Stop del governo agli Ogm, Fidenato: «Daremo battaglia»
I ministri De Girolamo, Lorenzin e Orlando firmano un decreto per
bloccare le semine transgeniche. Coldiretti: la forestale distrugga
quelle coltivazioni. L’imprenditore di Vivaro: andremo in tribunale
PORDENONE. Mais Ogm, divieto assoluto di coltivazione in Italia. Lo
stop è legge con il decreto firmato ieri dal ministro delle Politiche
agricole Nunzia De Girolamo con i ministri della Salute, Beatrice
Lorenzin, e dell’Ambiente, Andrea Orlando e motivato dalla
preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la
sperimentazione in agricoltura e da un approfondimento tecnico
scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità, non
escludendo rischi su organismi acquatici. Il divieto resterà in vigore
per 18 mesi e verrà immediatamente notificato alla Commissione europea e
a tutti i Paesi della Ue.
«Decreto strumentale che non avrà vita
facile» dichiara Giorgio Fidenato, l’imprenditore di Vivaro che ha già
seminato, pochi mesi fa, proprio il mais “incriminato” forte della
sentenza della Corte di giustizia europea alla quale si era appellato
dopo la distruzione di un primo raccolto avvenuta lo scorso anno.
«Il
decreto - spiega De Girolamo - colma un vuoto normativo dovuto alle
recenti sentenze della Corte europea. È un provvedimento che tutela la
nostra specificità e che salvaguardia l’Italia dall’omologazione».
«Se
vogliono renderci la vita difficile - è la posizione di Fidenato -
sappiano che anche noi faremo altrettanto. Temo siano però anche poco
informati circa le decisioni assunte dalla Ue e dalla Corte di
giustizia. C’è già una sentenza riguardante la Francia la quale,
invocando la clausola di salvaguardia aveva cercato di impedire la
semina di mais Ogm, aveva adottato un provvedimento d’urgenza. Bene, la
risposta della Corte è stata che i provvedimenti d’urgenza vanno assunti
in presenza di un pericolo imminente, la qual cosa nel caso del Mon810
non c’è. La Corte - prosegue Fidenato - ha quindi affidato al proprio
organo tecnico, l’Efsa, il compito di eseguire un’indagine sui rilievi
francesi la cui risposta è prevista entro la fine di settembre. E di
fronte a tutto ciò, cosa fa l’Italia? Vara un decreto per istituisce un
divieto di semina per 18 mesi? Scusate se sorrido. Ce la vedremo nei
tribunali italiani che ritengo saranno più attenti alle norme europee».
E
che accadrà al mais già in maturazione a Vivaro? «Non ne ho idea. Il
provvedimento non può essere retroattivoma mi dicono - avanza
l’imprenditore - che conterrebbe anche un ordine di distruzione del
raccolto, nel qual caso ci opporremo».
Alla luce del decreto, l’ex
ministro Alfonso Pecoraro Scanio chiede ora il «sequestro dei campi
coltivati a Ogm in Friuli Venezia Giulia» e che «siano vietate ulteriori
semine illegali». La Coldiretti, da un lato plaude al provvedimento del
Governo, ricordando che si tratta di una decisione che ha il sostegno
di 8 italiani su 10, e dall’altro sollecita «l’intervento della
Forestale - dichiara il presidente della Federazione del Fvg, Dario
Ermacora - per la distruzione delle piante Ogm. La difesa della
distintività italiana deve essere una priorità della politica perché da
essa dipende l’esistenza stessa del made in Italy che è il nostro
petrolio, il nostro futuro, la nostra leva per tornare a crescere
nell’alimentare».
«Finalmente ci si risveglia dal lungo letargo
con la firma auspicata sul decreto – dichiarano le associazioni Aiab,
Isde, Legambiente, Slowfood -, strumento, a lungo richiesto per fare
chiarezza e porre fine al lungo e incompiuto iter chiamato a sbarrare la
strada alla coltivazione di Ogm in Italia». «Meglio tardi che mai» è la
chiosa di Greenpeace.
(Fonte)
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