Disastro Monti: da inizio anno chiuse 4.218 imprese, +13% sul 2012
Dal primo gennaio all’8 aprile ad arrendersi e a portare i
libri in tribunale sono state complessivamente 4.218 imprese, il 13% in
piu’ rispetto allo stesso periodo del 2012.
Sono i numeri impietosi rilevati da Cerved, gruppo specializzato
nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito,
che ha preso in esame le istanze di fallimento registrate presso le
Camere di commercio. Da oggi queste rilevazioni saranno riportate
giornalmente dal Sole 24 Ore.
Nel 2012 furono 12.442, piu’ di mille al mese, 34 al giorno: in
aumento del 2,3% sull’anno precedente e addirittura il 32% in piu’
rispetto all’annus horribilis 2009.
Le istanze di fallimento al giorno sono salite a 43 in questi primi
mesi del 2013. A conti fatti, le 4.218 di gennaio-aprile vanno ad
aggiungersi ai 45.280 fallimenti registrati fra 2009 e 2012. E sono
cifre che dipingono un quadro ancora piu’ fosco se si pensa che nel 2007
e’ intervenuta una riforma della legge fallimentare che ha escluso
dall’ambito di applicazione le imprese piu’ piccole.
Lombardia, Lazio, Veneto e Campania sono le regioni con i numeri piu’
alti nel 2012 anche se, nel rapporto fra le societa’ di capitale
fallite fra 2009 e 2012 e quelle con bilanci validi e attivo
patrimoniale, le elaborazioni del Cerved indicano in Friuli-Venezia
Giulia (4,4%) e Marche (4,1%) quelle messe peggio.
”Purtroppo – afferma Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato
di Cerved Group – le nostre rilevazioni continuano a consegnare un
quadro di crisi che non accenna a cambiare.
Quel che e’ peggio e’ che sulle istanze di fallimento la crisi avra’
un’onda lunga, con effetti che si sentiranno con ogni probabilita’ anche
quando arrivera’ la tanto agognata ripresa”.
Dunque c’e’ da aspettarsi una situazione in peggioramento ”anche
perche’ – precisa De Bernardis – ci sono indicatori piu’ tempestivi
delle istanze di fallimento, che possono anche esser avviate settimane
prima della registrazione, che continuano a dare segnali negativi”.
Il riferimento e’ ai protesti come ai ritardati pagamenti.
Nel 2012 il Cerved ha contato 47mila societa’ protestate (+8,8% sul
2011). Sul fronte delle transazioni e dei tempi, sempre piu’ lunghi, per
onorare gli impegni, nell’ultima parte del 2012 hanno pagato in grave
ritardo (con oltre due mesi rispetto alle scadenze concordate) il 7,1%
delle societa’; lo stesso dato del quarto trimestre 2011 era pari al 6
per cento.
(Fonte)
Nessun commento:
Posta un commento