Non penso siano poi in tanti a credere
al pagamento dei debiti della PA (Pubblica Amministrazione), ma in ogni
caso che dicano di volerlo fare non toglie e non mette..
Purché però cancellino dalla
‘sblocca-debiti’ (figurati..) la parte, incostituzionale, che serve a
vietare ai creditori il ricorso – non alla mafia – ma alla giustizia.
Creditori tra i quali questi sia pur
stupidi e smidollati dittatori si sono presi la briga di indicare
specificamente quei cittadini che hanno ottenuto dai giudici, ex legge
Pinto, la liquidazione di somme a titolo di risarcimento danni per avere
subito delle lungaggini processuali particolarmente gravi. Perché i
processi sono tutti troppo lunghi: anche quelli che la giurisprudenza
qualifica di ‘durata ragionevole
’.
Pignoramenti (presso terzi) che, per lo
meno dal 1973, anno dal quale faccio io l’avvocato, sono sempre stati
l’unico modo di ottenere il pagamento delle sentenze dalla PA.
Mentre infatti gli altri tipi di debiti –
se i soldi non gli servissero per i cavoli loro e delle banche loro
padrone – magari li pagherebbero, i debiti da sentenza si rifiutano di
pagarli nella maniera più categorica.
Si rifiutano cioè di pagarli per dissuadere così i cittadini dal ribellarsi ai loro mercimoni facendo causa.
Un intento punitivo\dissuasivo reso
ancora una volta evidente dalla circostanza che, persino nella sia pur
vana ‘sblocca-debiti’, dei debiti da sentenza non dicono una parola.
Sbocca-debiti in seguito alla quale
qualche debituccio (speriamo non solo quelli di qualche amico loro)
forse, giusto per gettare un po’ di fumo negli occhi, lo pagheranno, e
poi si fermeranno.
Probabilmente si limiteranno a qualche
compensazione a costo zero tra vecchi debiti e crediti entrambi senza
speranza, e poi probabilmente nemmeno più quello, perché gli nascerà il
problema dello sforamento del 3% del deficit.
D’altra parte ieri sera, da Radio
Radicale, gli ci è voluta un’ora a Grilli solo per spiegare gli
innumerevoli e cervellotici ostacoli e passaggi da superare prima di
poter dare qualcosa a un creditore, sicché vien da ridere a pensare che
la nostra ‘solerte’ PA possa faticare così tanto solo per pagare..
Sblocca-debiti (il DL n. 35 dell’8.4.2013) in realtà frutto di tre cause.
La prima è che, di fronte alla
disperazione crescente dei creditori, è stato necessario inventarsi una
‘palla’ per calmare al momento un po’ gli animi.
La seconda è che stavano appunto
crescendo sensibilmente le azioni giudiziarie per farsi pagare, sicché,
con questa norma di tipo autoritario, hanno tolto ogni possibilità di
avvalersi di quel fondamentale strumento di civiltà che è la giustizia
(«Se la civiltà è figlia del controllo, la disfunzione della giustizia
civile e amministrativa è necessariamente la madre dell’attuale stato
delle cose..»).
La terza è che bisognava dare un ulteriore colpo alla Legge Pinto che, siccome sanziona le lungaggini
processuali (anche in relazione ai procedimenti per il recupero dei
crediti), è odiatissima dalla dittatura al governo e da alcuni dei suoi
scherani, cioè l’organizzazione criminale (perché dedita al signoraggio)
denominata Banca d’Italia, la sua Avvocatura, l’Avvocatura di Stato, e
la Presidenza del Consiglio e i Ministeri giustamente ‘vittime’ (vista
la pluriennale irriducibilità nel non pagare) dei pignoramenti dei
sempre più incavolati cittadini e anche avvocati.
Odiatissima perché velocizza la
giustizia, e questo sarebbe rovinoso per il regime: tutto basato sulle
violazioni e sugli inadempimenti.
Perdano dunque ogni speranza i creditori: la ‘sbocca-soldi’ serve solo a prenderli un altro po’ in giro.
Qual è la soluzione, visto che non ci sono soldi?
Facile, fare una deroga al signoraggio
per questi 40 miliardi di debiti (che sono in realtà 90 o, chissà, molti
di più, perché questi mentono su tutto) e consentire che lo Stato possa
crearli (o stamparli) a costo zero anziché comprarli, illecitamente,
dalla Banca d’Italia\BCE aumentando così il debito pubblico..
In ogni caso bisogna far dichiarare
incostituzionali tutte queste norme blocca-giustizia, e in breve
pubblicheremo i prestampati dei ricorsi per incostituzionalità affinché
chiunque possa avvalersene.
Resta il problema dell’inaffidabilità
della Corte Costituzionale, perché è chiaro che, se non gli reggesse la
coda, il regime non potrebbe sfornare leggi illegittime come fossero
frittelle..
Tuttavia non scoraggiamoci: li batteremo
lo stesso: il miglior avvocato è quello che sa scegliersi le cause.. e
questi, alla fin fine, sono solo dei mentecatti..
(Fonte)
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