venerdì 12 luglio 2013

Figura di M.... a livello planetario

Alma Shalabayeva, una delegazione M5s andrà in Kazakhistan a visitare la moglie del dissidente 

Alma Shalabayeva

Ma quanto faceva paura Alma Shalabayeva in Italia?
La moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov (riparato a Londra e ricercato in patria per presunte truffe) vive oggi agli arresti domiciliari ad Almaty. Il 31 maggio scorso è stata allontanata coattivamente dall' Italia, dopo essere stata imbarcata il 1 giugno su un aereo, insieme alla figlia di 6 anni, messo a disposizione dall'ambasciata kazaka. Il sospetto è che ci siano state delle forzature nella procedura d'espulsione.
Un pasticcio colossale, da cui sta nascendo un caso politico. Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri garantisce che "tutte le procedure sono state perfette, tutto in regola e secondo la legge». Replica duro l'avvocato Riccardo Olivo, legale della donna insieme con colleghi dello studio Vassalli-Olivo: «Anche se l'Italia ha deciso di espellere Shalabayeva per un motivo qualunque, come mai l'ha fatto così in fretta e perchè proprio in Kazakhstan?». "Il Kazakistan- aggiunge l'avvocato- è un paese dove non si estradano neppure i delinquenti veri, nemmeno gli sgozzatori di persone".
Si prova a fare retromarcia. Oggi lunga riunione fra il premier Enrico Letta e i ministri Angelino Alfano, Emma Bonino e Anna Maria Cancellieri per "mettere a punto la posizione dell'Esecutivo italiano" sulla vicenda.
Al termine un comunicato con cui Palazzo Chigi annuncia che:

Il provvedimento di espulsione di Alma Shalabayeva sarà revocato e la donna potra "rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione".
Questo il comunicato completo:

"Il Ministero dell'Interno, acquisite anche le valutazioni legali previste per legge, provvederà ad attivare la revoca in autotutela del provvedimento di espulsione sulla base delle circostanze e della documentazione sopravvenute, che consentono ora, e anzi impongono, una rivalutazione dei relativi presupposti". E' quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi, in merito alla posizione italiana sulla vicenda del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, riparato a Londra e ricercato in patria per presunte truffe, la cui moglie Alma Shalabayeva il 31 maggio scorso è stata allontanata dall'Italia insieme alla figlia di sei anni. "A seguito della revoca del provvedimento di espulsione - si legge ancora - che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici, la signora Alma Shalabayeva potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione". "Tuttavia, resta grave la mancata informativa al governo sull'intera vicenda, che comunque presentava sin dall'inizio elementi e caratteri non ordinari. Tale aspetto sarà oggetto di apposita indagine affidata dal Ministro dell'interno al Capo della Polizia, al fine di accertare responsabilità connesse alla mancata informativa".
E' importante sottolineare, si legge ancora, "che il governo, colti i profili di protezione internazionale che il caso ha sollevato, si è immediatamente attivato, attraverso sia il Ministero dell'interno sia il Ministero degli affari esteri, per verificare le condizioni di soggiorno in Kazakhstan della signora e della figlia, nonchè a garantirle il pieno esercizio del diritto di difesa in Italia avverso il provvedimento di espulsione convalidato dal giudice di pace".
All'esito della presentazione del ricorso "avverso tale provvedimento - prosegue Palazzo Chigi -, sono stati acquisiti in giudizio e conseguentemente dalla pubblica autorità italiana, documenti, sconosciuti all'atto dell'espulsione, dai quali sono emersi nuovi elementi di fatto e di diritto che, unitariamente considerati, hanno consentito di riesaminare i presupposti alla base del provvedimento di espulsione pur convalidato dall'autorità giudiziaria".
"In considerazione di ciò - precisa Palazzo Chigi - il Ministero dell'Interno, acquisite anche le valutazioni legali previste per legge, provvederà ad attivare la revoca in autotutela del provvedimento di espulsione sulla base delle circostanze e della documentazione sopravvenute, che consentono ora, e anzi impongono, una rivalutazione dei relativi presupposti".
A seguito della revoca del provvedimento di espulsione, "che verrà immediatamente resa nota alle autorità kazake attraverso i canali diplomatici - conclude la nota -, la signora Alma Shalabayeva potrà rientrare in Italia, dove potrà chiarire la propria posizione.
Intanto una delegazione di parlamentari del Movimento Cinquestelle ha annunciato che andrà in Kazakhistan per verificare il rispetto dei diritti individuali e politici e visitare Alma Shalabayeva.
E il M5S chiede le dimissioni di Alfano:
"Avevamo ragione: alfano non è in grado di fare il ministro dell'interno, deve dimettersi" dice Mario Giarrusso, interpellato dalla Dire.
"Dopo la clamorosa retromarcia del governo, che smentisce se stesso, siamo ancora più convinti della sua incapacità e sicuramente presenteremo la mozione di sfiducia. Sessanta milioni di italiani con alfano non sono al sicuro", aggiunge.

