Enrico Letta premier: Bilderberg e Aspen sentitamente ringraziano. Democrazia, adieu.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha affidato l’incarico al vicepresidente Enrico Letta in un clima che deve essere di massima collaborazione e distensione. Letta procederà domani con le consultazioni di Governo mentre Napolitano invita la stampa insieme ai partiti a diffondere un clima di distensione. Ma sul neo premier gravano le accuse, fondate e provate, di rispondere ai poteri forti più che a logiche politiche. Ricordiamo che è membro del Bilderberg e vice-presidente dell’Aspen Institute Italia.
Il premier incaricato di comporre il nuovo governo di larghe intese è Enrico Letta che ha accettato con riserva l’incarico.
La notizia ufficiale dal Quirinale è arrivata poco prima di
mezzogiorno. Mezz’ora dopo la convocazione nell’ufficio del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano per discutere della tempistica di formazione del Governo.
All’uscita
dal colloquio con il Quirinale si è detto sorpreso dell’incarico. Sa di
dover operare in una situazione difficile e fragile e che il Paese
aspetta il Governo. Sente una responsabilità forte sulle sue spalle.
LE DICHIARAZIONI DI LETTA E NAPOLITANO DOPO IL CONFERIMENTO DELL’INCARICO
“Con determinazione mi metto in questo impegno- ha sostenuto-
la situazione è difficile. Il lavoro non c’è s’è perso e cresce il
senso di povertà. Il primo importante impegno è dar risposta a queste
emergenze. Il secondo è quello si far trovare credibilità alla e trovare
strumenti in grado di risolvere i problemi. Metterò grande impegno per
cambiare il sistema parlamentare e la legge elettorale che è diversa tra
Camera e Senato e ci ha portato a queste condizioni. Mi appello alla
responsabilità di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Le
riforme le dobbiamo fare insieme con la più larga partecipazione
possibile. Domani svolgerò le consultazioni e spero che nel più breve
termine di tornare con la lista dei nomi dal Presidente della
Repubblica. Formare il Governo resta un tentativo complesso e difficile”.
Sui
nomi dei ministri tornerà soltanto quando avrà una lista sicura e se
scioglierà la riserva. Ringrazia Amato e Renzi per la loro
collaborazione ed è convinto di poter lavorare insieme a loro per poter
trovare una soluzione per questo Paese. Un’alleanza che ha giustificato
con l’amicizia e la provenienza geografica: la Toscana.
“Avete ascoltato le notizie – ha aggiunto Napolitano- esprimo
soddisfazione e serenità perché si è aperta la via per la formazione
del Governo e assicurare la maggioranza in entrambe le Camere. La scelta
l’ho fatta tenendo conto delle consultazioni di ieri già disposte a
collaborare. Non mi sono state poste pregiudiziali sul nome e
sono stati espressi apprezzamenti sul nome di Enrico Letta che pur
essendo giovane ha accumulato importanti esperienze nell’attività
parlamentare, di governo e culturale. Ha caratteristiche eccellenti per
formare e guidare il Governo. Ho piena fiducia nello sforzo
dell’onorevole Letta. E’ essenziale in questa fase che si affermi un
clima di massimo rispetto reciproco delle forze politiche e si riconosca
il ruolo di ciascuno di esse nel panorama democratico. Sappiamo
dell’impegno del Pd e del Pdl e confido che tutti operino, e mi riferisco anche ai mezzi di informazione, a diffondere un clima di massima distensione al Paese”.
L’AMPIA CONVERGENZA DELLE FORZE POLITICHE
Sul nome del vicepresidente del Pd, non inviso a Berlusconi e nemmeno alla Lega Nord che sarà opposizione. Un incarico che non può stare stretto al Partito Democratico e che gode di un appoggio anche di Scelta Civica.
Anche l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani ha commentato la notizia con un secco: “Benissimo”.
Non
poteva che essere questa allora la scelta di Giorgio Napolitano dopo
essersi consultato questa mattina anche con il suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. Se si vuol parlare di governo dalle larghe intese non poteva che finire così.
LETTA: UN NOME CHE PIACE ANCHE AI 130 POTENTI DEL BILDERBERG
Enrico Letta è un nome gradito anche ai potenti dell’economia internazionale. Lo avevamo detto già nello scorso novembre che aveva partecipato alla riunione americana nel 2012.
La conferma da “Il Giornalettismo” in questa dichiarazione: “In
molti in questi giorni mi fanno domande sul meeting Bilderberg al quale
son stato invitato a Washington lo scorso fine settimana. In sintesi,
era presente una parte importante dell’amministrazione Obama e dei
partiti democratico e repubblicano americani. C’erano poi leader
socialisti, liberali, verdi e conservatori di molti Paesi europei. E,
inoltre, sindacalisti e imprenditori, docenti universitari e finanzieri.
