Le ripetute smentite del ministro Saccomanni la manovra d’autunno, o
finanziaria che dir si voglia, potrebbe addirittura sfiorare i 20
miliardi di euro, di cui il 50% per “impegni presi in Europa”. A furia
di rinvii tutti i nodi arriveranno al pettine subito dopo l’estate. E
c’è il rischio, sempre più concreto, che vengano attuati prelievi
forzosi dai conti correnti degli italiani. Ecco perché.
Le stesse movenze, un caso, un codice comportamentale o ... ci faranno il mazzo?
L’unica speranza per il Governo Letta sono le elezioni
tedesche che potrebbero portare Angela
Merkel ad essere più morbida nella richiesta di sacrifici.
I TRUCCHI DI SACCOMANNI - Come dimostrato più volte da
Dagospia, Saccomanni ha
già truccato le carte sui numeri del fabbisogno dello Stato. Nulla è giunto a
Londra della promessa trasparenza tesoro e in Inghilterra giunge voce che nel
prossimo anni l’Italia avrà un consistente aggravio di spesa per interessi sul
debito.
La speranza del Ministero delle
Finanze sta tutta nell’aumento del gettito Iva grazie all’effetto del pagamento
dei debiti arretrati della Pubblica Amministrazione. Senza pensare che i crediti non
incassati si finanziano con il debito e che le aziende useranno i soldi per
rientrare dalle esposizioni creditizie.
BANCHE A SCOPO DI LUCRO - Gli istituti di credito sono
invece impegnati a lucrare sulla bolla dei tassi creati da Draghi per
reimmettere quei soldi nell’economia reale. Pagamenti che nei fatti svuoteranno
ancora di più le casse dello Stato.
Come avvenuto nel caso Monte dei
Paschi, che Saccomanni ha gestito quando era a Bankitalia, ci si nasconde
mescolando le carte fino a quando la realtà non sarà drammatica e il premier
Enrico Letta sarà costretto a chiedere ulteriori sacrifici agli italiani.
IMU D’AGOSTO - Secondo Repubblica l’obiettivo del
Governo è togliere gli italiani dall’incertezza e riformare l’Imu in tempi
rapidi.
Il ministro Saccomanni intanto
tira dritto e, nonostante critiche e pressioni si prepara a mettere nero su
bianco delle cifre prima di giovedì quando il governo dovrà trovare una sintesi
politica sull’Imu e la copertura alternativa all’Iva.
Cosa accadrà? Se le soluzioni prospettate dai tecnici non saranno gradite dal
Pdl e dal Pd ci sarà un rinvio politico all’autunno, con un nulla di fatto che
possiamo già dare quasi per scontato.
Questi i nodi con cui il Governo
dovrà fare i conti: Iva, Imu, Tares, ticket sanitari (11 miliardi in quattro),
cassa integrazione in deroga (1,4 miliardi extra, le Regioni sono già ora a
secco), cuneo fiscale, precari della pubblica amministrazione, piano lavoro per
i giovani, dismissioni del patrimonio.
Per quanto riguarda l’Imu i
tecnici del Tesoro lavorano alla "rimodulazione" dell'imposta sulla
casa, da tempo indicata da Saccomanni come l'unica via per alleviare famiglie
con figli, senza fare sconti agli immobili di lusso. Si tratta di una manovra
da 4 miliardi e 82 milioni sulla prima casa.
Le ipotesi sono l’aumento delle
detrazioni a 600 euro il legame con i metri quadri, aggancio al reddito
misurato dall'Isee, ampliamento della platea "lusso" anche ad
abitazioni signorili.
SPENDING REVIEW? - Ed è concreto il rischio di
ritrovarsi di nuovo davanti ad una spending review. Che non sarà di certo
lineare e nemmeno indolore come i governanti vorrebbero far credere.
Con una spesa per interessi sul
debito pari a 80 miliardi di euro l’anno meno esosa del previso si può tenere
lo spread sotto i 300 punti. Anche se il declassamento di Standard & Poor’s a BBB ci
sottolinea che non tutto può essere dato per scontato. Così come il gettito
fiscale da Iva che in sessanta giorni ha mobilitato 8 miliardi di euro.
Il quadro
potrebbe mutare a settembre per consentire una riforma Imu davvero strutturale.
E intanto si rifaranno i conti con la nota di aggiustamento al Def. A partire
dal Pil del 2013 con un -1,3% stimato che ad aprile sarà -2 che significa
allarme rosso per il rapporto deficit/ Pil sopra il tetto del 3%. Una
situazione nera che porterò di certo l’Italia ad essere più povera.
(Fonte)
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