martedì 2 aprile 2013

I "furbetti" dei quartierini chissà perchè la fanno sempre franca


La guerra delle liste segrete a Cipro

I giornali hanno pubblicato i nomi dei 132 big della società cipriota che hanno nascosto i loro patrimoni prima dell'intervento dell'Ue 





I big della politica e dell’economia cipriota avrebbero trasferito una parte consistente dei loro patrimoni all’estero prima dell’introduzione del prelievo forzoso sui conti corrente. Nell’isola è in corso una guerra delle liste, e tra i nomi pubblicati ci sarebbe anche un parente stretto del presidente Anastasiades.

NUOVE RIVELAZIONI - A Cipro la situazione è sempre più difficile. La crisi finanziaria che ha portato ad uno dei più severi salvataggi della storia ora si sta trasferendo all’economia reale. La recessione prevista per il 2013 avrà dimensioni epocali, probabilmente nell’ordine di un contrazione della ricchezza nazionale superiore ai venti punti percentuali. Un vero e proprio tracollo che rende ancora più gravi le difficoltà vissute dai cittadini, duramente colpiti dalle aspre restrizioni ai movimenti di capitale introdotte per evitare la fuga dei risparmi dall’isola. La drammatica situazione economica e sociale vissuta sull’isola aumenta l’asprezza della lotta politica. A Cipro in questi giorni, come rimarca il settimanale Der Spiegel, è in corso una vera e propria guerra della liste che rivelano chi, tra i “potenti” di Nicosia, ha trasferito le proprie ricchezze all’estero prima che arrivassero le draconiane misure sui conti corrente imposte dai creditori internazionali. Tra i nomi coinvolti ci sono personalità di spicco, e come sottolinea con grande evidenza Bild, perfino un parente stretto del presidente di Cipro, NiKos Anastasiades.

LEGAME SOSPETTO - Secondo le ultime rivelazioni il genero del Capo dello Stato, che è anche capo del governo di Nicosia, si sarebbe tutelato dal blocco dei capitali imminente e dal prelievo forzoso spostando in Inghilterra ben 21 milioni di euro. Questo trasferimento sarebbe stato operato, secondo le fonti locali, tramite un bonifico effettuato dalla società di Ani Loutsios and Sond Ltd. Tra i comproprietari di questa azienda c’è infatti il marito della figlia di Anastasiades, e si sospetta che questa non sarebbe l’unica operazione di tutela dei propri patrimoni condotta dalla famiglia più potente dell’isola. L’operazione che ha permesso a Ani Loutsios and Sond Ltd di portare 21 milioni di euro all’estero sarebbe avvenuta il 14 ed il 15 marzo, ovvero poco prima che le autorità europee imponessero ai recalcitranti governanti di Cipro di introdurre un prelievo forzoso sui depositi bancari più ricchi. Proprio Anastasiades sarebbe uno dei principali responsabili della correzione, poi bocciata, della misura, che spalmava a tutti i conti corrente, anche quelli inferiori ai 100 mila euro, la tassa speciale o per certi versi l’haircut del credito, la misura è equivalente, voluto dai creditori internazionali.

TANTI NOMI - Il caso che riguarda il presidente di Cipro è la vicenda più controversa della lista dei 132 nomi comparsa nei giorni scorsi sui maggiori giornali dell’isola, così come greci. In questa lista ci sono i nomi delle singole persone, così come delle società, che nella prima metà di marzo hanno trasferito 700 milioni di euro verso l’estero, proprio come ha fatto l’azienda del genero di Anastasiades. Tra i vari nomi sono presenti le maggiori compagnie energetiche così come armatori, noti studi legali e perfino società pubbliche. Per il quotidiano greco “Proto Thema” esiste il sospetto fondato che l’operazione si sia basata su informazioni riservate rivelate da chi stava trattando con l’Unione europea al fine di ottenere i crediti per evitare la bancarotta. Una sorta di “insider trading” che rivelerebbe un’enorme responsabilità della classe dirigente cipriota sulla crisi che ha sconvolto l’isola.

INCHIESTA SUI BIG - Le rivelazioni hanno scioccato l’opinione pubblica. Il presidente Anastasiades ha respinto ogni accusa, sottolineando come il trasferimento della società del genero sia stato sì effettuato, ma che si trattasse di una normale operazione commerciale. Ai clienti delle due maggiori banchi cipriote, Bank of Cyprus e Laiki, con depositi superiori ai 100 mila euro è stato imposto un taglio dei loro risparmi pari al 60%. La “guerra delle liste” che sta andando in scena sull’isola in questi giorni evidenzia quanto questa misura draconiana abbia letteralmente spaccato le èlite, che ora si combattono a colpi di dossier rivelati sulla stampa. Le accuse di giornalisti e politici sono numerose, ed anche gli stessi sostenitori del presidente hanno messo nel mirino Anastasiades. Per uscire dall’angolo il Capo di Stato, insieme al Parlamento, ha nominato una speciale commissione di inchiesta, composta da magistrati, che dovrà fare luce sul caso che sta rendendo ancora più amara una crisi sociale di dimensioni epocali.
 (Fonte)
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