Prove tecniche di colpo di mano, sulla Costituzione.
Da piazzare nel cuore dell’estate, quando le spiagge sono piene e
l’attenzione sul Palazzo crolla. La strana maggioranza del governo Letta
ha fretta, tanta fretta di approvare il disegno di legge che prevede
una deroga all’articolo 138 della Carta: la norma che pone precisi
paletti temporali e di metodo alle leggi di revisione costituzionale. E
allora, l’obiettivo è quello di approvare entro la prima settimana di
agosto il ddl che abbatte i tempi del 138. “Le leggi di revisione della
Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna
Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre
mesi” recita l’articolo. Il disegno di legge vuole ridurre l’intervallo a
un mese, ma solo per questa volta, senza modificare l’articolo.
domenica 30 giugno 2013
Pesce contraffatto, il business col tranello
Saraghi spacciati per orate. Pesci cani venduti
come palombo. E prodotti trattati con additivi. L'allarme
dell'Università Biccoca di Milano che svela i trucchi del business
ittico.
Decine di squali a Milano a 1.200 chilometri dall’Oceano Atlantico. E
venduti illegalmente sui banchi di pescherie e mercati rionali. Per un
giro d'affari milionario.
A svelarlo è stato uno studio realizzato dal dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell’Università Bicocca di Milano.
La ricerca, durata anni e finita nel 2011, ha infatti analizzato campioni di palombo, una particolare specie di squalo, provenienti da 45 esercizi commerciali milanesi. I risultati sono stati eloquenti: nell'85% dei casi si trattava di altre 15 specie non inserite nelle tabelle commerciali.
A svelarlo è stato uno studio realizzato dal dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell’Università Bicocca di Milano.
La ricerca, durata anni e finita nel 2011, ha infatti analizzato campioni di palombo, una particolare specie di squalo, provenienti da 45 esercizi commerciali milanesi. I risultati sono stati eloquenti: nell'85% dei casi si trattava di altre 15 specie non inserite nelle tabelle commerciali.
IL PESCE ARRIVA GIÀ IN FILETTI. Il palombo si presta alle frodi perché arriva all’ingrosso già in filetti e può essere facilmente sostituito da tranci dall’aspetto simile. I consumatori pagavano quindi 15 euro al chilo filetti che in realtà valevano al massimo cinque euro: una truffa a diversi zeri se si considera che dal mercato ittico milanese ogni mese vengono smistate 20 tonnellate di palombo.
Boss in missione a Luanda
Finmeccanica: Palazzolo, cassiere di Cosa nostra per l'antimafia, a un incontro con le imprese italiane in Angola.
Vito Roberto Palazzolo, considerato dall'antimafia palermitana il cassiere di Cosa nostra,
condannato a nove anni in via definitiva per associazione mafiosa,
partecipò al forum Italia-Angola, organizzato il 7 e l'8 settembre 2009
all'hotel Tropico di Luanda.
Nel corso degli incontri, il boss fu introdotto da alcuni manager italiani presenti al meeting come «uomo d'affari attivo in Angola e in altri Paesi africani, che aveva anche già collaborato con alcune aziende italiane tra le quali Agusta Westland», società controllata da Finmeccanica.
SPUNTA IL SECONDO TESTIMONE. A parlare per la prima volta della presenza di Robert von Palace Kolbatschenko - questa l'identità che Palazzolo aveva acquisito da latitante in Sud Africa - alla kermesse angolana, era stato qualche mese fa Francescomaria Tuccillo, all'epoca dei fatti responsabile di Finmeccanica per l'Africa subsahariana, incarico che gli è stato tolto poi nel 2011 per essere affidato a Patrick Chabrat.
Ma ora sul tavolo del procuratore aggiunto Antonio Ingroia e del sostituto Giovanni Paci, i magistrati palermitani che indagano su Palazzolo, è arrivata anche una seconda conferma della presenza del boss al forum di Luanda.
Datagate, spiate rappresentanze Ue negli Usa. Ex militare al Guardian: "Anche l'Italia collabora"
Rivelazioni sui rapporti fra la Nsa e sette paesi europei. Spiegel
online: intercettate le sedi diplomatiche, infiltrata anche la rete dei
computer per avere accesso a documenti. Il presidente del Parlamento
europeo Schulz: "Subito spiegazioni". Biden chiede all'Ecuador di
respingere la richiesta di asilo di Snowden
AGGIORNAMENTO DEL 30/06/2013 - Le rivelazioni del
Guardian pubblicate in quest'articolo sono state messe in dubbio e lo
stesso Guardian ha cancellato l'articolo dal web. Le informazioni dello Spiegel invece non sono state smentite
WASHINGTON - Almeno sette Paesi della Ue, tra cui
l'Italia, collaborano con gli Usa nella raccolta di dati personali in
virtù di accordi internazionali di intelligence. Lo rivela il Guardian
citando una nuova "talpa", un ex militare Usa che ha lavorato per la
National Security Agency americana, Wayne Madsen. Non basta: sulla base
di documenti in possesso di Edward Snowden, la fonte che ha fatto
scoppiare lo scandalo, Spiegel on line rivela che anche le sedi
delle missioni diplomatiche europee a Washington e all'Onu a New York
sono state intercettate telefonicamente dalla National Security Agency.
L'INCHIESTA DI REPUBBLICA: CHI CI SPIA
Il ruolo dell'Italia. Madsen - per 12 anni alla Nsa - cita la Gran Bretagna (la cui collaborazione era già emersa) e aggiunge i nomi di Italia, Danimarca, Olanda, Francia, Germania e Spagna.
L'INCHIESTA DI REPUBBLICA: CHI CI SPIA
Il ruolo dell'Italia. Madsen - per 12 anni alla Nsa - cita la Gran Bretagna (la cui collaborazione era già emersa) e aggiunge i nomi di Italia, Danimarca, Olanda, Francia, Germania e Spagna.
Api a rischio estinzione: in gioco il 90% del nostro cibo
Ora sappiamo esattamente cosa uccide le api: l’estinzione delle
colonie di api in tutto il mondo non è un grande mistero come vorrebbero
farci credere le aziende chimiche. Gli scienziati conoscono il
problema: sanno che le api da miele stanno morendo per via dei pesticidi
in agricoltura, della siccità, della distruzione del loro habitat
naturale, del riscaldamento. I biologi, spiega Rex Weyler di
“Greenpeace”, hanno trovato tracce di 150 diversi pesticidi chimici nel
polline delle api, un cocktail mortale secondo Eric Mussen, apicoltore
della University of California. Le aziende chimiche Bayer, Syngenta,
Basf, Dow, DuPont e Monsanto hanno scrollato le spalle, come se il
“mistero” fosse troppo complesso per essere decifrato. E comunque, «non
hanno messo in atto alcun cambiamento in merito alle politiche sui
pesticidi: dopotutto, la vendita di veleni a coltivatori in tutto il
mondo è vantaggiosa». Come se non bastasse, l’habitat delle api
selvatiche si riduce di anno in anno a causa dell’attività
agroindustriale che distrugge praterie e foreste per lasciar spazio alle
monocolture, contaminate dai veleni.
sabato 29 giugno 2013
L'IMPERO DEI MONOPOLI FARMACEUTICI
L'attuale crisi
strutturale nella quale è immerso il sistema capitalista ribadisce,
ancora una volta, l'analisi di Lenin sul carattere imperialista di
questo sistema nell'attualità. E come ben disse Lenin "il capitalismo
tende al monopolio" e in ciò ci andremo a concentrare in questo
articolo, in particolare sui monopoli farmaceutici.
