Un imprenditore italiano scrive:
"Vedendo la situazione insostenibile
in cui si sta trovando la mia azienda, a causa di una pressione fiscale
folle ed oscena e di una competizione di prezzo al limite del suicidio,
dovuta ai ben noti motivi, leggi EURO, non riesco più a dedicare tempo
ed energie al mio progetto di teoria economica per il XXI secolo, un
progetto folle e forse al di là delle mie scarse competenze, ma già il
fatto che tutte le energie ed il tempo delle persone, siano imprenditori
o lavoratori dipendenti, siano impegnati nella mera sopravvivenza
quotidiana, senza possibilità di fermarsi MAI un momento per pensare, ti
dimostra che questo è un vero PROGETTO complessivo di smantellamento
economico, sociale e culturale.
Se nessuno ha mai tempo di pensare
perchè oberato ed ossessionato dal lavoro (spesso creato ad arte con
assurdi adempimenti burocratici e corsi di aggiornamento obbligatori
etc), ecco che nessuno ha tempo di pensare ed ognuno dedica il poco
tempo libero a cercare di riprendersi, senza pensare a nulla, ma
estraniandosi dalla situazione economica, sociale e politica
complessiva.
Se avessimo tutti un giorno di tempo
per pensare, un giorno da dedicare alla riflessione al confronto ed al
dibattito, ci renderemmo conto di molte cose e scoppierebbe una
rivoluzione la mattina stessa. Ecco che allora la burocratizzazione
delle piccole e medie imprese ed i massacranti "corsi" obbligatori per
dipendenti ed imprenditori sono funzionali allo scopo di privarci delle
energie fisiche e mentali per pensare.
Ecco perchè tutti parlano di
diminuire la "burocrazia" ed i "lacci e lacciuoli" che incatenano le
imprese ed il lavoro, ma la normativa va sempre e comunque in senso
diametralmente opposto. Con buona pace dei defunti come Montanelli e dei
vivi come Oscar Giannino (e mi scuso con Indro per l’inqualificabile
paragone). La gente che pensa non subisce, quindi bisogna togliere
spazio al pensiero e riempire il poco tempo libero di persone affamate
di riposo con il vuoto pneumatico del "Grande Fratello", (nomen omen,
Orwell è quanto mai attuale oggi) o di show, anche politici stile
Ballarò o Report, funzionali all’autopreservazione del potere.
Facci ca
so ogni volta c’è un nemico
cattivo: il debito pubblico, la corruzione, l’evasione fiscale,
l’imprenditore evasore e sfruttatore, la Cina e via pontificando: "se
tutti pagassero le tasse il debito pubblico non esisterebbe", ma ora che
le redini sull’evasione di sopravvivenza dei piccoli e medi
imprenditori sono state tirate le imprese, strozzate dal fisco chiudono.
A dimostrazione che si evadeva per
sopravvivere ad un vero e proprio ladrocinio fiscale e che le entrate
non possono crescere sempre e comunque "a richiesta".
Dopo 91 anni la mia impresa rischia
seriamente di chiudere, io ho finito le riserve e tra poco lo stato mi
chiederà l’IMU sull’immobile (strumentale) dove svolgo la mia attività
raddoppiando il costo che già col passaggio dall’ICI all’IMU era
raddoppiato l’anno scorso, impedendomi oltretutto di scalare questa
spesa dal reddito d’impresa al pari di ciò che succede con l’Irap.
Il tutto in un momento in cui stiamo
combattendo una guerra dei prezzi con i nostri concorrenti esteri, una
guerra persa perchè col cambio sopravvalutato devi solo vendere
sottocosto per stare sul mercato. Scusami per lo sfogo, ma al di là di
tutto credo che fra un anno, rebus sic stantibus, ci troveremo in una
situazione peggiore della Grecia con un tessuto produttivo devastato e
persone alla fame, fame vera.
Sono "razionalmente disperato",
perchè non vedo dibattito pubblico, salvo pochi blog su internet che,
con buona pace di tutti, non incidono come può ancora fare la TV o la
Stampa che continuano a dare un’informazione a "senso unico". È vero hai
partecipato a qualche dibattito TV, ma sono "diritti di tribuna" in un
mare di voci a senso unico ed intanto l’economia muore e l’Italia muore e
la nostra civiltà muore. Sono troppo pessimista? dimmelo tu, come
imprenditore sono ottimista di natura, ma non sono stupido, vedo le cose
e vedo che perdiamo tempo senza averne più.
Se Enrico Letta avesse detto: ci
riprendiamo la Banca d’Italia nazionalizzandola (leggi espropriandola ai
soci privati), dettandogli la politica monetaria ed obbligandola a
comprare i titoli di stato invenduti in modo da annullare lo spread ed
inoltre rimettiamo in vigore la vecchia legge bancaria degli anni trenta
e se qualcuno in Europa ha qualcosa da ridire usciamo dall’euro, ecco
allora avrei potuto ricominciare a sperare. Manca il guizzo, il colpo
d’ala, se è vero che tutti sanno che questa è l’unica soluzione la
domanda è perchè? Perchè non la si applica?
Domande senza risposta ed ogni giorno
200 aziende muoiono e 2000 persone perdono il lavoro e 2000 famiglie si
trovano in mezzo ad una strada, ogni maledetto giorno ed ogni maledetto
giorno sento dire le stesse cose nelle stesse trasmissioni TV e leggo
le stesse cose sugli stessi giornali e fra un anno quando il disastro
sarà completo ci diranno ancora che è colpa nostra che siamo stati delle
cicale che lavorare 14 ore al giorno come abbiamo fatto negli ultimi 10
anni non basta e che se adesso ci ridurranno in schiavitù per ripagare i
debiti sarà stato solo per colpa nostra. Ho paura di quello che
succederà e della violenza che potrà scoppiare quando a milioni non
avranno più di che mangiare
.
La domanda adesso è: come facciamo
ad invertire la rotta? Noi abbiamo solo la consapevolezza e la ragione,
gli altri hanno il potere, tutti i mezzi di comunicazione e negano
continuamente ogni dibattito, ma la situazione peggiora ogni giorno ed
il punto di non ritorno, il punto della violenza è sempre più vicino e
se ci arriveremo, saranno sempre i soliti a pagare il prezzo.
Saluti a
tutti."
La lettera e' indirizzata al professore di Economia Politica dell'Universita' Gabriele D'Annunzio, Alberto Bagnai pubblicata dal blog di Alberto Bagnai Goofynomics
(Fonte)
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