Secondo uno dei due giornalisti che ha fatto scoppiare il caso, la Nsa
americana intercettava anche le comunicazioni dei governi europei,
incluso quello italiano
In che misura il Datagate coinvolge anche l'Italia?
"L'Espresso" è riuscito a raggiungere Glenn Greenwald, uno dei due giornalisti che Edward Snowden, il ventinovenne ex assistente tecnico della Cia poi passato a lavorare per l'agenzia americana Nsa, ha contattato per far scoppiare il caso. Lo scandalo ha preso il via nel momento in cui Snowden ha dato accesso a informazioni e documenti top secret della Nsa a Glenn Greenwald e Laura Poitras, che li hanno pubblicati sul quotidiano inglese "Guardian", insieme a Ewen MacAskill, capo della redazione del Guardian a Washington.
Alla richiesta de l'Espresso di sapere in che misura le azienda di telefonia e internet italiane siano coinvolte nello scandalo e se esistano accordi tra la Nsa e il governo italiano, Greenwald ha risposto: «Non credo che loro (la Nsa, ndr) ottengano il consenso degli altri governi nel fare queste cose. In realtà, portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Dunque la Nsa spierebbe anche sull'Italia, quali dati vengono raccolti esattamente? E come vengono utilizzati? Il governo italiano è informato di questa pratica e in che misura collabora, visto che Greenwald ha dichiarato che alcuni governi cooperano con certe attività della Nsa?
"L'Espresso" è riuscito a raggiungere Glenn Greenwald, uno dei due giornalisti che Edward Snowden, il ventinovenne ex assistente tecnico della Cia poi passato a lavorare per l'agenzia americana Nsa, ha contattato per far scoppiare il caso. Lo scandalo ha preso il via nel momento in cui Snowden ha dato accesso a informazioni e documenti top secret della Nsa a Glenn Greenwald e Laura Poitras, che li hanno pubblicati sul quotidiano inglese "Guardian", insieme a Ewen MacAskill, capo della redazione del Guardian a Washington.
Alla richiesta de l'Espresso di sapere in che misura le azienda di telefonia e internet italiane siano coinvolte nello scandalo e se esistano accordi tra la Nsa e il governo italiano, Greenwald ha risposto: «Non credo che loro (la Nsa, ndr) ottengano il consenso degli altri governi nel fare queste cose. In realtà, portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Dunque la Nsa spierebbe anche sull'Italia, quali dati vengono raccolti esattamente? E come vengono utilizzati? Il governo italiano è informato di questa pratica e in che misura collabora, visto che Greenwald ha dichiarato che alcuni governi cooperano con certe attività della Nsa?
Appena lo scandalo è esploso l'Espresso aveva interpellato Stefano
Rodotà: «Non bisogna credere che riguardi solo i cittadini
americani: siamo tutti coinvolti», aveva detto il professore,
invitando esplicitamente il governo a prendere una posizione netta
in modo da fare chiarezza sul fatto che i vari esecutivi di destra
e sinistra che si sono succeduti in questi anni alla guida del
Paese non sono stati complici della Nsa. Ma l'appello di Rodotà è
completamente caduto nel vuoto. Non si capisce se il silenzio sia
frutto del disinteresse generale o di verità a dir poco
imbarazzanti.
Quando il Datagate ha iniziato a fare notizia, alcuni giornali
italiani si sono focalizzati sull'accesso delle nostre agenzie di
intelligence (Aise e Aise) ai nostri dati o anche sullo spionaggio
privato di alcune aziende canaglia che lavorano per conto terzi:
realtà indubbiamente allarmanti, ma nulla di comparabile con il
lavoro e le capacità della Nsa: «la più grande, la più costosa
e la più tecnologicamente sofisticata organizzazione di spionaggio
che il mondo abbia mai conosciuto», come ha scritto il New Yorker,
grande tre volte la Cia, con un numero di dipendenti civili tra
30mila e 40mila a cui si aggiungono i militari e i contractors, ha
raccontato a l'Espresso Bill Binney che ha lavorato 36 anni per
la Nsa, arrivando a supervisionare tecnicamente una forza lavoro di
6mila persone. La Nsa assorbe da sola un terzo delle risorse di
bilancio destinate all'intelligence Usa, che nel 2010 hanno toccato
80,1 miliardi di dollari e, stando a quanto riportato dal New
Yorker, ogni sei ore è in grado di intercettare un numero di
comunicazioni pari alla biblioteca del Congresso Usa, che con i
suoi 147milioni di volumi è la più grande del mondo. Sono numeri
e risorse con cui i servizi italiani o le agenzie private di
spionaggio non possono minimamente competere.
Greenwald non ha voluto fornire ulteriori informazioni sul caso
italiano. Stando a quanto riportato dal New York Times, Snowden
avrebbe dato accesso ai giornalisti a migliaia di documenti
segreti. Anche materiale top secret sull'Italia? Dopo il primo
contatto, Greenwald sembra essersi inabissato, mentre da giorni
Laura Poitras risulta irraggiungibile. L'Espresso ha avuto modo di
incontrarla e contattarla più di una volta nell'ultimo anno
durante il suo lavoro a un documentario su WikiLeaks e su Julian
Assange. Umile, eccezionalmente determinata e capace, Poitras ha
raccontato che per il suo lavoro di documentarista, che ha indagato
sull'America dopo l'11 settembre, è stata fermata quaranta volte
alla frontiera degli Stati Uniti di ritorno dai suoi viaggi in giro
per il mondo. Uno dei motivi che, secondo quanto da lei raccontato,
avrebbero spinto Snowden a decidersi a contattarla per raccontargli
della Nsa.
(Fonte)
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