Prima di entrare nel tema vorrei definire il concetto di scienza e per
questo, vorrei citare il filosofo e psicologo sovietico A. Spirkin: "La
scienza è la forma superiore della conoscenza umana; è un sistema di
conoscenze in sviluppo, le quali si ottengono mediante i relativi metodi
cognitivi e si riflettono in concetti esatti, la cui veridicità è
dimostrata attraverso la pratica sociale". Vediamo che la veridicità
della scienza è testimoniata dalla pratica sociale per poi trasformare
la realtà in beneficio della società. Vedremo in seguito quale dei
seguenti modi di produzione è più vicino a questa definizione.
venerdì 28 giugno 2013
QUANDO SI DICE "SPAZZATURA"
Factchecking bufale e altre storie della stampa italiana
Un pessimo giovedì per la stampa
italiana, in un paio di giorni le principali testate, sia cartacee che
digitali, sono scivolate in 3 differenti bufale. Ma qui vi parliamo di
quella più eclatante, quella che ha destato più scalpore : la finta
lettera del professore che diceva di dover bocciare un suo alunno per
permettergli di essere assunto. Questa bufala è diventata occasione di
confronto ed ha riaperto la delicata questione dei limiti della stampa
italiana . Ecco la versione integrale della ” confessione” che gli
autori della discussa lettera falsa hanno resto a IlPost sulle ragioni
del loro inganno ai giornali:
Rivoluzione democratica: potere al Parlamento Europeo
Un’Europa
“normale”, cioè finalmente democratica, al posto del Palazzo degli
Orrori che ci sta torturando in base ad un piano eversivo, golpista:
costringerci alla resa fino a svendere i nostri beni ai padroni della
Terra dopo aver demolito gli Stati sovrani, la loro economia e il sistema dei diritti
a garanzia dei cittadini. Tutto questo, grazie alla complicità di
partiti-canaglia ridotti a “maggiordomi” dell’élite mondiale, quella dei
“proprietari universali” che – come in un nuovo medioevo feudale –
pretendono per sé tutto il potere, grazie al micidiale ricatto della finanza
e al ferreo controllo su una moneta non più nostra. Per cancellare
l’incubo c’è una sola via: il recupero politico della piena sovranità
democratica. Punto numero uno: costruire una grande coalizione che
pretenda un’Europa non più nemica. Un’Europa
solidale, che lavori per il bene del 99% anziché per la sua rovina, a
esclusivo beneficio – come avviene oggi – della super-casta planetaria,
quella delle lobby onnipotenti che dettano, letteralmente, le direttive
della nostra condanna. La Commissione Europea? Va semplicemente abolita.
Gli europei meritano un governo democratico, emanato dal
loro Parlamento regolarmente eletto.
giovedì 27 giugno 2013
C'è chi non haun lavoro e chi ne ha troppi
Così Zingaretti strapaga i suoi consulenti. Una stessa persona nominata due volte per lo stesso incarico
Prendi uno e paghi due! Un Paese di creativi, non c’è dubbio. Il più
grande pregio, però, si trasforma spesso nel nostro più grande difetto.
Dalla pratica del doppio incarico a quella dell’incarico doppio, non c’è
limite alla fantasia italica nel raggiro delle leggi. Il 10 giugno
scorso il Segretariato generale della Regione Lazio ha emanato due
disposizioni diverse con le quali nominava Gianluca Giansante
“responsabile della comunicazione e relazione digitale con i cittadini”,
una posizione dirigenziale creata ad hoc all’interno della struttura
“Comunicazione e relazioni esterne e istituzionali”. In pratica, nello
stesso giorno, per la stessa poltrona è stata nominata per due volte la
stessa persona. Una svista? Difficile crederlo. Sembra piuttosto un
artificio per “spacchettare” l’incarico e conferire una retribuzione
doppia al suo dirigente, senza dare troppo nell’occhio.
mercoledì 26 giugno 2013
Hanno già calato il prezzo dell'energia (5€/anno a famiglia) ... e continuano a pigliarci per il fondoschiena
Dl Lavoro, ci sono i bonus per le imprese: "650 euro al mese per assunzioni stabili"
Nel pacchetto da 1,5 miliardi varato dal Consiglio dei ministri 10
articoli con gli incentivi per chi assume giovani fra i 18 e i 29 anni.
Fondo di 2 milioni per la formazione dei disoccupati over 50. Deciso
anche il rinvio di tre mesi dell'aumento Iva. Pdl all'attacco: "Troppo
poco, è aspirina per malato grave".
Il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto legge che contiene le
misure a favore del lavoro con uno stanziamento complessivo di 1,5
miliardi. Palazzo Chigi ha poi dato il via libera al rinvio di tre mesi
dell'aumento dell'Iva che sarebbe dovuto scattare dal 1 di luglio. Il
vicepremier Angelino Alfano li ha definiti "altri due "gol del governo
su tasse e lavoro", aggiungendo che sul rinvio di tre mesi il
Parlamento "potrà allungare il termine".
La difficile copertura dei costi. "Ho avuto il compito non facile di trovare le coperture per queste misure importanti, che mobilitano risorse per 1,5 e mezzo sul lavoro oltre al rinvio dell'Iva: ci siamo dati come impegno trovare coperture senza creare nuovo debito e rispettando le direttive comunitarie, credo che abbiamo fatto un grosso lavoro di coperture certe che nel breve periodo non comportano aggravi per i cittadini", afferma il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. "L'obiettivo delle misure del governo - ha aggiunto - è quello di creare un ponte per la ripresa dell'attività economica, dobbiamo ripensare gli strumenti della tassazione in modo da sostituirli con forme meno gravose su lavoro e imprese".
La difficile copertura dei costi. "Ho avuto il compito non facile di trovare le coperture per queste misure importanti, che mobilitano risorse per 1,5 e mezzo sul lavoro oltre al rinvio dell'Iva: ci siamo dati come impegno trovare coperture senza creare nuovo debito e rispettando le direttive comunitarie, credo che abbiamo fatto un grosso lavoro di coperture certe che nel breve periodo non comportano aggravi per i cittadini", afferma il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni. "L'obiettivo delle misure del governo - ha aggiunto - è quello di creare un ponte per la ripresa dell'attività economica, dobbiamo ripensare gli strumenti della tassazione in modo da sostituirli con forme meno gravose su lavoro e imprese".
L'Italia non ha bisogno di aerei F35 ma di lavoro e pane per il popolo
F35: tutta la verità
Quanto ci costano, a cosa servirebbero, che ricadute economiche
avrebbero, come sono fatti, chi ci guadagna, chi li vuole etc: ecco le
domande e le risposte sul programma militare su cui si vota oggi alla
Camera
Cosa è l'F-35?
L'F-35 Lighting (fulmine) è un caccia di quinta generazione, l'unico concepito dopo la fine della Guerra Fredda. E' stato disegnato per essere invisibile ai radar e operare in rete con altri sistemi d'arma. La velocità massima sarà di circa 1,6 volte quella del suono e potrà manovrare con carichi di gravità pari a 9,9 volte la gravità terrestre. I comandi sono tutti su schermi digitali con comandi touch.
A cosa serve?
