Italia: discarica a cielo aperto di rifiuti chimici in prossimità del mare .- foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
Da
decenni, ogni notte nello Stivale, in particolare del Meridione (isole
comprese): carichi di
rifiuti chimici e scorie radioattive provenienti dalle industrie
rinomate (inluse quelle farmaceutiche, gli ospedali e le cliniche
pubbliche e private) “miracolosamente” sfuggono ad ogni
controllo. E la salute di intere regioni e paesi minacciata da fiumi
sotterranei di veleni d’ogni genere. E lo Stato - chi governa - lascia
correre.
Il Belpaese annovera ancora un codice penale che ignora
l’ambiente, ma in compenso attenta - con l'articolo 595 c.p. (diffamazione) - alla libertà di informazione dei
giornalisti che non ha eguali nel mondo civilizzato, processati sempre in tempi record.
Le rare inchieste giudiziarie in materia hanno
illuminato una zona grigia, assolutamente inesplorata, in cui gli interessi
delle multinazionali industriali si saldano a quelli torbidi degli Stati e
si agganciano a quelli della criminalità organizzata, della massoneria deviata
e dei servizi segreti.
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