Alfano:
ma quale crisi? L'uomo che ha tentato di uccidere gli uomini delle
istituzioni è solo un "Gesto isolato di uno squilibrato".
Questo é il pensiero di Angelino Alfano, braccio destro di Berlusconi e Vicepremier al capo del nuovo Governo Letta.
Angelino Alfano non ci sta, per lui non esiste alcuna crisi nel folle gesto compiuto da Luigi Preiti, l'uomo che voleva sparare contro i Politici.
Questo é il pensiero di Angelino Alfano, braccio destro di Berlusconi e Vicepremier al capo del nuovo Governo Letta.
Angelino Alfano non ci sta, per lui non esiste alcuna crisi nel folle gesto compiuto da Luigi Preiti, l'uomo che voleva sparare contro i Politici.
Cari amici,
Il Vicepremier Angelino Alfano, non può capire cosa significa la parola "disperazione", d'altronde come potrebbe capirlo?
Un uomo che guadagna 259,696 euro all’anno, 21.641 euro al mese, 721 euro al giorno… senza tener conto dei benefit che usufruisce giornalmente: Telefonia mobile (cellulari), lavaggio biancheria, trasporti aerei, pedaggi autostradali, assicurazioni sulla vita ed infortunio, auto blu, ristorazione, accertamenti diagnostici, trasporti ferroviari, spese postali, tessera del cinema, palestre, piscine e teatri... Tutto GRATIS.
Gentile Vicepremier,
In Italia, la metà della popolazione italiana, vive con 700 euro al mese, in poche parole é quello che lei guadagna in soli 24 ore.
Anziché affermare stupidaggini, vivendo tra auto blu, ristoranti di Montecitorio e feste all'interno di teatri e circoli privati, perché non scende tra la gente? Perché non prova a sentire cosa significa l'onore della disperazione?
Troppo comodo associare questo gesto ad uno squilibrato, anzi, non c’è nulla di più criminale che indicare un bersaglio per scrollarsi di dosso la propria responsabilità.
Nel suo Paese ci sono: 3 milioni di disoccupati. 520.000 cassintegrati, 175.000 esodati, 5.000 precari…
Non é folle... Non é pazzo... Non é uno squilibrato.
É uno dei tanti Italiani accecati dalla "DISPERAZIONE", la cui biografia, contiene null’altro che la disperazione di una vita senza più lavoro, senza più una famiglia e senza più una dignità.
Caro Vicepremier, la verità è questa: È “INCOSTITUZIONALE, VERGOGNOSO ed IMMORALE”, avere al Governo un branco di “parassiti, ignoranti, stupidi, pavidi, vigliacchi e bugiardi“, i quali oltre a derubare i soldi di tutti NOI Italiani, si prendono il lusso di calpestare, insultare e distruggere,la nostra dignità.
Questo é solo l'inizio.
Un uomo che guadagna 259,696 euro all’anno, 21.641 euro al mese, 721 euro al giorno… senza tener conto dei benefit che usufruisce giornalmente: Telefonia mobile (cellulari), lavaggio biancheria, trasporti aerei, pedaggi autostradali, assicurazioni sulla vita ed infortunio, auto blu, ristorazione, accertamenti diagnostici, trasporti ferroviari, spese postali, tessera del cinema, palestre, piscine e teatri... Tutto GRATIS.
Gentile Vicepremier,
In Italia, la metà della popolazione italiana, vive con 700 euro al mese, in poche parole é quello che lei guadagna in soli 24 ore.
Anziché affermare stupidaggini, vivendo tra auto blu, ristoranti di Montecitorio e feste all'interno di teatri e circoli privati, perché non scende tra la gente? Perché non prova a sentire cosa significa l'onore della disperazione?
Troppo comodo associare questo gesto ad uno squilibrato, anzi, non c’è nulla di più criminale che indicare un bersaglio per scrollarsi di dosso la propria responsabilità.
Nel suo Paese ci sono: 3 milioni di disoccupati. 520.000 cassintegrati, 175.000 esodati, 5.000 precari…
Non é folle... Non é pazzo... Non é uno squilibrato.
É uno dei tanti Italiani accecati dalla "DISPERAZIONE", la cui biografia, contiene null’altro che la disperazione di una vita senza più lavoro, senza più una famiglia e senza più una dignità.
Caro Vicepremier, la verità è questa: È “INCOSTITUZIONALE, VERGOGNOSO ed IMMORALE”, avere al Governo un branco di “parassiti, ignoranti, stupidi, pavidi, vigliacchi e bugiardi“, i quali oltre a derubare i soldi di tutti NOI Italiani, si prendono il lusso di calpestare, insultare e distruggere,la nostra dignità.
Questo é solo l'inizio.
(di Andrea Mavilla - Fonte)
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