lunedì 15 luglio 2013

STARA' MICA NASCENDO UN ALTRO AL DI SOPRA DELLA LEGGE?

Stop del governo agli Ogm, Fidenato: «Daremo battaglia» 


I ministri De Girolamo, Lorenzin e Orlando firmano un decreto per bloccare le semine transgeniche. Coldiretti: la forestale distrugga quelle coltivazioni. L’imprenditore di Vivaro: andremo in tribunale 



PORDENONE. Mais Ogm, divieto assoluto di coltivazione in Italia. Lo stop è legge con il decreto firmato ieri dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo con i ministri della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell’Ambiente, Andrea Orlando e motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e da un approfondimento tecnico scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l’impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici. Il divieto resterà in vigore per 18 mesi e verrà immediatamente notificato alla Commissione europea e a tutti i Paesi della Ue.

«Decreto strumentale che non avrà vita facile» dichiara Giorgio Fidenato, l’imprenditore di Vivaro che ha già seminato, pochi mesi fa, proprio il mais “incriminato” forte della sentenza della Corte di giustizia europea alla quale si era appellato dopo la distruzione di un primo raccolto avvenuta lo scorso anno.

«Il decreto - spiega De Girolamo - colma un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte europea. È un provvedimento che tutela la nostra specificità e che salvaguardia l’Italia dall’omologazione».

«Se vogliono renderci la vita difficile - è la posizione di Fidenato - sappiano che anche noi faremo altrettanto. Temo siano però anche poco informati circa le decisioni assunte dalla Ue e dalla Corte di giustizia. C’è già una sentenza riguardante la Francia la quale, invocando la clausola di salvaguardia aveva cercato di impedire la semina di mais Ogm, aveva adottato un provvedimento d’urgenza. Bene, la risposta della Corte è stata che i provvedimenti d’urgenza vanno assunti in presenza di un pericolo imminente, la qual cosa nel caso del Mon810 non c’è. La Corte - prosegue Fidenato - ha quindi affidato al proprio organo tecnico, l’Efsa, il compito di eseguire un’indagine sui rilievi francesi la cui risposta è prevista entro la fine di settembre. E di fronte a tutto ciò, cosa fa l’Italia? Vara un decreto per istituisce un divieto di semina per 18 mesi? Scusate se sorrido. Ce la vedremo nei tribunali italiani che ritengo saranno più attenti alle norme europee».

E che accadrà al mais già in maturazione a Vivaro? «Non ne ho idea. Il provvedimento non può essere retroattivoma mi dicono - avanza l’imprenditore - che conterrebbe anche un ordine di distruzione del raccolto, nel qual caso ci opporremo».

Alla luce del decreto, l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio chiede ora il «sequestro dei campi coltivati a Ogm in Friuli Venezia Giulia» e che «siano vietate ulteriori semine illegali». La Coldiretti, da un lato plaude al provvedimento del Governo, ricordando che si tratta di una decisione che ha il sostegno di 8 italiani su 10, e dall’altro sollecita «l’intervento della Forestale - dichiara il presidente della Federazione del Fvg, Dario Ermacora - per la distruzione delle piante Ogm. La difesa della distintività italiana deve essere una priorità della politica perché da essa dipende l’esistenza stessa del made in Italy che è il nostro petrolio, il nostro futuro, la nostra leva per tornare a crescere nell’alimentare».

«Finalmente ci si risveglia dal lungo letargo con la firma auspicata sul decreto – dichiarano le associazioni Aiab, Isde, Legambiente, Slowfood -, strumento, a lungo richiesto per fare chiarezza e porre fine al lungo e incompiuto iter chiamato a sbarrare la strada alla coltivazione di Ogm in Italia». «Meglio tardi che mai» è la chiosa di Greenpeace.
(Fonte)
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