E' un aereo d'attacco al suolo, con un sistema di sensori avanzatissimo che dovrebbe permettergli di compiere qualunque missione. E' armato con un cannone da 25 millimetri e due stive ventrali per trasportare bombe o missili. Può inoltre essere dotato di cinque piloni per armi e altri due per missili alle estremità delle ali. Il tutto per un carico bellico di 8100 chili di bombe e missili. La versione F-35 B sarà in grado di decollare verticalmente dalle navi: sarà l'unico aereo disponibile con questa caratteristica.
L'F-35 Lighting (fulmine) è un caccia di quinta generazione, l'unico concepito dopo la fine della Guerra Fredda. E' stato disegnato per essere invisibile ai radar e operare in rete con altri sistemi d'arma. La velocità massima sarà di circa 1,6 volte quella del suono e potrà manovrare con carichi di gravità pari a 9,9 volte la gravità terrestre. I comandi sono tutti su schermi digitali con comandi touch.
A cosa serve?
E' un aereo d'attacco al suolo, con un sistema di sensori avanzatissimo che dovrebbe permettergli di compiere qualunque missione. E' armato con un cannone da 25 millimetri e due stive ventrali per trasportare bombe o missili. Può inoltre essere dotato di cinque piloni per armi e altri due per missili alle estremità delle ali. Il tutto per un carico bellico di 8100 chili di bombe e missili. La versione F-35 B sarà in grado di decollare verticalmente dalle navi: sarà l'unico aereo disponibile con questa caratteristica.
martedì 25 giugno 2013
Antonio Guglielmi, Mediobanca : Per l’Italia il tempo sta per scadere
Mediobanca, la seconda banca italiana, riferisce che “l’indice
del rischio di insolvenza” dell’Italia sta lanciando segnali di allarme.
In una nota pubblicata sul quotidiano inglese The Telegraph, Antonio
Guglielmi, analista di Mediobanca, ha detto che per l’Italia il tempo
sta per scadere : “La situazione macro italiana non è migliorata nel
corso dell’ultimo trimestre, piuttosto il contrario.”
Secondo Guglielmi, presto, entro sei mesi, l’Italia presenterà una
richiesta di aiuti all’Unione europea. L’analista economico fa notare
che 160 grandi società italiane sono state costrette a ricorrere a una
gestione speciale della crisi che le ha colpite.
Bce pubblica, liberare l’Europa dai boss della finanza
I maggiordomi europei dei “proprietari universali” hanno
inventato e messo in atto di una vera e propria “repressione
finanziaria” contro i popoli europei. Essa – dicono e ripetono da cinque
anni – ha lo scopo di ridurre il debito, tanto pubblico quanto privato.
Ma questo debito è in gran parte il frutto di una truffa ben
congegnata. E dunque va respinto come tale a coloro che hanno, per
questa via, accumulato immensa ricchezza. In secondo luogo, la riduzione
del debito non può essere realizzata con l’ossessiva imposizione di tagli
alla spesa pubblica, e con la parallela creazione di maggiori entrate
fiscali. Questa linea di presunta austerity è fallita e sta producendo
aumento del debito e recessione dovunque si è tentato di imporla. Il
taglio del valore reale del debito avviene solo trasferendo risorse dai
creditori ai debitori. L’alternativa è tra immolare la vita di centinaia
di milioni di persone o sacrificare una categoria di redditieri: il
discrimine passa attraverso le regole che prevarranno in questa fase di
transizione.
Muos di Niscemi: il mistero dei 200 watt…
(foto di Daniela Giuffrida)
Non è servito a placare le polemiche il ‘Muos Media day’
organizzato dal Consolato Usa che ha fatto arrivare a Sigonella, e poi a
Niscemi, una quarantina di giornalisti “per mostrarvi come stiamo
lavorando, in totale trasparenza e collaborazione per la salute
di tutti i cittadini” ha detto Luca Goretti, vice capo di gabinetto del
ministero della Difesa italiano. Insieme con lui, ad accogliere la
stampa il colonnello Mauro Becherelli, il Console generale, Donald
Moore, e 5 funzionari dell’Ambasciata americana.
Dopo un giro alla base militare Usa di Sigonella (una vera e propria
città dove accanto ai mezzi militari c’è di tutto), un pulmino ha
portato la stampa alla base NRTF-8 di contrada da Ulmo a Niscemi. base
che sorge all’interno di una Sughereta, Sito di interesse comunitario
(in teoria, a totale inedificabilità) “base italiana data in concessione
agli americani” ha ribadito Goretti. Base che già ospita 44 antenne e
il costruendo Muos.
lunedì 24 giugno 2013
F35, Pd a rischio spaccatura. Poi la mediazione: "Stiamo lavorando a soluzione condivisa"
Nuova grana per il governo dopo le
rassicurazioni del ministro della difesa Mario Mauro. Nel partito
democratico ha la meglio l'ala dei favorevoli alla sospensione del
programma di acquisto
Pd spaccato sulla mozione per gli F35, ma i 'pacifisti' sono la
maggioranza nel gruppo. La partecipazione italiana al programma Join
Strike Fighter diventa un banco di prova per il governo e per il
partito. La posta in gioco è altissima: 14 miliardi di euro (nel periodo
2009-2026 con pagamenti a rate di circa un miliardo l'anno), che
basterebbero per coprire gli aumenti Imu e Iva e finanziare la cassa
integrazione. Giampiero Scanu, capogruppo Pd in Commissione Difesa
rassicura: "Ma Stiamo lavorando per trovare una soluzione ampiamente
condivisa e al momento non esiste alcuna spaccatura nel partito".
NON LASCIAMOCI PRENDERE DA ECCESSIVI ENTUSIASMI
Ddl 20-21, le leggi che possono salvare Berlusconi anche in caso di condanna definitiva
Luglio 2014, scatta la prescrizione del processo Mediaset. A meno che la Cassazione non decida di tirarla per le lunghe, sarà 'costretta' ad esprimersi sulla legittimità della condanna inflitta a Berlusconi dalla Corte d'Appello di Milano per il reato di frode fiscale (quattro anni di reclusione e interdizione per cinque anni dai pubblici uffici).
Una Conferma della pena accessoria dell'interdizione comporterebbe la scomparsa del Cavaliere dal Parlamento: inaccettabile per l'ex premier. Oltre a muovere le diplomazie, mettendo pressione sul governo e sul Quirinale, Berlusconi ha un asso nella manica: un
disegno di legge depositato al Senato (il numero 21), il cui iter di
approvazione non è ancora iniziato (ma risulta assegnato lo scorso 9
maggio).
Presentato dal Pd Luigi Manconi e dall'ex Pdl (ora Gruppo Misto) Luigi Compagna.
Quest'ultimo si è fatto conoscere in passato per aver sostenuto Corrado
Carnevale (il giudice 'ammazza-sentenze', Compagna lo voleva primo
presidente della Cassazione), per aver presentato un ddl per la
reintroduzione dell'immunità parlamentare (nel 2009) e, dulcis in fundo,
la legge per dimezzare le pene del reato di concorso esterno in
associazione mafiosa (poche settimane fa).
Non sorprende dunque che sia il co-firmatario di una proposta di
legge su amnistia e indulto, provvedimenti di clemenza rilanciati appena
48 ore fa dal ministro della Giustizia Cancellieri, presentati come
"unica soluzione" al problema del sovraffollamento nelle carceri
italiane.
Cosa c'è scritto nel ddl 21?
venerdì 21 giugno 2013
Tra un po’ ci diranno che non occorre che i poveri mangino
Finalmente ci sono delle notizie allegre a proposito dell’economia. Un settore sta esplodendo, ed è la fiorente attività dei banchi alimentari.
