Polemiche, in era di austerity, per la nuova sede dell'Agenzia delle entrate di Ferrara realizzata all'interno di un ex convento
A Ferrara il fisco si fa la reggia. Ci sono voluti cinque anni, ma
alla fine il progetto è pronto a partire: quasi 14 milioni di euro per
ristrutturare l’ex convento di San Benedetto di via Porta Po, un palazzo
quattrocentesco che l’Agenzia delle Entrate si vuole ritagliare su
misura dopo averlo acquisito dal Demanio nel 2008. Settemila e trecento
metri quadrati - le dimensioni di un centro commerciale - che verranno
interamente restaurati a spese dei contribuenti, con tanto di conferenza
stampa dedicata e annuncio in pompa magna di sindaco (Tiziano Tagliani)
e assessore (Roberta Fusari). Nel cuore della città estense l’agenzia
tributaria insedierà - termine lavori previsto per il 2016 - «un centro
di formazione per le attività di incontro con le istituzioni nazionali e
internazionali» e, ovviamente, per «attività interne di particolare
rilievo». Insomma: una sede sontuosa per vedere gente e fare cose.
L’appalto - bandito in questi giorni - sarà
assegnato entro fine luglio. L’importo esatto dell’intervento è di
13milioni e 660 mila euro, da destinare a progettazione esecutiva,
lavori di restauro e risanamento conservativo. Se tutto andrà bene, il
cantiere partirà entro l’anno. Il sito del Comune esibisce fieramente i
risultati di questo lungo percorso, nato con l’amministrazione Sateriale
e orgogliosamente condotto in porto sotto l’egida dell’attuale
esecutivo comunale.
Gli 007 del fisco dovranno aspettare ancora tre
anni prima di poter passeggiare nei chiostri interni, sedersi nelle
secolari aule studio, partecipare a incontri e dibattiti nella nuova
sala convegni con un avveniristico soffitto di lame intrecciate. Se poi
desiderassero ulteriore relax, potranno sempre godersi una lettura nella
nuova biblioteca o gustarsi un pranzo in mensa o, ancora, un sonnellino
nella neonata foresteria. Le stanze disponibili sono 28.
Il tutto in un’atmosfera evocativa e carica di storia, tra finiture
prestigiose, arredi di design e soluzioni scenografiche. Vedere per
credere. I rendering 3D sono on line
(www.cronacacomune.it). Un’attesa
lunga, ma che sarà premiata. E che in questi anni non è certo stata
esente da costi, tra incarichi di consulenza per «l’effettuazione di
ricerche d’archivio e ricostruzione storica» del complesso monumentale,
progettazioni (in carico alla stessa Agenzia delle Entrate e al
Provveditorato interregionale alle opere pubbliche), incartamenti per
ottenere il via libera dalla Soprintendenza. L’area era abbandonata a se
stessa, qualcuno obietterà. Il fatto è che rinascerà non più come ex
convento San Benedetto a disposizione della città, ma come polo
formativo dell’Agenzia delle Entrate, che si è così rifatta il trucco a
spese dei contribuenti. È vero che parte della struttura sarà aperta al
pubblico: ma solo uno dei due chiostri, come precisato ieri
dall’assessore Fusari, l’altro sarà riservato ai professionisti della
riscossione.
Il tutto nel nome di un legame storico tra città e fisco. Basti dire
che nel 2010 Equitalia Emilia Nord rilevò un intero maxistabile
Eridania, a due passi dalla stazione, per farne la propria sede. Anni
addietro era stato lo stesso Romano Prodi a inaugurare la palazzina. Per
sindaco e assessore l’investimento monumentale è «un’opportunità
importante che porterà un gran numero di persone provenienti da tutta
Italia a frequentare la nostra città». Comitive di turisti per far
visita all’Agenzia delle Entrate. Sarà.
(Fonte)
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