venerdì 26 luglio 2013

Possiamo già dire "c'era una volta il reato di finanziamento illecito"?

Soldi ai partiti, un emendamento Pdl punta a depenalizzare il reato di finanziamento illecito  



Niente più carcere per punire il reato di finanziamento illecito ai partiti, ma soltanto una multa. È quanto prevede - come scrive oggi Repubblica - un emendamento Pdl a firma Bianconi, Calabria, Centemero, Ravetto, Saverio Romano, al disegno di legge sul finanziamento ai partiti, arenato a Montecitorio dopo la partenza in pompa magna annunciata da Letta all'inizio di giugno.

Quando ne parli con i magistrati protagonisti di Mani pulite ti dicono subito: "Dai, non scherzare, non è possibile, non ci credo, non possono arrivare a tanto". Quando glielo confermi restano basiti: "Così finiscono le indagini sulla corruzione". Invece eccola qui la madre di tutti i possibili azzeramenti. Cinque righe in tutto. Un emendamento al disegno di legge del governo che cancella il finanziamento pubblico dei partiti e vorrebbe fissare le nuove regole per garantire "la trasparenza". C'è proprio la parola "trasparenza" nell'intestazione della legge. Ebbene, ecco comparire lì l'articolo 10-bis. Criptico. Bisogna leggerlo e rileggerlo più volte per capirlo. Bisogna andare alla legge 195 del 1974, che istituiva il finanziamento pubblico dei partiti, confrontare i testi, rendersi conto del colpo di mano. Dice l'emendamento: "All'articolo 7, terzo comma, le parole da "reclusione a triplo" sono sostituite dalle seguenti "sanzione amministrativa pecuniaria pari al triplo""
Poche righe che basterebbero, spiega Repubblica, a dare un colpo di spugna ad alcuni importanti processi che riguardano personaggi vicini a tutti gli schieramenti. Su tutti l'ex presidente Filippo Penati. "La legge Severino - scrive Repubblica - gli ha fatto morire per prescrizione uno dei capitoli delle imputazioni del processo per il sistema Sesto", se dovesse passare l'emendamento "ne cadrebbe un'altra perché a lui e ad altri dodici imputati, tra cui l'ex presidente Bpm Massimo Ponzellini, è contestato l'articolo 7 delle legge del 1974". Quella che, appunto, istituisce il finanziamento pubblico dei partiti.

Altri indagati eccellenti che potrebbero essere così salvati dalla norma firmata Pdl sarebbero proprio due esponenti,ed ex esponenti del partito. L'ex ministro dell'Interno Claudio Scajola,da poco indagato per finanziamento illecito, e l'ex braccio destro di Giulio Tremonti Marco Milanese, appena condannato a 8 mesi per lo stesso reato".

Sabelli (Anm): "Stento a credere a una cosa del genere". "Non conosco le ragioni che sostengono questo tipo di proposta. Ma se le cose stanno così - ha dichiarato il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, intervistato da Repubblica- sono veramente meravigliato di come si possa fare una proposta del genere. Stento a credere a una cosa del genere perché si tratta di un intervento che può produrre effetti molto gravi".
 (Fonte)
Stampa il post

Nessun commento:

Posta un commento