Partiamo dalle sorprese positive:
il primo ministro di colore, Cécile Kyenge (Pd) all’integrazione e una
persona seria come Josefa Idem (Pd) alle Pari Opportunità. Poco.
Soprattutto se poi ci troviamo con i tecnici nei ministeri pesanti –
economia, lavoro, istruzione – e con ben 3 amazzoni berlusconiane nella
squadra. Alla prova del nove è un dato di fatto il trionfo, su tutta la
linea, del Cavaliere.
Alle
17. 30 di oggi Enrico Letta ha sciolto le riserve. E’ il presidente del
Consiglio della diciassettesima legislatura con una squadra di ministri
che mescola novità con nomi pesanti tra i quali Angelino Alfano per il Pdl che si aggiudica il dicastero dell’Interno insieme alla vicepresidenza del consiglio e Dario Franceschini del Pd che ottiene i Rapporti con il Parlamento.
Berlusconi aveva detto no ai ministeri tecnici. E’ stato smentito dai fatti perché dicasteri chiave come Economia e Lavoro sono finiti nelle mani di personaggi non politici ma esperti del settori. All’economia ci arriva infatti Fabrizio Saccomani (direttore generale di Bankitalia) mentre ad Enrico Giovannini (direttore generale dell’Istat) tocca proprio il Lavoro. Altri due i ministeri tecnici : Carlo Trigilia che si aggiudica il ministero per la Coesione Territoriale e Maria Chiara Carozza (rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa) all’istruzione, altro dicastero chiave per un governo.
Quello
che Napolitano ha definito un governo politico alla fine della lettura
della lista dei ministri da parte di Angelino Alfano è in realtà un
esecutivo tecnico- politico di retrogusto montiano. A cui la Lega Nord
non potrà concedere la fiducia dopo aver sostenuto “basta ai tecnici”. E
sistemati, come dicevamo prima, proprio nei dicasteri chiave.
ECCO LA LISTA DEI MINISTRI E LA LORO APPARTENENZA POLITICA
Questi i ministri che giureranno domani mattina nella saletta del Quirinale:
Sottosegretario presidenza del Consiglio dei ministri Filippo Patroni Griffi (montiano)
Vicepresidenti del Consiglio Angelino Alfano (coordinatore del Pdl)
Interno Angelino Alfano (coordinatore del Pdl)
Esteri Emma Bonino (Radicale)
Economia Fabrizio Saccomani (direttore generale di Bankitalia)
Giustizia Anna Maria Cancellieri (Scelta Civica)
Lavoro Enrico Giovannini (direttore Istat)
Istruzione Maria Chiara Carrozza (Rettore della Scuola Sant’Anna di Pisa)
Infrastrutture Maurizio Lupi (Pdl)
Pari opportunità, sport e politiche giovanili Yosefa Idem (Pd)
Difesa Mario Mauro (Scelta Civica)
Agricoltura Nunzia Di Girolamo (Pdl)
Ambiente Andrea Orlando (Pd)
Salute Beatrice Lorenzin (Pdl)
Beni culturali e turismo Massimo Bray (Pd)
Coesione territoriale Carlo Trigilia (professore di sociologia economica all’Università di Firenze)
Riforme Gaetano Quagliariello (Pdl)
Integrazione Cecile Kyienge (Pd)
Affari Europei Enzo Moavero (Scelta Civica)
Affari Regionali Graziano Del Rio ( Pd)
Semplificazione Gianpiero D’Alia (Scelta Civica)
Sviluppo Economico Flavio Zanonato (Pd)
Rapporti con il parlamento Dario Franceschini (Pd)
LE NOVITÀ E LE LORO COMPETENZE
Nulla si può dire sui quattro tecnici che abbiamo appena nominato. Sono certamente persone esperte. Ma i politici?
Anna Maria Cancellieri
alla giustizia potrebbe starci visto il suo passato da Prefetto e
Commissario Prefettizio ed essendo laureata in scienze politiche
potrebbe avere l’esperienza giusta. Angelino Alfano,
giurista, ha anche le conoscenze per sedere al ministero dell’interno ed
è il nome giusto per controbilanciare il nome del presidente del
Consiglio dei Ministri di marca Pd. Emma Bonino agli
esteri invece è una vera e propria chicca che nessuno si sarebbe
aspettato. E vedremo nei prossimi mesi se avrà l’esperienza giusta per
sostenere il dicastero.
Yosefa Idem,
donna e sportiva sembra invece la scelta più azzeccata al ministero per
le pari opportunità e le politiche giovanili come la corregionale e
immigrata Cecile Kyenge che da donna di colore viene
inserita al ministero dell’Integrazione che dovrebbe avvicinare le
istituzioni ai tanti cittadini che arrivano dall’estero. Nessuna delle
due però era inserita in nessun toto ministri. Maurizio Lupi, Andrea Orlando e Mauro Mauro, inseriti per far bilanciare gli equilibri politici, dovranno anch’essi dimostrare la loro capacità nel corso del governo.
Nunzia De Girolamo
all’agricoltura è un nome che sorprende. Nel curriculum della sannita
ci sono studi classici al Liceo Giannone di Benevento e una laurea in
giurisprudenza. Ma niente che faccia pensare a una competenza in materia
di politiche agricole come avviene anche per Beatrice Lorenzin
che è stata scelta per la Sanità. Anche per lei nulla nel curriculum
sulla materia che le è stata assegnata, solo un passato come
coordinatrice del Lazio di Forza Italia e un sottosegretariato alla
Comunicazione con Berlusconi nel 2003.
Insomma
alla competenza di alcuni fa da contraltare l’assoluta inesperienza di
altri. Una classica di un governo fritto misto Pd- Pdl- Scelta Civica e
tecnici che ha una buona base anche per essere definito quello del chiagne e fott come direbbero i buoni napoletani.
Ora Napolitano chiede “la garanzia di lavorare insieme e con il massimo impegno”.
Le opposizioni e i cittadini ne vorrebbero una di successo capace di
risollevare l’Italia dalla crisi esistente. E in questi tempi di crisi
non basta aver sfornato un governo di giovani e di donne ( 7) ma ne
occorre uno con grandi competenze.
(Fonte)
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