mercoledì 10 luglio 2013

Draghi: il disagio sociale è tragedia, ma avanti col rigore altrimenti “sappiamo come reagirebbero i mercati”



8 lug – Il risanamento dei conti pubblici “è inevitabile” e “gli sforzi fatti non devono essere vanificati”, ha avvertito il presidente della Bce Mario Draghi durante una audizione al Parlamento europeo. Se non si seguisse la disciplina di bilancio “sappiamo come reagirebbero i mercati” ha anche avvertito: con aumenti generalizzati dei tassi di interesse effettivi “che deprimerebbero ulteriormente l’economia reale”.



“So che il disagio sociale in alcuni Paesi è una tragedia”. Lo ha detto Mario Draghi, riferendosi ai Paesi in difficoltà e costretti al consolidamento di bilancio, nel corso di un’audizione al Parlamento europeo.

Il “principale rischio sistemico in Europa è la recessione prolungata”, ha aggiunto Draghi rispondendo ad una domanda  in qualità di presidente della Esrb. Draghi ha aggiunto che “le recessione prolungata sta indebolendo il sistema bancario, aumenta i premi di rischio e danneggia” la capacità di credito
Secondo Draghi, la situazione dell’inflazione e dell’economia “richiede tassi bassi”, e “un rialzo dei tassi di interesse tenderebbe a destabilizzare Paesi in situazione già deboli, rendendoli ancora più deboli”.

L’economia dell’Eurozona “si è contratta per il sesto trimestre consecutivo” e deve “ancora affrontare notevoli sfide” che possono “minare il mercato unico”. Inoltre “le condizioni del mercato del lavoro restano deboli”, ha affermato ancora Draghi, parlando come presidente Bce al Parlamento Ue. Ha aggiunto che “gli indicatori della fiducia hanno mostrato qualche miglioramento, benché da livelli bassi”. In generale l’economia “dovrebbe stabilizzarsi e recuperare nel corso dell’anno,anche se a passo ridotto”.

Nella creazione dell’Unione bancaria “la posta in gioco è troppo alta per consentire indebiti ritardi”. E’ il richiamo fatto da Draghi parlando al Parlamento europeo in veste di presidente Bce. “Per completare questo progetto essenziale, un’azione risoluta deve essere presa nei mesi a venire”.

La mutualizzazione del debito pubblico, per Mario Draghi, “equivale all’emissione di nuovo debito” e “per questo bisogna fare molta attenzione”, ha aggiunto Draghi. Parlando come presidente Bce al Parlamento europeo ha precisato che per emettere eurobond “ci deve essere fiducia tra i Paesi, tutti gli Stati membri devono rispettare le stesse regole ed avere la stessa disciplina”.
(Fonte)
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