Ddl 20-21, le leggi che possono salvare Berlusconi anche in caso di condanna definitiva
Luglio 2014, scatta la prescrizione del processo Mediaset. A meno che la Cassazione non decida di tirarla per le lunghe, sarà 'costretta' ad esprimersi sulla legittimità della condanna inflitta a Berlusconi dalla Corte d'Appello di Milano per il reato di frode fiscale (quattro anni di reclusione e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici).
Una Conferma della pena accessoria dell'interdizione comporterebbe la scomparsa del Cavaliere dal Parlamento: inaccettabile per l'ex premier. Oltre a muovere le diplomazie, mettendo pressione sul governo e sul Quirinale, Berlusconi ha un asso nella manica: un
disegno di legge depositato al Senato (il numero 21), il cui iter di
approvazione non è ancora iniziato (ma risulta assegnato lo scorso 9
maggio).
Presentato dal Pd Luigi Manconi e dall'ex Pdl (ora Gruppo Misto) Luigi Compagna.
Quest'ultimo si è fatto conoscere in passato per aver sostenuto Corrado
Carnevale (il giudice 'ammazza-sentenze', Compagna lo voleva primo
presidente della Cassazione), per aver presentato un ddl per la
reintroduzione dell'immunità parlamentare (nel 2009) e, dulcis in fundo,
la legge per dimezzare le pene del reato di concorso esterno in
associazione mafiosa (poche settimane fa).
Non sorprende dunque che sia il co-firmatario di una proposta di
legge su amnistia e indulto, provvedimenti di clemenza rilanciati appena
48 ore fa dal ministro della Giustizia Cancellieri, presentati come
"unica soluzione" al problema del sovraffollamento nelle carceri
italiane.
Cosa c'è scritto nel ddl 21?
Art.1 comma A: "E' concessa amnistia (causa
estinzione del reato e della pena, ndr) per ogni reato per il quale è
stabilita una pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni,
ovvero una pena pecuniaria, sola o congiunta alla suddetta pena
detentiva". Quattro anni, come la pena inflitta a Berlusconi in primo e secondo grado: guarda tu, a volte, le coincidenze!
Art.6 comma 1: "È concesso indulto (estinzione della
pena, ndr) nella misura non superiore a quattro anni per le pene
detentive e non superiore ad euro 10.329,13 per le pene pecuniarie, sole
o congiunte alle pene detentive". E per le pene accessorie come l'interdizione, il vero problema del Cavaliere? Basta leggere qualche riga dopo. Art.7 comma 1:
"È concesso indulto, per intero, per le pene accessorie temporanee,
conseguenti a condanne per le quali è applicato, anche solo in parte,
l'indulto".
Il gioco è fatto.
Al Senato c'è un altro disegno di legge, praticamente 'gemello' (il numero 20), assegnato l'11 giugno, che
vede come prima firma quella di Manconi, e come co-firmatari ancora
Compagna a cui si aggiungono i senatori Corsini e Tronti. Il 'succo' è
il medesimo: "È concessa amnistia per tutti i reati commessi entro il 14
marzo 2013 per i quali è stabilita una pena detentiva non superiore nel
massimo a quattro anni", "è concesso indulto, per tutti i reati
commessi fino a tutto il 14 marzo 2013, nella misura non superiore a tre
anni (nel ddl 21 gli anni erano quattro, ndr) e per le pene detentive e
non superiore ad euro 10.000 per le pene pecuniarie, sole o congiunte
alle pene detentive". Anche nel ddl 20 "è concesso indulto, per intero,
per le pene accessorie temporanee, conseguenti a condanne per le quali è
applicato anche solo in parte, l'indulto".
Per leggere entrambi i disegni di legge per intero è possibile consultare il sito del Senato della Repubblica
(Fonte)
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