Il numero delle persone che li utilizza, perché troppo povere per
permettersi il cibo, si è triplicato l’anno scorso, arrivando a 500.000.
Quando Fred Goodwin
[ex direttore generale della Royal Bank of Scotland – n.d.t.] verrà a
sapere che ci sono banche che aumentano così tanto il loro giro
d’affari, lancerà un’offerta di acquisto, sperando di raddoppiare il
prezzo delle azioni prima di farle crollare per poi assegnarsi un premio
di cinque milioni di confezioni di salsa all’aglio.
L’Oxfam
afferma “le modifiche al sistema dei sussidi sono la ragione più comune
del fatto che la gente si rivolge ai banchi alimentari”, ma il
Dipartimento del Lavoro e della Previdenza non è d’accordo e afferma che
il sistema dei sussidi fa sì che “nessuno debba lottare per soddisfare i
propri bisogni fondamentali”. E deve essere vero, fintanto che non si
include il cibo tra i bisogni fondamentali.
Il nemico parla chiaro
Le Costituzioni nate dalla
sconfitta delle dittature in Europa sono ormai considerate una palla al
piede dai poteri forti. Loro parlano chiaro mentre l'ipocrisia è il
linguaggio della sconfitta.
La brutta sensazione era nell'aria da un po' di tempo. Poi, come spesso accade, il messaggio arriva brutale ma netto. Un documento della banca d'affari JP Morgan dice chiaro e tondo quello che la classe dominante europea e il suo ceto politico-tecnocratico stanno facendo senza dirlo.
Le Costituzioni approvate in Italia, Spagna, Grecia, Portogallo dopo la caduta delle dittature militari e fasciste sono ormai un intralcio insopportabile per la tabella di marcia del capitale finanziario nei paesi europei Pigs. Nel linguaggio crudo dei banchieri “l'eccesso di democrazia” rende debole la governabilità e non predispone i sudditi al piegarsi ad una esistenza che non prevede diritti o garanzie. Non solo. Siccome l'austerità farà parte del panorama europeo ancora per un lungo periodo, i paesi aderenti all'Eurozona dovranno anche predisporsi affinchè non sia prevista la “licenza di protestare quando vengono proposte modifiche sgradite allo status quo”.
giovedì 20 giugno 2013
Finmeccanica usava la mafia
Per vendere i suoi elicotteri in Africa, il colosso
statale italiano si rivolgeva a un potente tesoriere di Cosa Nostra,
Vito Roberto Palazzolo, che faceva da 'mediatore' con i governi locali.
E' la nuova pista dei pm
Mafia, armi, tangenti, faccendieri italiani e politici africani.
C'è una nuova istruttoria che scotta sugli affari internazionali di
Finmeccanica e che potrebbe creare presto problemi per la vecchia
gestione del colosso degli armamenti. La procura di Palermo infatti
ha trasmesso altri atti ai pm di Napoli ed insieme stanno indagando
sui contratti ottenuti dal colosso statale dell'aeronautica nel
Continente nero. Ora nell'occhio del ciclone c'è un manager che
fino a pochi mesi fa rappresentava Finmeccanica in tutta l'Africa
sub-sahariana. Ed è pure sospettato di essersi fatto sponsorizzare
da uno dei più ricchi e potenti riciclatori di Cosa nostra: Vito
Roberto Palazzolo, grande tesoriere della mafia siciliana diventato
un magnate in Sud Africa nonostante le condanne.
IL “PIANO C” PER OTTENERE IL NO ALL’INTERDIZIONE: “NIENTE CRISI MA CHIEDO UN PATTO AL PD”
«Questa è una sentenza schifosa, ma è chiaro che io non mi farò sbattere in galera tanto facilmente».
L’allarme rosso è scattato, la trincea si è alzata. Il no pronunciato a
piena voce dalla Corte costituzionale contro il ricorso di Silvio
Berlusconi e contro il legittimo impedimento reclamato per il processo
Mediaset, ha spinto il centrodestra sul piede di guerra. Come nelle
giornate di massima allerta, l’intero stato maggiore del Pdl si schiera
al fianco del suo leader. I ministri corrono a via del Plebiscito, i
colonnelli fanno sentire la loro voce e invocano una reazione.
Immediata. La crisi di governo. Per l’ex premier è una sconfitta
pesante. Prevista, ma comunque dolorosa. Promette battaglia, ma evita lo
show down. Vuole trattare, restando nella posizione di socio di
maggioranza della coalizione governativa.
Pignoramento si, pignoramento no - LETTA_MAIO ITALIA!
Prima casa: lo Stato non la può pignorare, le banche sì
Siamo sicuri che cambi davvero qualcosa con il “decreto del fare”? Quali gli effetti sul mercato?
Stone house
Dopo una riunione fiume, lo scorso 15 giugno, il governo Letta ha licenziato il “decreto del fare” ( ☞ tutte le misure previste): tra gli ottanta punti previsti dal decreto, quello che ha riscosso l’immediato interesse dei media e dell’opinione pubblica è stato l’impignorabilità della prima casa. Come riporta il comunicato stampa pubblicato dal sito del Governo, alla voce “semplificazione fiscale - Pignorabilità delle proprietà immobiliari”:
Se l’unico immobile di proprietà del debitore è adibito ad abitazione principale, non può essere pignorato, ad eccezione dei casi in cui l’immobile sia di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli).
Per tutti gli altri immobili, il valore minimo del debito che autorizza il riscossore a procedere con l’esproprio dell’immobile, è stato innalzato da 20mila a 120mila euro.
L’esecuzione dell’esproprio può essere resa effettiva non prima di 6 mesi dall’iscrizione dell’ipoteca, mentre in passato erano sufficienti 4 mesi.
Per quanto riguarda le imprese, i limiti alla pignorabilità già presenti nel codice di procedura civile per le ditte individuali sono estesi alle società di capitale e più in generale alle società dove il capitale prevalga sul lavoro.
BANCHE CHE PRESTANO A SE STESSE
I sempre più numerosi italiani che, in quanto capifamiglia o
imprenditori, si sono visti recentemente negare un prestito dalla loro
banca, speriamo saltino a piè pari in questi giorni le pagine di
economia dei giornali
.
A leggerle con cura rischierebbero un travaso di bile.
Gli articoli che costeggiano le quotazioni di Borsa narrano tre vicende
apparentemente slegate tra di loro, ma che hanno un comune
denominatore: in barba al conclamato merito di credito e al forte
incremento delle sofferenze bancarie, le nostre maggiori banche
continuano a finanziare chi ha ampiamente dimostrato di saper unicamente
accumulare debiti su debiti non mettendoci nulla o quasi di tasca sua. E
se trascuriamo l’incompetenza dei nostri banchieri e le loro ambizioni
politiche, l’unica spiegazione che è possibile dare per questo
comportamento è che le nostre banche prestano solo alle società di cui
sono azioniste.
mercoledì 19 giugno 2013
NON SE NE PUÒ PIÙ DELLA PREPOTENZA DI QUESTI ... ORA ANCHE INTIMIDAZIONE AI GIUDICI
ESSERE GASPARRI
L’esistenza durissima dell’uomo scelto oggi per ricattare la Consulta.
Ma più famose delle insinuazioni, sono le gaffe di Gasparri. La
più recente si è consumata a palazzo Madama durante la votazione
della mozione di fiducia al governo. «Voi dell'opposizione dovete
leggere di più», sbeffeggiava Gasparri in aula: «Vi consiglio
'L'oro di
Mosca' di Gianni Cerqueti». Peccato Gianni Cerqueti sia
un telecronista, e che l'autore del libro in questione fosse Gianni
Cervetti. Risate dai banchi dell'opposizione. E un refrain,
pronunciato della senatrice Pd Finocchiaro sempre negli studi di
Ballarò: «Studia, Gasparri. Studia!».