Farnesina: già parlato con ambasciatore Kazako
Fonti della Farnesina fanno sapere che si è già parlato con l'ambasciatore del Kazkhstan a Roma. E' quanto si apprende dopo che palazzo Chigi ha annunciato la revoca dell'espulsione di Alma Shalabayeva.
La donna, che in Italia viveva in una villetta a Casal Palocco, sostiene in un memoriale di aver ripetutamente chiesto il diritto di asilo al governo italiano.
Per questo, dice il senatore Cinquestelle Kazakhistan "chiediamo scusa alla famiglia per quello che è successo ad Alma". Il capogruppo Nicola Morra propone inoltre di "spingere affinchè il governo italiano si associ ad altri governi che da più tempo si stanno battendo per il rispetto dei diritti umani in Kazakistan".
Tutto da verificare il ruolo del governo italiano nella vicenda. C'è il sospetto che abbiano potuto pesare le relazioni di amicizia costruite dall'ex premier Silvio Berlusconi con Nursultan Nazarbayev. La presidente di Od kozlovska non lo esclude. "Il caso di alma non è isolato. C'è ormai una tendenza in europa tra i paesi dell'ex blocco sovietico: sfruttano i rapporti economici a fini politici".
Guarrusso, Morra e un altro senatore M5s, Sergio Puglia, aderiscono all'appello della fondazione Open Dialog, organizzatore non governativa, che ha aperto un dossier sul caso.
In Senato i Cinquetelle hanno anche annunciato la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Angelino Alfano, "per le sue gravissime responsabilità nella vicenda".
"Il governo del Kazakistan influenza gli oppositori politici facendo pressione sui loro familiari. Tutti i media indipendenti kazakhi sono stati chiusi tra il dicembre dell'anno scorso e il gennaio di quest'anno. A questo punto non ci sono più media indipendenti. Il sistema gudiziario è corrotto. Nei casi di una certa rilevanza politica, il giudice decide in base a valutazioni politiche. In altri casi decide a favore di chi paga di più", spiega Lyudmyla Kozlovska, presidente di Open Dialog.
"Tutto questo- aggiunge- rende chiaro quale sia il rischio che la famiglia Ablyazov corre. Il processo dovrebbe tenersi a luglio, ma lo sapremo probabilmente solo il giorno prima. L'unico modo per esercitare pressione è venire in Kazakhistan e vedere voi stessi. Bisogna fare in modo che il governo capisca che c'è un controllo da fuori e che non può fare quello che vuole. Ogni voce in questo caso è molto importante".

Sel, interpellanza,promossi dirigenti coinvolti?
Ne fa una battaglia anche Sinistra Ecologia Libertà che ha presentato un'interpellanza urgente al premier Letta e al ministro dell'interno Alfano. In particolare chiede di sapere quali assicurazioni sull'incolumità di mamma e figlia ci sono e se è vero che alcuni funzionari della Questura coinvolti sono stati promossi.
A firmare l'atto ispettivo sono Alessandro Zan, primo parlamentare a denunciare all'opinione pubblica la vicenda, il componente del Copasir Claudio Fava e il capogruppo in commissione Esteri Arturo Scotto. "Nell'interpellanza, dove si ricostruisce minuziosamente la vicenda, per gli aspetti finora conosciuti anche grazie all'impegno di giornalisti e di alcune testate, si chiede al governo - afferma una nota - quali atti urgenti e concreti intenda adottare perché si chiarisca il singolare rapporto di collaborazione tra le forze dell'ordine italiane e il governo kazako, anche in considerazione dell'assenza di trattati bilaterali tra Italia e Kazakhstan tanto in materia di estradizione, quanto riguardo la collaborazione tra le rispettive autorità di polizia".
Inoltre, si chiede "quali azioni siano state assunte per ricevere le dovute assicurazioni circa l'incolumità e la sicurezza di Alma Shalabayeva e della sua figlia minorenne Alua prima di deciderne l'espulsione verso un Paese tristemente noto per la sistematica e ben documentata violazione dei diritti umani".
Infine, si chiede "se è vero che alcuni alti funzionari della Questura di Roma coinvolti nell'operazione siano in seguito stati promossi a cariche più elevate". 
(Fonte)
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