Non
trovano pace i signorotti del Pdl, tesi come sono nel controllare
spasmodicamente quanto accade in Italia. Ma non di sola giustizia si vive. Ed
ecco spuntare l’ultima incredibile proposta dei berluscones per fermare la
libera circolazione delle idee tramite web.
È
del senatore Pdl Salvatore Torrisi l’ultima proposta per tentare di mettere il
bavaglio al web. Ma questa volta si rischia grosso visto che si cerca di
mettere sullo stesso piano testate giornalistiche e blog di informazione online
tentando di estendere a quest’ultimi il reato di omesso controllo anche sui
commenti rilasciati dagli utenti.
Al
momento i blog costituiscono una delle poche zone franche, come ci ricorda
Caterina Malavenda, avvocato esperto in diritto dell’informazione, “dove a
volte finiscono contenuti pericolosi”. Sicuramente ci sono dei vuoti normativi
cui bisogna porre rimedio ma questa non sembra la soluzione più adatta.
Ovviamente il primo ad essere estremamente preoccupato, dalla proposta, è Beppe
Grillo. Infatti sul suo blog è stato pubblicato un articolo dal titolo “il Pdl
vuole chiudere il blog di Grillo”, considerando che è proprio l’online il campo
da cui l’ex comico fa partire tutte le battaglie.
Una
legge del genere renderebbe il sito del tutto impraticabile, ma non è solo il
suo sito ad essere in pericolo, ma tanti altri visto e considerato che così
facendo tutti i commenti “minimamente pericolosi” sarebbero censurati per
timore di pene severe, considerando infatti che il contenuto del ddl si estende
a tutti i gestori di siti con contenuti editoriali.
Definizione
generica che apparentemente non ha confini. La Cassazione già nel 2010
si era espressa in materia, respingendo e annullando una sentenza che
riguardava un direttore responsabile di un giornale web, accusato di omesso
controllo di lettere pubblicate sul suo sito.
Come
si può leggere sul Fatto Quotidiano l’avvocato Guido Scorza, giornalista
pubblicista dichiara che le conseguenze del ddl sarebbero ovvie e inevitabili:
“Se fossi il titolare di un sito web, cancellerei tutti i contenuti
‘bordeline’, per evitare rischi. Se fossi il titolare di un sito dove i
contenuti sono troppo numerosi per essere controllati, eliminerei proprio la
possibilità di commentare”.
Ed
è questa la decisione che potrebbero essere costretti a prendere tanti siti
web, dai grandi giornali ai piccoli blog .Salvatore Torrisi, senatore in
quota Pdl e primo firmatario del ddl, nega però che sia questo
l’intento della sua iniziativa.
“Tengo
a chiarire che io sono per la massima libertà di espressione possibile. Ma
questo non vuol dire infamare e diffamare liberamente”, afferma il diretto
interessato, raggiunto telefonicamente da ilfattoquotidiano.it.
“Anche
un semplice commento non può essere esente dalla legge”, ribadisce. E a chi gli
fa presente quali potrebbero essere le conseguenze della sua proposta,
risponde: “Questo testo, comunque, vuole soprattutto aprire un dibattito:
dobbiamo trovare un sistema per porre un freno agli eccessi, vista l’importanza
sempre maggiore dell’informazione online e dei blog”. Come a dire: un freno
bisogna pur metterlo.
(Fonte)
Nessun commento:
Posta un commento