La gaffe più clamorosa è però quella a elezione del presidente statunitense Barack Obama appena avvenuta. Non bastava quell'aggettivo, «abbronzato», da parte del presidente del Consiglio. Mancava Gasparri. Che invece di mordersi la lingua tuonò: «Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta». Il Pd reagì inondando Roma di manifesti col volto sornione di Gasparri e la scritta «Vergogna». Il Nostro non la prese bene. «E' uno stile più da Brigate Rosse che da partito democratico. Indicare un obiettivo con una foto in un momento in cui nelle piazze ci sono tensioni è irresponsabile. Sono più stupito che preoccupato da questi allievi di Goebbels e Stalin». Non risultano simili prese di posizione dopo la copertina di Libero che ritraeva i «traditori» di Futuro e Libertà con tanto di nome, cognome e indirizzo mail. Altra dimenticanza? Probabile. O forse Gasparri era rimasto al motto dell'amato Totò, che campeggiava fino a qualche tempo fa anche sul suo sito personale: «Per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?». Seguiva foto di Gasparri abbracciato a Giulio Tremonti, in piazza a Napoli.
La gaffe più clamorosa è però quella a elezione del presidente statunitense Barack Obama appena avvenuta. Non bastava quell'aggettivo, «abbronzato», da parte del presidente del Consiglio. Mancava Gasparri. Che invece di mordersi la lingua tuonò: «Con Obama alla Casa Bianca Al Qaeda forse è più contenta». Il Pd reagì inondando Roma di manifesti col volto sornione di Gasparri e la scritta «Vergogna». Il Nostro non la prese bene. «E' uno stile più da Brigate Rosse che da partito democratico. Indicare un obiettivo con una foto in un momento in cui nelle piazze ci sono tensioni è irresponsabile. Sono più stupito che preoccupato da questi allievi di Goebbels e Stalin». Non risultano simili prese di posizione dopo la copertina di Libero che ritraeva i «traditori» di Futuro e Libertà con tanto di nome, cognome e indirizzo mail. Altra dimenticanza? Probabile. O forse Gasparri era rimasto al motto dell'amato Totò, che campeggiava fino a qualche tempo fa anche sul suo sito personale: «Per andare dove dobbiamo andare, dove dobbiamo andare?». Seguiva foto di Gasparri abbracciato a Giulio Tremonti, in piazza a Napoli.
Il generale Mini: “Il governo trasforma la Difesa in un trafficante di armi”
Il secondo decreto semplificazioni, che approda
in cdm il 19 giugno, contiene una norma che mette i nostri alti
ufficiali "al servizio di Finmeccanica, come piazzisti", denuncia l'ex
comandante della missione Nato in Kosovo. Verrebbe così
"istituzionalizzata" una pratica che già coinvolge i nostri generali in
un groviglio di conflitti d'interesse. Anche con paesi "instabili"
“Vogliono istituzionalizzare il ruolo della Difesa come trafficante di armi e piazzista estero al servizio di Finmeccanica, sdoganando il gigantesco conflitto di interessi tra apparato militare e industria bellica”.
E’ durissimo il giudizio del generale Fabio Mini, ex comandante della missione Nato in Kosovo, sul provvedimento inserito nel secondo pacchetto di norme per la semplificazione che verrà discusso mercoledì in Consiglio dei ministri. Una modifica al Codice dell’ordinamento militare che prevede che la Difesa possa “svolgere per conto di Stati esteri attività di supporto tecnico-amministrativo ovvero contrattuale per l’acquisizione di materiali di armamento prodotti dall’industria nazionale”.
martedì 18 giugno 2013
Il fisco ci spreme e poi spende 13 milioni per farsi la reggia
Polemiche, in era di austerity, per la nuova sede dell'Agenzia delle entrate di Ferrara realizzata all'interno di un ex convento
A Ferrara il fisco si fa la reggia. Ci sono voluti cinque anni, ma
alla fine il progetto è pronto a partire: quasi 14 milioni di euro per
ristrutturare l’ex convento di San Benedetto di via Porta Po, un palazzo
quattrocentesco che l’Agenzia delle Entrate si vuole ritagliare su
misura dopo averlo acquisito dal Demanio nel 2008. Settemila e trecento
metri quadrati - le dimensioni di un centro commerciale - che verranno
interamente restaurati a spese dei contribuenti, con tanto di conferenza
stampa dedicata e annuncio in pompa magna di sindaco (Tiziano Tagliani)
e assessore (Roberta Fusari). Nel cuore della città estense l’agenzia
tributaria insedierà - termine lavori previsto per il 2016 - «un centro
di formazione per le attività di incontro con le istituzioni nazionali e
internazionali» e, ovviamente, per «attività interne di particolare
rilievo». Insomma: una sede sontuosa per vedere gente e fare cose.
Il governo si fa bello e non conosce crisi!
Mentre in Italia molte persone non se la passano certamente bene e il nostro beneamato governo non fa nulla per alleviare le sofferenze di molti sfortunati, anzi sembra paradossalmente molto impegnato a far si che il disagio aumenti, tartassandoci con tasse e aumenti di ogni genere che molti non riescono più a pagarsi, non l'affitto ma neppure il cibo per soppravivere, anche a causa del lavoro che non c'è più, guardate bene cosa ti combina, ... e non chiamatemi razzista, non lo sono!
Pazzesco! L’Italia dona all’Etiopia 99 milioni di euro
“In tempi di crisi e tagli siamo riusciti a raddoppiare l’aiuto all’Etiopia dai 48 milioni di euro del periodo 2009-2011 ai 98,9 milioni di euro per gli anni 2013-2015.
Un contributo importante mirato allo sviluppo del territorio, con un
focus particolare sulla tutela della salute materno-infantile, che è
anche un riconoscimento del ruolo di Addis Abeba come nostro partner per
la stabilizzazione regionale”. Lo ha reso noto il Vice Ministro degli
Esteri, Lapo Pistelli, dopo aver firmato nella capitale etiopica il
nuovo accordo quadro per la cooperazione tra Italia ed Etiopia nel
prossimo triennio.
Italia in primo piano nel modello integrato di sviluppo
“Sono molto soddisfatto – ha spiegato Pistelli subito dopo la firma
con il ministro delle Finanze e dello Sviluppo Economico Ato Ahmed Shide
– perché a poche settimane dall’insediamento del nuovo governo abbiamo
già formalizzato atti importanti come questo” che pone l’Italia in primo
piano nel modello integrato di sviluppo che intende perseguire l’Unione
europea nell’ambito dei “nuovi obiettivi del millennio” e che sarà
portato alla prossima Assemblea generale dell’Onu. In particolare – ha
sottolineato il Vice Ministro – l’accordo è il frutto di un ruolo attivo
dell’Italia nella promozione della Strategia di cooperazione congiunta
per l’Etiopia dei Ventisette. I settori prioritari sui quali si
concentrerà l’azione della cooperazione italiana – attraverso una serie
di progetti che tengono in attenta considerazione le realtà di base –
sono l’agricoltura e lo sviluppo rurale sostenibile con la fornitura di
servizi mirati: acqua, istruzione, sanità.
