domenica 28 aprile 2013

Quelle consorterie riservate di Enrico Letta



Tra i tanti cambiamenti che questa fase di rinnovamento avrebbe dovuto portare “per riavvicinare il Palazzo ai cittadini”, ci si sarebbe potuti attendere soprattutto una cosa: che mai più un alto rappresentante dello Stato appartenesse a consorterie riservate. E invece, ancora una volta, tocca constatare che in Italia tutto cambia affinché tutto rimanga esattamente com’è. Terminata la sciagurata esperienza del governo tecnico, presieduto da quel Mario Monti membro del Bilderberg, dell’Aspen e della Commissione Trilaterale, si è passati al governo di Enrico Letta. Che sarà anche giovane, ma ha la stessa abitudine del suo anziano predecessore a frequentare le combriccole di illuminati, nelle quali si discute di tematiche politiche ed economiche rigorosamente “a porte chiuse”

Enrico Letta, infatti, è membro di Aspen Italia, la succursale nostrana dell’Aspen Institute, un’organizzazione no-profit fondata nel 1950 da un gruppo di imprenditori e affaristi di Chicago sotto la guida di Walter Paepcke. L’obiettivo dichiarato dell’Aspen è, fin dalla sua fondazione, quello di “promuovere una leadership illuminata, un’ampia diffusione di idee e valori validi in ogni tempo e un dialogo di ampio respiro sulle tematiche contemporanee”. Aspen Italia invece è nata nel 1984 e a fondarla ha contribuito principalmente Gianni Letta, l’eterno sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei governi Berlusconi. Ne è presidente Giulio Tremonti, mentre il vicepresidente è proprio il futuro primo ministro italiano, quell’Enrico Letta che sembra tenace e determinato nel non voler sfigurare di fronte a suo zio.

Tra l’altro non è a tutti noto che la carica di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è quella che gestisce sottobanco tutte i panni sporchi, mentre l’uomo front-end gira per convegni e conferenze stampa. In altre parole, è a questa carica ombra che relazionano i servizi segreti. E chi si è preso, costantemente, tutti i sottosegretariati alla Presidenza del Consiglio, dai primi governi Berlusconi ad oggi? In dipendenza dal colore politico, due nomi: Gianni Letta e Enrico Letta, che si sono avvicendati l’uno all’altro in un’eterna ruota della (s)fortuna. Se volete sapere qualcosa, qualsiasi cosa sui segreti che sono custoditi nei fascicoli ufficialmente inesistenti, dovete chiedere alla famiglia Letta. Magari sanno anche se la vostra fidanzata vi tradisce.

Ma andiamo avanti. Scorrendo l’elenco del Comitato Esecutivo Aspen, si trovano tuttavia altri nomi davvero interessanti, appartenenti al mondo della politica, del giornalismo, dell’imprenditoria e dell’economia: si va da Giuliano Amato a Lucia Annunziata, da Fedele Confalonieri a Umberto Eco, da John Elkann a Jean-Paul Fitoussi, da Franco Frattini a Emma Marcegaglia, da Paolo Mieli a Lorenzo Ornaghi, da Mario Monti a Romano Prodi. Anche tra i “Soci sostenitori” di Aspen figura gran parte del gotha economico-finanziario italiano (sia pubblico che privato) e internazionale: Acea, Brembo, Aeroporti di Roma, Mondadori, Allianz, Assicurazioni Generali, decine di banche (tra cui MPS, BNL, UniCredit, Popolare di Milano, Credit Suisse, Deutsche Bank), Confindustria, la Cassa Depositi e Prestiti, Ferrovie dello Stato, Fiat, Fincantieri, Finmeccanica, Impregilo, Lottomatica, Mediaset, la Rai, RCS, Google, Microsoft Italia ecc.

Quali sono  gli obiettivi che Aspen Italia persegue? “L’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni”. Il tutto, ovviamente, attraverso “il confronto e il dibattito a porte chiuse”, come la stessa organizzazione ci tiene a specificare: “attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”.

Ora, è evidente che finché non vengono dichiarate illegali, tutte le associazioni hanno diritto di esistere, e di essere frequentate da chi vi è ammesso. Ed è altrettanto indiscutibile che “riservatezza” non è sinonimo di massoneria deviata o terrorismo occulto. Tuttavia, il problema qui non è di tipo legale: il problema è politico. Può un ministro della Repubblica, o addirittura un Presidente del Consiglio, partecipare a riunioni riservate, in cui si affrontano temi di importanza strategica per il Paese, senza renderne conto al popolo? E chi ci garantisce che la sua attività di servitore dello Stato non venga condizionata dalle decisioni prese all’interno di quelle consorterie di cui non si sa praticamente nulla, se non che esistono? Tra l’altro, ad ogni persona dotata di un minimo di spirito critico il sospetto sorge spontaneo: praticamente, se si esclude D’Alema, tutti i premier dal 1996 a oggi (Amato, Prodi, Monti, Enrico Letta) sono membri del Comitato Esecutivo di Aspen, a cui vanno aggiunti ben 4 ministri o strettissimi collaboratori (Gianni Letta, Confalonieri, Frattini, Tremonti) dell’altro principale protagonista dell’ultimo ventennio italiano, Silvio Berlusconi. Delle due l’una: o Aspen Italia è infallibile nel reclutare le persone giuste nel momento giusto, oppure, forse, la capacità di influenzare le scelte politiche del nostro Paese gli va riconosciuta.

Non siete ancora convinti? Allora date un’occhiata alla lista dei membri di VeDrò, il think thank di Letta che ogni anno si riunisce a Dro, nel trentino. Toh, ci sono sia il neo Ministro per l’Agricoltura Nunzia De Girolamo, fedelissima di Berlusconi ma anche del marito piddino Francesco Boccia (fedelissimo a sua volta di Enrico Letta, per la serie “tutto in famiglia“), sia il neo Ministro per l’Ambiente Andrea Orlando, ma anche il vice designato di Letta, quell’Angelino Alfano che sembra stare a Berlusconi come Ambra Angiolini stava a Boncompagni, e pure il nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio Filippo Patroni Griffi, così come il nuovo Ministro per lo sport Josefa Idem, e pure il neo Ministro per le infrastrutture e per i Trasporti Maurizio Lupi. Mamma mia quante singolari coincidenze! E quella è solo la lista palese (forse anche da aggiornare)…
(Fonte)
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