Monsanto è il principale produttore mondiale di Organismi Geneticamente Modificati (Ogm)
ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla
sua fondazione nel 1901, nel corso degli anni, la multinazionale di
Saint Louis nata come industria chimica, è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove.
Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica.
Un impero industriale con sedi in quarantasei Paesi e un fatturato annuo di 7,5 miliardi, che ha coperto in colture OGM quasi 100 milioni di ettari tra Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, India, Cina, Paraguay, Sudafrica, Spagna, Romania. A rivelare la storia, le azioni e gli interessi di questa potente multinazionale - e a far luce sulle reali conseguenze sanitarie e ambientali degli Ogm - arriva finalmente in Italia la coraggiosa inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin.
"Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Il cibo deve essere prodotto per essere mangiato, e non solo per essere venduto. Ne va della sovranità alimentare dei popoli; ne va della nostra libertà. Non ci è dato sapere quali saranno in futuro gli effetti degli OGM sulla salute dell’ambiente e delle persone. Il Mondo secondo Monsanto ci fa capire di più su questi processi perversi, e ci mette in guardia sul futuro del cibo" dice Carlo Petrini fondatore Slow Food.
Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica.
Un impero industriale con sedi in quarantasei Paesi e un fatturato annuo di 7,5 miliardi, che ha coperto in colture OGM quasi 100 milioni di ettari tra Stati Uniti, Argentina, Brasile, Canada, India, Cina, Paraguay, Sudafrica, Spagna, Romania. A rivelare la storia, le azioni e gli interessi di questa potente multinazionale - e a far luce sulle reali conseguenze sanitarie e ambientali degli Ogm - arriva finalmente in Italia la coraggiosa inchiesta della giornalista francese Marie-Monique Robin.
"Nelle campagne del mondo ci vogliono uomini, non multinazionali. Il cibo deve essere prodotto per essere mangiato, e non solo per essere venduto. Ne va della sovranità alimentare dei popoli; ne va della nostra libertà. Non ci è dato sapere quali saranno in futuro gli effetti degli OGM sulla salute dell’ambiente e delle persone. Il Mondo secondo Monsanto ci fa capire di più su questi processi perversi, e ci mette in guardia sul futuro del cibo" dice Carlo Petrini fondatore Slow Food.
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