La morte della biodiversità nella "sfida" allo Stato e all'Europa di un agricoltore friulano
Mais OGM piantato in Friuli ed è legale (per ora)
Come promesso e anticipato da
Ecoblog.it, Giorgio Fidenato ha piantato il mais OGM nei campi in
Friuli e il tutto è perfettamente legale
Lo aveva annunciato anche con tono di sfida e lo ha
messo in pratica, Giorgio Fidenato leader degli Agricoltori Federati ha
piantato mais MON810 nei campi in Friuli e nessuno lo ha potuto fermare
perché del tutto legale. Prima di procedere alla semina ha informato
tutti, dalla Digos al ministero per le Politiche agricole, ma nessuno ha
potuto fare niente contro i suoi semi, che ora sono stati piantati in
un campo ben evidenziato. Il punto è che secondo i principi emanati
dalla sentenza della Corte di giustizia europea,
non è la biodiversità a costituire il fattore discriminante tra la
scelta di colture Ogm e non, bensì che un divieto può sussistere solo se
viene dimostrato che vi è pericolo per la salute e per l’ambiente.
lunedì 17 giugno 2013
'Datagate, spiato Palazzo Chigi'
Secondo uno dei due giornalisti che ha fatto scoppiare il caso, la Nsa
americana intercettava anche le comunicazioni dei governi europei,
incluso quello italiano
In che misura il Datagate coinvolge anche l'Italia?
"L'Espresso" è riuscito a raggiungere Glenn Greenwald, uno dei due giornalisti che Edward Snowden, il ventinovenne ex assistente tecnico della Cia poi passato a lavorare per l'agenzia americana Nsa, ha contattato per far scoppiare il caso. Lo scandalo ha preso il via nel momento in cui Snowden ha dato accesso a informazioni e documenti top secret della Nsa a Glenn Greenwald e Laura Poitras, che li hanno pubblicati sul quotidiano inglese "Guardian", insieme a Ewen MacAskill, capo della redazione del Guardian a Washington.
Alla richiesta de l'Espresso di sapere in che misura le azienda di telefonia e internet italiane siano coinvolte nello scandalo e se esistano accordi tra la Nsa e il governo italiano, Greenwald ha risposto: «Non credo che loro (la Nsa, ndr) ottengano il consenso degli altri governi nel fare queste cose. In realtà, portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Dunque la Nsa spierebbe anche sull'Italia, quali dati vengono raccolti esattamente? E come vengono utilizzati? Il governo italiano è informato di questa pratica e in che misura collabora, visto che Greenwald ha dichiarato che alcuni governi cooperano con certe attività della Nsa?
"L'Espresso" è riuscito a raggiungere Glenn Greenwald, uno dei due giornalisti che Edward Snowden, il ventinovenne ex assistente tecnico della Cia poi passato a lavorare per l'agenzia americana Nsa, ha contattato per far scoppiare il caso. Lo scandalo ha preso il via nel momento in cui Snowden ha dato accesso a informazioni e documenti top secret della Nsa a Glenn Greenwald e Laura Poitras, che li hanno pubblicati sul quotidiano inglese "Guardian", insieme a Ewen MacAskill, capo della redazione del Guardian a Washington.
Alla richiesta de l'Espresso di sapere in che misura le azienda di telefonia e internet italiane siano coinvolte nello scandalo e se esistano accordi tra la Nsa e il governo italiano, Greenwald ha risposto: «Non credo che loro (la Nsa, ndr) ottengano il consenso degli altri governi nel fare queste cose. In realtà, portano avanti molte attività spionistiche anche sui governi europei, incluso quello italiano. Alcuni governi cooperano con alcune attività che la Nsa svolge nei loro paesi, ma nessuna nazione coopera con tutto quello che loro fanno». Dunque la Nsa spierebbe anche sull'Italia, quali dati vengono raccolti esattamente? E come vengono utilizzati? Il governo italiano è informato di questa pratica e in che misura collabora, visto che Greenwald ha dichiarato che alcuni governi cooperano con certe attività della Nsa?
Parma, vietato protestare. La ditta licenzia gli operai e ingaggia vigilantes anti-sciopero
Licenziati, ma senza neanche il diritto di protestare.
Dopo infatti che è stato dato l'annuncio della ristrutturazione dell'azienda, fatta di tagli che peseranno sui lavoratori, i sindacati hanno convocato un'assemblea straordinaria, per discutere sul da farsi. Ed ecco la sorpresa: uscendo dal posto di lavoro, gli operai si sono trovati la ditta circondata da transenne, attorno alle quali si muove una decina di vigilantes il cui impegno è evitare proteste all'interno della proprietà. Subito chiamata dai sindacati la Digos, i lavoratori hanno così che quegli addetti alla sicurezza sono stati ingaggiati dai dirigenti dell'azienda e che monitoreranno giorno e notte l'area onde evitare manifestazioni. Ovviamente, sono pagati dalla ditta per il servizio offerto.
Gli operai della Cft Rossi e Catelli di Parma, hanno subito una doppia ingiustizia. Da una parte il fulmine al ciel sereno della messa in mobilità, decisa dai vertici dell'azienda per sessantaquattro dipendenti, dall'altra l'impossibilità di lamentarsi e far sentire la propria voce.
Sono ormai cinque anni che l'azienda chiude in passivo: per ragioni
di bilancio, già tre anni fa, era stato deciso di mettere in mobilità
una parte dei lavoratori. Fu una rivolta: i dipendenti occuparono l'azienda
e bloccarono l'attività, fintanto che il provvedimento non venne
ritirato e le persone poterono tornare al lavoro. Lo sciopero aveva
risolto la questione. E così contavano di fare anche anche stavolta, ma
è stato impossibile.
Dopo infatti che è stato dato l'annuncio della ristrutturazione dell'azienda, fatta di tagli che peseranno sui lavoratori, i sindacati hanno convocato un'assemblea straordinaria, per discutere sul da farsi. Ed ecco la sorpresa: uscendo dal posto di lavoro, gli operai si sono trovati la ditta circondata da transenne, attorno alle quali si muove una decina di vigilantes il cui impegno è evitare proteste all'interno della proprietà. Subito chiamata dai sindacati la Digos, i lavoratori hanno così che quegli addetti alla sicurezza sono stati ingaggiati dai dirigenti dell'azienda e che monitoreranno giorno e notte l'area onde evitare manifestazioni. Ovviamente, sono pagati dalla ditta per il servizio offerto.
Pur non potendo dimostrare e protestare, i licenziati sono furiosi e
promettono battaglia. Si son visti strappare via in un solo giorno due
dei propri diritti, quello del lavoro e quello dello
sciopero, e a nulla valgono le rassicurazioni dei dirigenti della Cft
Rossi e Catelli secondo cui le manifestazioni possono essere fatte,
basta che non siano nel perimetro della ditta.
(Fonte)
Il decreto svuota giustizia
Il governo sta per varare il cosiddetto “Decreto svuota carceri”. I punti fondamentali del provvedimento sono semplici: arresti domiciliari per chi ha pene
fino a 4 ( e forse addirittura 6) anni di reclusione e ultimo periodo di
detenzione da passare a casa aumentato da 12 a 18 mesi. Inoltre verrà
incoraggiato il lavoro all’interno degli istituti di pena, misura
commendevole ma che viene da tempo promessa da tutti.
La situazione del nostro sistema penitenziario, come si sa, è gravissima: 66mila detenuti a fronte di una capienza di 45mila. Tra coloro i quali sono in prigione ben 26.000 sono in attesa di sentenza definitiva, più di 40% del totale.
