura altamente fiduciaria”, si legge nel documento di nomina, permette di bypassare “le ordinarie procedure di evidenza pubblica relative al conferimento degli incarichi dirigenziali”. Insomma, è proprio il caso di dirlo, Zingaretti gli ha fatto un doppio regalo.
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