Forze Armate, Mario Mauro lancia l'allarme: "Rischio default nel giro di pochi anni" senza nuove risorse
Le forze armate, con questi parametri di spesa rischiano "nel giro di
pochi anni il completo default funzionale" e quindi "anche il venir
meno della capacità di partecipare nei fatti alla politica di difesa
europea". Lo afferma il ministro della Difesa Mario Mauro,
durante l'audizione in Commissione Difesa della Camera, nell'ambito di
un'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in
vista del Consiglio europeo di dicembre 2013.
"Solo ribilanciando le risorse e quindi ripristinando dei ragionevoli
livelli di spesa per l'esercizio delle Forze Armate, potremmo avere uno
strumento militare tendenzialmente in linea con i parametri europei -
spiega il ministro - Negli anni, molto lentamente, questo ci consentirà
di aumentare molto le risorse puntando ad attribuire alla voce relativa
all'esercizio il 25% del totale delle risorse disponibili. Pur
rimanendo, comunque, la spesa italiana al di sotto della media dei paesi
dell'Unione si sarà quanto meno avvicinata allo standard europeo".
"La componente militare - aggiunge Mauro - che in base a trattati
europei deve essere in grado di compiere missioni che includono l'uso
della forza e i componenti militari, prevedendo la prontezza operativa, e
avere equipaggiamenti moderni ed efficenti e dispiegamento veloce".
"Nessuno - afferma il ministro della Difesa - è in grado di prevedere
dove e quando dispiegare lo strumento militare, ecco perchè è
necessario essere sempre pronti". Per questo motivo "stiamo perseguendo
un ammodernamento dello strumento militare", ma "il continuo
depauperamento delle risorse destinate alla difesa rende arduo
perseguire quegli obiettivi che invece abbiamo accettato di conseguire
insieme agli altri paesi europei".
"La diminuzione del 5,2% del bilancio della Difesa tra il 2011 e il
2012, che tra il 2003 e il 2012è stato del 19%, non ha alcun possibile
paragone con i nostri alleati europei e atlantici - rimarca - Questa
condizione di particolare compressione delle risorse, ha prodotto uno
squilibrio della spesa. E' una condizione insostenibile, con questi
livelli economici, in particolare nel settore dell'esercizio risulta
impossibile perseguire quel livello di effettiva prontezza che
rappresenta un parametro essenziale".
(Fonte)
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