La situazione non è recente: il sovraffollamento persiste da decenni e
l’ultimo provvedimento tampone fu l’indulto del 2006 del ministro
Mastella che rimise in circolazione migliaia e migliaia di detenuti,
molti più del previsto.
Il bavaglio si allarga: "azzerare il dissenso per legge"
Pdl, pronta la norma “anti contestazioni”. Carcere per chi turba le manifestazioni
Il testo del deputato Ignazio Abrignani ha già
avuto l'ok dei vertici di via dell'Umiltà dopo la manifestazione del
Popolo delle Libertà a Brescia quando un gruppo dei centri sociali
contestò Berlusconi. Il provvedimento prevede la reclusione da uno a 3
anni e multe fino a 2500 euro
Il testo sembra tagliato su misura dopo la manifestazione di maggio del Pdl a Brescia quando un gruppo dei centri sociali contestò Silvio Berlusconi. E’ in quella stessa occasione, per esempio, che Renato Brunetta arrivò al presidio scortato dagli agenti del reparto mobile. E così la bozza di proposta di legge preparata dal deputato berlusconiano Ignazio Abrignani è stata già ribattezzata norma anti-contestazioni:
prevede il carcere da uno a 3 anni e multe da mille a 2500 euro per chi
disturba le manifestazioni dei partiti in piazza, non solo durante le
campagne elettorali, ma in tutte le iniziative politiche, sia pubbliche
che private. L’impianto sostanziale della proposta di legge ha avuto
l’ok politico dello stato maggiore di via dell’Umiltà e attualmente è in
corso un lavoro di rifinitura del testo.
I comuni sono a secco ma la holding dei sindaci pensa agli affari
Proprio nel momento in cui i comuni sono con l’acqua alla gola, alla
disperata ricerca di risorse, c’è la loro associazione che si riscopre
come un’autentica holding d’affari. Già, perché l’Anci è ormai un gruppo
a dir poco eterogeneo, con 12 società controllate e un fatturato
complessivo di 33 milioni di euro. Davvero niente male. Ma cosa c’entra
tutto questo con l’attività di rappresentanza dei comuni davanti alle
istituzioni? La risposta è difficile, e diventa ancor più complicata se
si considera che buona parte dei clienti del sistema Anci è
rappresentata proprio da ministeri, authority ed enti previdenziali. Nel
perimetro del business dell’Anci, guidata oggi dal primo cittadino di
Pavia Alessandro Cattaneo, è ormai rientrato di tutto: comunicazione,
eventi, energia, ambiente, consulenza e soprattutto tanta informatica.
Senza contare il fatto che l’associazione, da qualche tempo, è diventata
un vero e proprio trampolino di lancio per carriere politiche dei suoi
vertici. Qualche esempio? L’ex presidente, Graziano Delrio, è diventato
ministro per gli affari regionali nel governo di Enrico Letta, mentre
l’ex segretario generale, Angelo Rughetti, è stato eletto alla camera
dei deputati nelle file del Pd.
Carbone: in Europa uccide due persone l'ora
I fumi emessi dalle ciminiere delle centrali elettriche a carbone, in Europa, uccidono più di due persone l’ora. È questo il dato più allarmante del rapporto “Silent Killers" , presentato ieri da Greenpeace.
Lo studio, basato su una ricerca condotta dall’Università di Stoccarda, evidenzia gli impatti sanitari dell’inquinamento prodotto dalla combustione del carbone nei Paesi dell’UE: 22.300 morti premature – su base annua – equivalenti alla perdita di 240.000 anni di vita. I fumi delle centrali censite nella ricerca determinano inoltre la perdita annua di 5 milioni di giornate lavorative.
Secondo il rapporto, nel 2010 il carbone ha causato in Italia 521 morti premature, equivalenti a 5.560 anni di vita persi, e determinato la perdita di 117 mila giornate di lavoro. Enel, la grande multinazionale elettrica italiana, è la quinta peggior compagnia a livello europeo, in termini di impatti sulla salute, se si includono anche le emissioni delle centrali della Slovenské Elektrárne, controllata da Enel per il 66 per cento. Alla produzione di Enel, nel 2010, secondo la ricerca dell’Università di Stoccarda, è riferibile una stima, in tutta Europa, di 11.660 anni
di vita persi.
Lo studio, basato su una ricerca condotta dall’Università di Stoccarda, evidenzia gli impatti sanitari dell’inquinamento prodotto dalla combustione del carbone nei Paesi dell’UE: 22.300 morti premature – su base annua – equivalenti alla perdita di 240.000 anni di vita. I fumi delle centrali censite nella ricerca determinano inoltre la perdita annua di 5 milioni di giornate lavorative.
Secondo il rapporto, nel 2010 il carbone ha causato in Italia 521 morti premature, equivalenti a 5.560 anni di vita persi, e determinato la perdita di 117 mila giornate di lavoro. Enel, la grande multinazionale elettrica italiana, è la quinta peggior compagnia a livello europeo, in termini di impatti sulla salute, se si includono anche le emissioni delle centrali della Slovenské Elektrárne, controllata da Enel per il 66 per cento. Alla produzione di Enel, nel 2010, secondo la ricerca dell’Università di Stoccarda, è riferibile una stima, in tutta Europa, di 11.660 anni
di vita persi.
sabato 15 giugno 2013
L'evento politico più trascurato del Terzo millennio
Solo sei mesi fa l'Unione europea ha ricevuto la più prestigiosa delle
onorificenze internazionali: il Premio Nobel per la Pace. Ma è come se
non fosse mai accaduto.
Nell'angolo di una teca da spolverare nella Centrale dell'Unione
Europea a Bruxelles, una donna delle polizie ha recentemente scovato
una medaglietta d'oro coperta di ragnatele e, da persona onesta
qual'era, l'ha consegnato al suo capo. Costui, dopo diverse ricerche, è
riuscito a scoprire che si trattava della medaglia, ormai data per
dispersa, che era stata conferita all'Unione Europea, insieme alla
solita pergamena, in occasione del Premio Nobel per la Pace del 2012.
Mobbing sugli esodati: depositata la denuncia alla Fornero
L’Inps mette i numeri online:
a un anno e mezzo dalla Riforma delle pensioni che ha prodotto 314.576
esodati (fonte: Ragioneria di Stato) solo l’8,7 per cento dei 130mila
salvaguardati ha ottenuto la pensione. 11mila persone. Oggi alcuni
comitati di esodati hanno depositato la denuncia all’ex ministro del
lavoro Elsa Fornero per mobbing sociale, presentata lo scorso dicembre.
Sugli esodati abbiamo fatto il punto più volte, da quando abbiamo pubblicato i numeri veri allo scorso marzo, in cui ancora le pratiche dei salvaguardati risultavano ferme.
Dopo un anno di grande confusione il 5 ottobre 2012 la Ragioneria di
Stato mette nero su bianco la cifra esatta degli esodati: 314.576. Di questi, ad oggi, sono salvaguardati in 130.130 persone, con i restanti 184.500 non
salvaguardati. Sono ormai partite le prime pratiche di salvaguardia,
sullo scaglione di 65.000 relativo al primo iter legislativo (in totale
gli interventi sono stati tre), e ora l’Inps mette i numeri online: sono
11mila ad oggi ad aver ricevuto la pensione.
venerdì 14 giugno 2013
Così l'Italia uccide i malati
Nel nostro Paese i medicinali innovativi, che possono
salvare migliaia di vite, arrivano con mesi o anni di ritardo. Una
tragedia, per i pazienti. La colpa? E' di un mostro burocratico
potentissimo, ricchissimo e malfunzionante. Che si chiama Aifa. E opera
sotto la direzione del ministero della salute. «Opera»? Si fa per
dire, purtroppo
L'Agenzia è chiusa a riccio, come se non sentisse che infuria la
tempesta fuori dal palazzo di via del Tritone a Roma dove ha sede.
