Signore e signori, Ministri di questo Governo “fantasma”,
mi perdonerete forse per aver utilizzato
questo termine, eppure i siciliani di fantasmi ne hanno visti fin
troppi e, di certo, non perdonano. A scrivere non è un politico, un
presentatore televisivo o un calciatore a cui l’informazione si presta
facilmente per diffondere al mondo notizie futili quanto lo scopo stesso
per cui vengono compiute quelle azioni. Se c’è una cosa che lo studio
della storia insegna è che “distrarre” è un metodo alquanto efficace per
spianare le strade ad un progetto così lontano dalle più comuni
prospettive umane.
A scrivere è una studentessa siciliana a
cui, come molti altri giovani ma soprattutto bambini, è stato negato
uno di quei tanti diritti che rappresentano una carta in meno nel grande
gioco delle Vita. L’utilizzo della parola “fantasma” non è un risultato
di un sentimento adolescenziale volto a sfociare nell’esagerazione o,
come di consueto tra i giovani, a trasgredire le regole comuni. Non è
nemmeno la risposta ad un sentimento interiore che oscilla tra la rabbia
e l’angustia.
Il dizionario si riferisce alla parola
“fantasma” come ad una presenza incorporea, io invece mi avvalgo della
facoltà di definire fantasma uno Stato che mostra i denti con i più
piccoli per rubar loro le caramelle: uno Stato che indossa la sua
cravatta migliore parlando di “Unità d’Italia” e che poi rinchiude
nell’armadio non i suoi scheletri ma quelli di coloro che per produrre
quella cravatta hanno dato la vita.
Ciò a cui mi riferisco è un tema che
conoscete benissimo ma che forse è più comodo, anzi doveroso, non
sottolineare. Da sempre il popolo siciliano subisce i soprusi e le
violenze di chi giunge nell’isola per conquistarla e poi dominarla. Non
si stratta più di bombe o colpi di Stato: “liberare” un territorio dalla
dominazione di qualcuno per poi imporre la propria (militare, politica,
economica o di altra natura), io non la chiamo liberazione. Non chiamo
nemmeno Stato dunque, uno Stato che condanna il popolo siciliano per
aver interferito nei suoi rapporti di “Pace” con gli Stati Uniti e
Israele. Diversi sono stati i messaggi di minaccia da parte del
Ministero delle Difesa italiano contro la Regione Sicilia per aver
ritardato il lancio del satellite Muos previsto per il 2013, giungendo
perfino ad un conflitto di attribuzione tra le due parti.
“Sito di interesse strategico per la difesa militare degli alleati e degli italiani”:
così è stato definito il MUOStro per le guerre del XXI secolo. Uno
Stato che ripudia la guerra ed ogni mezzo in grado di provocarla ma che
non rifiuta, nei fatti, le centinaia di basi militari di proprietà degli
Stati Uniti d’America presenti in territorio italiano, basi in cui si
nascondono indisturbate bombe atomiche ben più potenti di quelle
lanciate durante il secondo conflitto mondiale contro il Giappone.
Eppure gli italiani hanno votato NO al nucleare.
Cui prodest?
Uno Stato che vende la salute dei suoi
cittadini a favore di interessi mondiali ben lontani dai principi di una
Costituzione a cui giura fedeltà. Uno Stato che si volta indifferente
di fronte alla spontanea protesta di Mamme disperate ma determinate nel
mostrare i denti quando si tratta di difendere la propria famiglia, la
salute ed il futuro dei propri figli da pericolose antenne che fanno
delle Sicilia, un avamposto di guerra. Durante i conflitti mondiali era
quasi normale assistere a scene di mamme che con la violenza cercavano
di recuperare del pane per sfamare i propri figli, e lo facevano
mostrando tristemente i denti per poi, dentro casa, aprire loro il
cuore. Questa volta però si parla di mamme che non chiedono il pane a
nessuno ma un contesto migliore per poterlo mangiare. E voi glielo avete
negato.
Dobbiamo inoltre prendere atto che ultimamente vengono definiti complottisti coloro che parlano di correlazioni tra Scie Chimiche, Haarp e Muos:
insegnate dunque ai giovani come superare quei test di ammissioni alle
varie facoltà universitarie dove a prevalere sono grafici e statistiche
invece che attitudini e passione, ma li costringete a respirare sostanze
capaci di “controllare” la mente umana e distrarli con messaggi
subliminali, pubblicità, tecnologia e quanto altro. Firmate o ratificate
accordi che solo a pochi “eletti” garantiscono immunità. Noi diventiamo
merce, massa obbediente alle logiche di mercato e di guerra, quelle
combattute con impulsi elettronici e cambiamenti climatici.
Il sistema a cui molti tanto vagamente
facciamo riferimento, vuole che l’informazione ed il movimento si
concentrino solamente sull’emissione di onde elettromagnetiche (tra le
più alte certo) che però riscontriamo anche con infiniti sistemi di
comunicazione: perché nessuno ci informa sull’innalzamento dei limiti
stabiliti dalla legge riguardo l’emissione di onde, dal dopo guerra ad
oggi? Chi fu a controllare ciò?
Ciò che si vuol nascondere riguarda
allora un progetto ben più grande, un disegno che controlla i
nazionalismi, i patriottismi, lo stesso sentimento di attaccamento che
io stessa dimostro prendendo posizione di difesa verso la mia Sicilia,
per indirizzarli a suo piacimento. Ma cosa importa a voi di un popolo
che “lancia le pietre contro il carro armato”? Quale futuro insegnate a
questi giovani sempre più sradicati da quel senso di appartenenza, di
origine? Come pretendete di insegnare obbligatoriamente l’Inno di Mameli
nelle scuole se poi private quelle personalità della capacità di
ammirare il valore di quelle note? Giovani, adulti ed anziani
“bombardati”, quasi come cavie sfruttate per losche sperimentazioni.
Parlo io a nome del mio popolo, come
altri a nome del loro, ma tutti insieme come pezzi di puzzle di una
stessa resistenza. Una resistenza troppo spesso definita “terroristica”,
azioni ribaltate dai media a vostro piacimento. C’è chi li chiama
pacifisti, io li chiamo pacifici. Gente armata di coraggio, tante mani
unite insieme come infinite gocce d’acqua di un oceano. Ho visto mani
aggrappate ad una rete, la stessa che recinta la base “americana” di
Niscemi dall’esterno, quasi fossero di proprietà diverse, quasi che noi
siciliani dovessimo chiedere permesso allo zio Sam per scavalcare il
recinto che divide casa nostra.
Un popolo condannato e tradito dal suo
Stato, da voi che vi appropriate delle Forze dell’Ordine per creare
disordine tra la popolazione: una guerra tra poveri in nome di una crisi
che mette a muro l’animo di un povero padre di famiglia costretto ad
ubbidire per sfamare i propri figli ma non sempre consapevole
dell’inganno.
Voi che tacete sui motivi della
formazione di un nuovo esercito europeo dai privilegi infiniti e
giuridicamente inattaccabili, voi che sostenete la guerra ricevendo
premi Nobel per la Pace, voi che del “Divide et Impera” ne fate una
costante strategia per imporre una democrazia inesistente. Ma i
siciliani lo hanno già dimostrato, non resteranno indifferenti!
A voi cari Ministri di ieri e di oggi, a
voi che “dovreste” render conto dell’operato al popolo italiano, a voi
dedico il mio insignificante ma sincero sfogo.
(Fonte)
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