Giorgio Napolitano: siamo tutti chiamati a fare SACRIFICI. Anche lei?
Dal discorso di fine anno del Presidente Della Repubblica Giorgio Napolitano:“Per
evitare che la crisi degeneri siamo TUTTI chiamati a fare SACRIFICI.
Non è più accettabile usufruire di vecchi privilegi, da protezionismi a
senso unico. Queste disuguaglianze incidono negativamente anche sulla
capacitá di sviluppo del paese”
Illustre Sig. Presidente Giorgio
Napolitano, chi le scrive è un comune cittadino di nome Andrea Mavilla,
il quale ogni mese lotta con grande fatica per poter arrivare alla prima
settimana del mese “del resto come la maggioranza degli italiani”.
Nel discorso di fine anno mi ha tenuto incollato alla televisione per 45 minuti, “Per evitare che la crisi degeneri siamo TUTTI chiamati a fare SACRIFICI … BLA BLA BLA …”; Tutti tranne LEI.
Signor Presidente, ho appena letto con
enorme dispiacere, che lei si è aumentato lo stipendio di 8.835 euro,
passando a 248.017 euro.
Mi scusi Signor Presidente; ma allora tutto il suo discorso “Per evitare che la crisi degeneri siamo TUTTI chiamati a fare SACRIFICI ecc..”; è stata una vera presa per il CULO? “scusi l’aforisma”.
Signor Presidente, pensi che aveva una profonda stima nei suoi riguardi, ma oggi mi ha letteralmente deluso!
- Lei non era l’uomo che fino a ieri chiedeva ai suoi uomini di rivedere e modificare alcuni benefici?
- Lei non era l’uomo che fino a ieri chiedeva sacrifici a tutti gli italiani?
Signor Presidente, lei ha tagliato sulla sicurezza pubblica, dove la polizia/carabinieri non hanno nemmeno i soldi per pagare il carburante delle autovetture di servizio.
Signor Presidente, le ha tagliato la sanità pubblica, dove un comune cittadino per poter effettuare un semplice elettrocardiogramma, deve aspettare 6 mesi.
Signor Presidente, lei ha tagliato la scuola pubblica, dove milioni di italiani si sono trovati a fare i precari.
illustre Presidente, nemmeno i suoi uomini hanno fatto sacrifici, anzi,
non solo hanno tenuto protetti i loro privilegi ed i loro stipendi, ma
hanno ben pensato di farsi rimborsare con i “NOSTRI SOLDI PUBBLICI”:
massaggi, pranzi e cene, vacanze, utensili per la casa, abbigliamento,
iPhone, iPad, iPod, profumi e persino la nutella…
Sono deluso Signor Presidente, lei oggi
ha umiliato un paese intero, un paese in piena crisi economica, dove la
dignità di milioni di italiani viene calpestata quotidianamente.
Siete delle persone misere, senza
vergogna, dignità, coscienza, siete solamente delle persone prive di
ogni buon senso, che sguazzate nel benessere alle spalle della “POVERA
GENTE”, la quale non arriva più nemmeno alla 3 settimana del mese.
- A lei cosa importa se un padre di famiglia non arriva alla fine del mese, ed è costretto a chiedere la pasta alla Caritas per sfamare la famiglia?
- A lei cosa importa se Marco, Laura ed Irene, laureati con 110 lode non trovano un lavoro?
- A lei cosa importa se gli operai delle grandi aziende vengono lasciati a casa, perché le stesse aziende non hanno più la possibilità di pagare i loro stipendi?
Cosa le pongo a fare queste domande, tanto a LEI nulla importa di NOI…
Mentre gli italiani si suicidano giornalmente per l’assenza di lavoro, lei si prendete il lusso di aumentarsi lo stipendio con i “NOSTRI SOLDI”.
Io vorrei dirle dal profondo del cuore,
quello che i miei amici, colleghi, conoscenti non hanno il coraggio di
dire, perché vivono nella paura di uno stato supremo che va al di sopra
della legge, e così non è: “SI VERGOGNI Signor Presidente”.
Signor Presidente, prima di porgerle i
miei saluti volevo ringraziarla a nome di tutti gli italiani; grazie per
averci alleggerito la nostra tanto attesa quattordicesima. Bellissimo
regalo di grazie…
(di A. Mavilla - Fonte)
[ Come dire: "io sono io e voi non siete niente" (... detto in gentil maniera ma le parole per questa frase dovrebbero essere altre)]
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