L'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), di fatto, pochi sanno cos'è.
Ma è sulla vita di tutti che incidono i suoi sì o i suoi no, come
anche le sue difficoltà e il suo essere, come dicono molti, ormai
un gigante. Perché l'Agenzia, il cui direttore generale e
presidente del consiglio di amministrazione sono nominati dal
ministero della Salute, ha il compito di dare l'ok all'immissione
in commercio dei nuovi farmaci, di definirne il prezzo, di
sorvegliarne la sicurezza una volta che sono finiti in mano ai
malati.
Insomma maneggia la nostra salute e circa 26 miliardi di euro l'anno, perché a tanto ammonta la spesa farmaceutica nel nostro Paese, i tre quarti della quale è a carico del Ssn. Dovrebbe funzionare come un orologio, ma soprattutto essere una casa di vetro dove tutto ciò che accade è ben visibile dai cittadini. E invece sembra oggi paralizzata, affaticata da elefantiasi burocratica e da scelte sulle quali infuriano polemiche, magari fatte a buon fine ma di certo risultate in ritardi e ulteriori aggravi burocratici. Così come sembra incapace di comunicare con i medici, le aziende e i malati. Insomma, con tutti gli stakeholder del sistema-farmaci italiano. Siamo andati a vedere cosa succede a via del Tritone.
giovedì 13 giugno 2013
Il Parlamento diventerà come un fortino, ora vogliono anche l'Eurogendfor a difesa
RIFORME! 35 saggi più 7 esperti possono bastare? NO, ora arrivano i “caschi blu del Parlamento”
Pensavate che 35 saggi più 7 super esperti incaricati di scrivere quello che gli altri pensano potessero bastare? Sbagliato, e pure di grosso. Perché oltre a questo gruppone di professoroni e luminari, si aggiungono da oggi anche (citiamo testuale) “i caschi blu del Parlamento”.
Sì, come quelli dell’Onu nelle missioni di pace (o di guerra). E’
talmente comico che può sembrare una barzelletta riuscita, detta bene.
Ma è la disarmante verità. Lo ha confermato solenne come fosse il
cardinale che annuncia l’habemus papam, il ministro delle Riforme,
Gaetano Quagliariello: “Qualcuno ha ventilato il rischio di
indebite ingerenze, per cui ho scritto ai presidenti delle commissioni
Affari costituzionali per chiedere l’invio di osservatori”. Dalla Camera, a sovrintendere all’operazione dei 42 saggi, hanno mandato il presidente della Corte d’Appello di Bari. Una toga, dopotutto, ci sta sempre bene.
Infine, resi noti i dettagli delle riunioni: tempi stretti,
strettissimi, si affannano a dire da Palazzo Chigi. Ci vuole serietà e
sobrietà, non si può perdere neppure un minuto. Ecco perché i saggi si
incontreranno solo il lunedì, da giugno a ottobre. Agosto escluso, naturalmente.
(Fonte)
“DECRETO DEL FARE” TRUCCATO: C’È UN ARTICOLO SALVA-ILVA
LA BOZZA DELLA LEGGE PREVEDE L’ALLENTAMENTO DEI VINCOLI SULLE BONIFICHE, MA ANCHE PER AUTORIZZAZIONI E RIFIUTI
In Italia la burocrazia è soffocante, lo dicono tutti, quindi bisogna semplificare.
Roberto Calderoli bruciava le leggi, come si ricorderà, Corrado Passera
sfornava un ddl a semestre, ora pure Enrico Letta sta preparando per il
Consiglio dei ministri di questa settimana il suo testo per rendere più
facile la vita a cittadini e imprese. Soprattutto ad una, per la
verità, che sta a Taranto. D’altronde il nostro corpus giuridico è così
vasto che era facilmente prevedibile: uno fa una legge ad aziendam e
scopre che gliene serve un’altra e un’altra ancora e un’altra ancora.
L’obiettivo è sempre lo stesso: tenere aperti gli impianti mentre si
realizza – o quando e se – la messa in sicurezza ambientale.
10 cose che il PD può fare per sminuire la vittoria alle elezioni
Allora ricapitoliamo.
Il PD ha vinto. Il PDL si è squagliato
come un ghiacciolo al sole. Il M5S festeggia le futuri sorti e
progressive del movimento che conquista due luoghi simbolici della
storia italiana: Pomezia e Assemini. L’UDC… scusate che cazzo di fine ha
fatto l’UDC?
Ora poiché sappiamo benissimo che nel PD
il tafazzismo è l’unica religione praticata dal gruppo dirigente,
perché, come dice Zuzzu Gioggia, nella sconfitta ci si compatta e nella
vittoria si gioca al ‘tutti contro tutti’, è il caso sin da ora di
suggerire le 10 cose che il PD deve evitare per sminuire la vittoria
alle elezioni ed assicurarsi l’ultimo e definito fanculo da parte dei
propri elettori.
1) Continuare ad attribuire i meriti
della vittoria alle amministrative a Bersani: di questo passo anche
Occhetto potrebbe risentirsi e le anime pie di Natta, Berlinguer e
Togliatti appariranno in sonno ad Epifani pretendendo anche essi parte
del risultato.
mercoledì 12 giugno 2013
Chi è Monsanto?
Monsanto è il principale produttore mondiale di Organismi Geneticamente Modificati (Ogm)
ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla
sua fondazione nel 1901, nel corso degli anni, la multinazionale di
Saint Louis nata come industria chimica, è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario, utilizzo di false prove.
Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica.
Eppure, oggi, questo pericoloso gigante della biotecnologia che si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, grazie ad una comunicazione ingannevole, a pressioni e corruzioni, a rapporti di collusione con i vertici politici e amministrativi USA, continua indisturbato ad esportare e imporre in tutto il mondo il pericoloso modello dell’agricoltura transgenica.
Lettera al Governo Italiano: silenzi e complicità sul Muos e non solo
Lettera aperta al Governo Italiano [della cittadina Roberta Barone].
Signore e signori, Ministri di questo Governo “fantasma”,
mi perdonerete forse per aver utilizzato
questo termine, eppure i siciliani di fantasmi ne hanno visti fin
troppi e, di certo, non perdonano. A scrivere non è un politico, un
presentatore televisivo o un calciatore a cui l’informazione si presta
facilmente per diffondere al mondo notizie futili quanto lo scopo stesso
per cui vengono compiute quelle azioni. Se c’è una cosa che lo studio
della storia insegna è che “distrarre” è un metodo alquanto efficace per
spianare le strade ad un progetto così lontano dalle più comuni
prospettive umane.
A scrivere è una studentessa siciliana a
cui, come molti altri giovani ma soprattutto bambini, è stato negato
uno di quei tanti diritti che rappresentano una carta in meno nel grande
gioco delle Vita. L’utilizzo della parola “fantasma” non è un risultato
di un sentimento adolescenziale volto a sfociare nell’esagerazione o,
come di consueto tra i giovani, a trasgredire le regole comuni. Non è
nemmeno la risposta ad un sentimento interiore che oscilla tra la rabbia
e l’angustia.
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