Prelievi forzosi in Italia? Unicredit prima conferma poi ci manda la smentita.
Si salvi chi può. Anche in Italia
iniziano a trapelare le prime sconcertanti notizie su eventuali
prelievi forzosi dai conti correnti bancari. Come accaduto a Cipro?
Sicuramente la forma sarà la stessa, probabilmente cambierà la sostanza,
nel senso che non si dovrebbe arrivare a “rubare” oltre il 35% dei
risparmi da conti oltre i 100mila euro. Ma Unicredit conferma che, in
caso di “banche fallite” – e in Italia tanti istituti sono sul lastrico –
sarà “doveroso” il prelievo forzoso per “salvare gli istituti”.
Appunto: si salvi chi può. Ma a fine giornata arriva la smentita da
parte di Unicredit: "Niente di vero, tutto nasce da un fraintendimento."
I
risparmi che non sono garantiti da alcuna tutela potrebbero essere
usati in futuro per contribuire al salvataggio delle banche a rischio
fallimento, a patto che diventi una soluzione unica in Europa. Lo ha
detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit.
"Far partecipare i risparmi non assicurati al piano di salvataggio delle banche è accettabile", posto che sia un opzione comune in Europa, ha dichiarato ieri a Vienna il manager del principale istituto italiano.
L'Unione Europea, ha spiegato il 57enne banchiere, dovrà però introdurre leggi identiche e condivise nei vari stati membri. "Non
possiamo accettare una differenza tra paese e paese all'interno della
stessa area. Bisogna che questa decisione venga presa non solo a livello
europeo ma all'interno del Comitato di Basilea dove sono rappresentati
tutti i Paesi. Altrimenti apriremmo le porte ad arbitraggi".
A
suo avviso i depositi delle banche fallite possono essere eventualmente
toccati solo quando i bond non sono più sufficienti. E comunque i
depositi sotto 100mila euro devono rimanere off-limits.
Intanto
Fitch lancia un allarme sul settore del credito del nostro paese. Per
l'agenzia di rating, infatti, l'aumento degli oneri legati al
deterioramento dei crediti, conseguenza di un'economia debole, "continuerà per tutto il 2013" per le banche italiane.
Fitch ha confermato l'outlook negativo per i gruppi nazionali, che "dovranno affrontare un altro anno difficile dominato dalle incertezze dell'economia".
Secondo gli economisti, l'economia italiana "comincerà a riprendersi nella seconda parte dell'anno" ma ogni rinvio della ripresa indebolirà le prospettive della qualità degli asset e la redditività delle banche.
L'unica
concessione è sui miglioramenti dal punto di vista della
capitalizzazione; le stime di Fitch sul Paese sono di un'economia in
contrazione dell'1,8% quest'anno, dopo il -2,2% del 2012.
MA A FINE GIORNATA UNICREDIT CI MANDA LA SMENTITA
Si
tinge di mistero l'affaire su eventuali prelievi forzosi in Italia.
Unicredit prima conferma poi ci manda, a fine giornata, la smentita, che
pubblichiamo integralmente:
Ecco
cosa puo' accadere da un titolo sbagliato! Unicredit non ha mai parlato
a favore di prelievi forzosi. Sono considerazioni riassunte in modo
completamente errato da un titolo di agenzia che e' stato poi cambiato.
Ci preme precisare che ne' UniCredit e ne' il Ceo Federico Ghizzoni
hanno mai preso in considerazione ne' tanto meno visto con favore
prelievi forzosi sui conti correnti dei depositanti nemmeno con
riferimento alla situazione di Cipro. Le dichiarazioni rilasciate (basta
riguardare le agenzie) sono di tono del tutto diverso e fanno parte
comunque di una riflessione generale sulla necessità di una
regolamentazione comune a livello europeo per tutto quanto riguarda il
sistema bancario”.
(Fonte)
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