Senza contare rappresentanti dell’opposizione siriana e russa. La lista
dei partecipanti è stata peraltro resa pubblica dagli stessi
organizzatori”.
Aveva fatto parte di quei 130 più potenti al mondo insieme a banchieri e faccendieri di tutte le nazioni.
Sa bene cosa vogliono e farà di tutto per accontentarli. Un nome di
sintesi quello del nipote del pidiellino Gianni Letta che può essere
quindi apprezzabile come quello di Monti. Una vittoria dell’oligarchia
dei potentati alla faccia del popolo che forse avrebbe preferito altro.
Non è solo l’associazione massonica dei più potenti ad essere contenta ma anche l’Aspen Istitute Italia, di cui è vicepresidente dal 2004 e ne segue fedelmente i metodi , e che nelle sue riunioni dal contenuto segreto recepisce è chiaro che recepisca l’indirizzo del Bilderberg. E proprio loro, dopo il flop elettorale di Scelta Civica possono mettersi finalmente l’anima in pace e stappare una bella bottiglia di spumante.
ENRICO LETTA: LA SUA BIOGRAFIA UFFICIALE
Oltre
ad aver partecipato alle riunioni del Bilderberg e averli accontentati
con la sua nomina, essere vicepresidente del Pd e dell’Aspen Istitute e
avere uno zio pidiellino chi è Enrico Letta? Lo vedremo in questa
ricostruzione ufficiale.
È
nato a Pisa il 20 agosto 1966. Ha vissuto i primi anni della sua vita a
Strasburgo, dove ha frequentato la scuola dell’obbligo. Si è laureato
in diritto internazionale presso l’Università degli Studi della città
dove è nato. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Diritto delle
comunità europee presso la Scuola superiore di studi universitari e
perfezionamento «S. Anna» di Pisa.
È
segretario generale dell’Arel (Agenzia di Ricerche e Legislazione) dal
1993. Dal 1991 al 1995 è stato presidente dei Giovani del Partito
popolare europeo.
Dal 1993 al 1994 è stato capo della segreteria del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta (governo Ciampi).
Dal 1996 al 1997 ha rivestito il ruolo di segretario generale del
Comitato per l’euro del Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione
economica.
Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è stato vicesegretario del Partito popolare italiano. Dal novembre 1998 al dicembre 1999 è stato ministro per le Politiche comunitarie (primo governo D’Alema).
Dal gennaio all’aprile del 2000 è stato ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato (secondo governo D’Alema),
e dall’aprile del 2000 al maggio 2001 è stato ministro dell’Industria,
Commercio, Artigianato e ministro del Commercio con l’estero (secondo governo Amato).
Deputato
della Repubblica dal maggio 2001, in seguito alle elezioni europee del
giugno 2004, nelle quali è stato eletto parlamentare europeo per la
circoscrizione del Nord- Est, ha dato le dimissioni dall’incarico di
parlamentare nazionale. Al Parlamento europeo si è iscritto al
Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa e ha
fatto parte della Commissione per i problemi economici e monetari e
della Commissione Maghreb.
Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e il 17
maggio 2006 viene nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, incarico che ricopre fino al maggio del 2008.
Professore a contratto presso la Libera Università Cattaneo (2001-2003), la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa (2003) e l’Haute école de commerce di Parigi (2004 e 2005). Dal 2004 è vicepresidente dell’Aspen Institute Italia.
Professore a contratto presso la Libera Università Cattaneo (2001-2003), la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa (2003) e l’Haute école de commerce di Parigi (2004 e 2005). Dal 2004 è vicepresidente dell’Aspen Institute Italia.
Nel
2007 si è candidato alla segreteria del neonato Partito democratico
ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l’11% dei consensi.
Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, capolista Pd nella
Circoscrizione Lombardia 2, è stato eletto alla Camera dei Deputati. Poche settimane dopo Walter Veltroni lo ha chiamato a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile Welfare.
(Fonte)
I familiari di Gianni Letta (zio di Enrico), una familia ben "piantata"
Enrico Letta, esponente e per alcuni anni responsabile economico del Partito Democratico,
è nipote di Gianni Letta e lo ha sostituito nel ruolo di
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, fino ad
allora da lui occupato, nel passaggio dal Governo Berlusconi III al Governo Prodi II. L'8 maggio 2008 Gianni ha poi ripreso l'incarico dalle mani del nipote Enrico.
Gianni è, inoltre, fratello di:
- Giorgio Letta, professore ordinario di Calcolo delle probabilità all'Università di Pisa, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia Nazionale delle Scienze (detta dei XL)
- Cesare Letta, archeologo e professore ordinario di storia romana all'Università di Pisa
- Maria Teresa Letta, vicepresidente nazionale della Croce Rossa Italiana.(Tratto da Wikipedia.org)
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