lunedì 29 luglio 2013

Craxismo, berlusconismo, larghe intese: CI HANNO RUBATO GLI ANNI MIGLIORI, MA NON E’ REATO



Apri il codice: articolo 624, furto. Ma non è questo che cerchi. Nessuna legge prevede il furto della vita. Pentapartiti, craxismi, berlusconismi. Ora larghe intese che manomettono la Costituzione. Si sono presi i migliori anni della nostra esistenza. E sono ancora lì.

Apri il codice penale e ti metti a cercare: articolo 624, furto. “Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui”. Rifletti un attimo, il bene che hai in mente può essere definito cosa mobile? No. Il codice aggiunge: “Si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico”. Ecco, sì, energia, in un certo senso… ma tu stai pensando ad altro. Provi a chiedere all’amico avvocato, ma lui alza le spalle: “Ma no, quel furto non è previsto dal codice. Non sempre c’è una responsabilità penale. Al massimo può essere sociale, morale. Politica. Ammesso che in Italia esistano ancora”.

No, nessun codice prevederà mai questo reato: il furto di vita. Non l’omicidio, sia chiaro. Ma la sottrazione delle energie – molto più luminose di quelle elettriche -, dei pensieri, dell’entusiasmo, delle speranze. Ecco, questo si sono portati via.

Hai quarant’anni magari e, come capita nel mezzo del cammin di nostra vita, provi a fare bilanci. Ricordi gli anni dell’adolescenza, quella forza dei pensieri e dei muscoli. Era il tempo del pentapartito, del craxismo. Dei compromessi che permeavano tutto. Già, allora ti sentivi addosso come una ragnatela, quella disillusione leggera e appiccicosa che fa scivolare nel cinismo. Poi è arrivato il berlusconismo – del Cavaliere e del centrosinistra complice – e si è mangiato vent’anni. Ora ti toccano le larghe intese. Che o sei d’accordo o sei d’accordo, non importa se ti manomettono la Costituzione.

E ti ricordi un film di Nanni Moretti: il protagonista che prende in mano un metro, ogni centimetro un anno. Ecco, metà della vita se nè andata (fate pure gli scongiuri, okay) e loro se la sono mangiata. Un giorno su due passato a convivere con polemiche, odi che hanno umiliato slanci e ideali. Speso a difenderti da chi voleva fare a pezzi il Paese mentre tu avresti voluto affacciarti sul mondo. Ma il panorama era coperto dalle stesse facce. Ecco, il furto che intendevi.

Poi ti guardi intorno, magari vivi in Sicilia, vedi i tuoi coetanei costretti a emigrare. Oppure a piegare la testa a mafie e clientele. A rinunciare a ogni impresa. Hanno preso perfino il tuo orgoglio, ma nemmeno di questo furto si risponde. O vivi in Liguria, dove senza tessere o affiliazioni non diventavi primario, dirigente sanitario, professore, manager.. Non è un furto… di merito, impegno, occasioni? Hai visto architetti amici degli amici costruire palazzi per imprenditori oggi in galera o latitanti lasciandoti senza terra, aria, orizzonte. Hai assistito alla carriera di giornalisti campioni di silenzi e complicità. Mentre altri, più bravi e liberi, arrancavano. Non è un furto?

Ci hanno rubato la vita. Non è un reato, forse, ma i responsabili ci sono. Ancora al loro posto.
(Fonte)
Stampa il post

1 commento:

  1. Meglio gli architetti che costruiscono palazzi per onorevoli, piuttosto di quelli che riesumano i navigli perché dopo la Milano da bere ci sia la Milano città d'acqua, come fosse altrettanto semplice che il restyling del garofano. Non beviamola noi!

    RispondiElimina