Nel 2012 il sistema di controllo Rapex ha rilevato un forte aumento delle merci pericolose per la salute, in arrivo per lo più dalla Cina
Frullatori che prendono fuoco, giocattoli per neonati che rischiano
di soffocare i giovanissimi oppure prodotti di igiene o bellezza che
contengono sostanze tossiche. Sono i rischi che molti consumatori
europei sono riusciti ad evitare grazie a Rapex, il sistema dell’Unione
europea che monitora i prodotti pericolosi. Nel 2012 sono stati ben 2278
quelli ritirati dal mercato, un forte aumento rispetto all’anno
precedente.
BOOM DEL PERICOLO - I casi di prodotti pericolosi
circolanti all’interno del mercato unico e ritirati dall’Unione europea
per tutelare la salute dei consumatori sono cresciuti in modo
significativo nel 2012. Ben 2278 prodotti sono stati ritirati dal
mercato, un incremento del 26% rispetto all’anno precedente, attraverso
il sistema di monitoraggio Rapex.
All’interno dell’Ue si è così sfiorato il record registrato nel 2010,
una tendenza al peggioramento che ha inquietato le autorità comunitarie
predisposte al controllo dei pericoli per la salute posti dalle merci
circolanti all’interno del mercato unico. Attraverso il sistema Rapex
gli stati membri dell’Ue possono comunicare direttamente tra loro,
scambiandosi le informazioni sui prodotti ritenuti pericoli dagli
organismi nazionali.
TIMORI PER I GENITORI - Come rimarca Der Spiegel,
i risultati del rapporto devono preoccupare soprattutto i genitori che
hanno bambini. Infatti un terzo dei prodotti ritirati dal mercato erano
merci come magliette T-Shirt che contenevano elementi chimici velenosi.
Al secondo posto invece del pericolo c’erano invece i giocattoli che
avevano caratteristiche pericolose per la salute dei più piccoli. In
questa speciale graduatoria della minaccia ci sono invece gli
elettrodomestici, che non rappresentano un pericolo per i bambini
maggiore rispetto a quello posto agli adulti. Il 58% dei prodotti
ritirati dal mercato, ovvero più di una merce su due, proveniva dalla
Cina oppure da Hong Kong, vere e proprie fabbriche mondiali per la
tipologia di prodotti sopra citata. La percentuale delle merci cinesi è
sempre molto alta sulla graduatoria stilata dal sistema Rapex ormai da
molto tempo, a causa della forte penetrazione sul mercato europeo
dell’export orientale, in primis cinese.
QUALI PERICOLI - Anche nella Ue comunque esistono
aziende che immettono sul mercato prodotti pericolosi per la salute. Il
sistema Rapex ha assommato 330 merci che sono state fabbricate
all’interno dell’Unione europea nel 2012 . I paesi da cui proviene il
maggior numero delle 2.278 segnalazioni del 2012 sono l’Ungheria (15%),
la Bulgaria (14%), la Spagna (10%), la Germania (9%) e la Gran Bretagna
(8%). L’Italia ha segnalato 54 casi di merci pericolose, pari al 3% del
totale, mentre sono 49 i casi di prodotti italiani non a norma,
ugualmente pari al 3% del totale, che sono stati notificati a Rapex. Tra
i rischi notificati più spesso in relazione a questi prodotti vi erano
il rischio chimico, il rischio di strangolamento e il rischio di
lesioni. Questi ultimi sono spesso riscontrati negli indumenti per
l’infanzia a motivo della presenza di tiranti e cordini, ad esempio nei
costumi da bagno. Tra i prodotti vietati nell’Ue nel 2012 vi erano uno
sbiancante per la pelle contenente idrochinone (il cui uso è vietato nei
cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale) e una bambola di
plastica contenente dietilesilftalato (DEHP) a una concentrazione del
38,5 per cento in peso che configurava un rischio chimico.
MAGGIOR COLLABORAZIONE - Il commissario europeo alla
Salute e per i consumatori, il maltese Tonio Borg, ha espresso
soddisfazione per la capacità del sistema comunitario di monitorare i
prodotti pericolosi. “Grazie a una cooperazione rafforzata all’interno
dell’Ue i consumatori possono godere di maggiore sicurezza sul mercato
interno. Dai risultati degli interventi della forza pubblica nel 2012 si
deduce un aumento del grado di vigilanza, ma c’è sempre spazio per
migliorare ulteriormente la situazione”. In riferimento al ruolo
preponderante delle merci pericolose provenienti dalla Cina, Tonio Borg
non si è detto particolarmente preoccupato.”Questo non signifi che i
prodotti cinesi siano piu’ pericolosi. E’ un dato che riflette la grande
penetrazione che le aziende cinesi hanno sul nostro mercato”. L’Ue ha
comunque avviato da tempo, ha spiegato Borg, un tavolo bilaterale con il
governo cinese per prevenire la commercializzazione di prodotti
pericolosi.
(Fonte)
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