Finanziamenti ai partiti: flop dei fondi privati, scatta l'allarme dei tesorieri
I finanziamenti privati ai partiti sono
stati un flop nel 2012, cosa che allarma i tesorieri: come risulta dalle
dichiarazioni congiunte arrivate alla Camera a Pd e a Pdl non è giunto
un solo euro. Appena un po' meglio i mesi 2013 precedenti le elezioni,
con la sola Scelta civica a trovare il consenso di manager e
imprenditori, tra cui Enrico Bondi che ha versato 100.000 al partito di
Mario Monti. Curioso invece il successo del tesoriere del Pd, Ugo
Sposetti, che ha ricevuto contributi per 260 mila euro.
Trionfa l'autotassazione -
Scorrendo le dichiarazioni congiunte, cioè i finanziamenti privati che
la legge obbliga a depositare nella Tesoreria della Camera, risulta che
nel 2012 il Pdl ha avuto dai privati 8.730.485,75. Ma leggendo i nomi
dei donatori si scopre che sono tutti parlamentari o Consiglieri
regionali (tra loro anche Nicole Minetti con 6.000 euro). Analogo il
discorso per il Pd: gli assegni per complessivi 5.013.652,60 Euro sono
stati staccati solo da parlamentari: in media 18.000 euro ciascuno
(1.500 al mese), con Bersani che si è autotassato per 21.000. Identico
discorso per la Lega nelle cui casse i parlamentari e i consiglieri
regionali hanno versato 4.897.168,37 euro (tra i contribuenti i
Governatori Roberto Cota e Luca Zaia, il segretario Maroni ma non
Umberto Bossi). Insomma sono spariti i grandi finanziatori di Forza
Italia e del Pdl (in passato tra essi Riva, Gavio, Todini, ecc) o le
numerose Coop dell'Emilia e della Toscana del Pd: tantomeno l'ex
presidente di Mps, Giuseppe Mussari, che ogni anno versava 100.000 euro
al partito di Siena. Unica isola felice il Pd di Piombino, a cui sono
giunte dalle piccole e medie aziende locali 39.000 euro.
Incremento nel periodo elettorale -
l "fund raising" dei primi mesi del 2013, forse grazie alle elezioni, è
andato un po' meglio ma siamo distanti da precedenti anni elettorali.
Nelle casse del Pdl sono giunti sì 2.366.768,74 euro, ma quasi
esclusivamente dai candidati alle elezioni (in media 25.000 euro
ciascuno), con l'eccezione di cinque versamenti per complessivi 66.400
euro. Niente. Al Pd è andata leggermente meglio grazie alle sedi locali
delle regioni rosse. La sede nazionale ha ricevuto solo 90.000 euro
dalla Seci spa di Bologna, la holding del Gruppo Maccaferri. Ma altri
294.000 euro le hanno mandate le piccole aziende e le coop nelle sezioni
locali.
Chi ha ricevuto di più -
Chi curiosamente ha ricevuto notevoli contributi privati è stato il
tesoriere dei Ds, Ugo Sposetti: per lui 259.360,90 euro da 24 aziende
diverse, con versamenti che vanno da 250 euro (Agilium Worldwide Italy
srl di Roma) a 50.000 (PCA spa di Tortona). L'exploit lo ha fatto Scelta
Civica: oltre ai candidati, hanno contribuito alle casse del partito di
Mario Monti imprenditori piccoli e grandi. Tra i secondi Francesco
Merloni (100.000 euro) che in passato aveva aiutato Margherita e Pd;
Anna Lucia Balzan (50.000 euro), console onorario del Principato di
Monaco a Venezia nonché consorte di Mario Moretti Polegato, patron della
Geox; La Salini (20.000), La Seci Real Estate (20.000); Alberto
Bombassei (56.000 euro) e soprattutto Ilaria Borletti dell'Acqua
(710.000) entrambi candidati ed eletti alla Camera. Da annoverare i
100.000 euro di Enrico Bondi, con vari incarichi nel governo Monti e
oggi commissario dell'Ilva, a cui seguono 271.000 euro da una ventina di
piccole e medie aziende. Infine l'Udc ha fatto il pieno con 1 milione e
80.000 euro tutti giunti da società del gruppo Caltagirone, il che
smentirebbe il "freddo" tra il leader Pier Ferdinando Casini e i suocero
di cui si era parlato prima del voto.
(Fonte)
Nessun commento:
Posta un commento