"Stop ai processi con pm politicizzati",
Pdl presenta legge salva Berlusconi
Il testo, preparato da Nitto
Palma, sarà discusso domani dalla commissione Giustizia del Senato.
Prevede una sospensione di 6 mesi dei dibattimenti se i magistrati
titolari sono sottoposti a procedimento disciplinare per esternazioni
che ne pregiudichino l'imparzialità
Provvedimenti disciplinari per le toghe politicizzate e stop ai loro
processi, con conseguente trasferimento d'ufficio. E' quanto prevede un
disegno di legge, messo a punto dal presidente della commissione
Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma del Pdl, all'ordine del
giorno della seduta di domani della commissione. Un testo che, vista
l'attualità delle sentenze Mediaset e del processo Ruby, potrebbe subito
essere subito ribattezzato 'Salva-Berlusconi'.
Il ddl, di cui è già stato nominato relatore il senatore del Pd Felice Casson, reca il titolo "disposizioni in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati e di trasferimento d'ufficio". Consta di tre articoli e stabilisce che per i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge ci sia una sospensione di 6 mesi se i pm titolari sono sottoposti a procedimento disciplinare per esternazioni che ne pregiudichino l'imparzialità o se assumono qualsiasi altro comportamento che non li faccia apparire tali.
Più nel dettaglio, l'articolo 1 aggiunge due nuove fattispecie di 'punibilita per i magistrati con modifiche all'articolo 3 del decreto legislativo n.109 Del 23 febbraio 2006. Si prevede che costituisce illecito disciplinare "rendere dichiarazioni che, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali".
Il ddl, di cui è già stato nominato relatore il senatore del Pd Felice Casson, reca il titolo "disposizioni in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati e di trasferimento d'ufficio". Consta di tre articoli e stabilisce che per i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge ci sia una sospensione di 6 mesi se i pm titolari sono sottoposti a procedimento disciplinare per esternazioni che ne pregiudichino l'imparzialità o se assumono qualsiasi altro comportamento che non li faccia apparire tali.
Più nel dettaglio, l'articolo 1 aggiunge due nuove fattispecie di 'punibilita per i magistrati con modifiche all'articolo 3 del decreto legislativo n.109 Del 23 febbraio 2006. Si prevede che costituisce illecito disciplinare "rendere dichiarazioni che, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali".
I magistrati incapperanno in sanzioni, continua la proposta, anche per "ogni altro
comportamento idoneo a compromettere gravemente l'indipendenza, la
terzietà e l'imparzialità del magistrato, anche sotto il profilo
dell'apparenza, nel contesto sociale o nell'ufficio giudiziario in cui
il magistrato esercita le proprie funzioni".
All'articolo 2 si
specifica che i trasferimenti d'ufficio avverranno anche "per qualsiasi
situazione non riconducibile ad un comportamento volontario del
magistrato" per cui non può nella sede che occupa, amministrare
giustizia nelle condizioni richieste dal prestigio dell'ordine
giudiziario.
Lo stop ai processi, nel ddl Palma all'esame del Senato, viene stabilito all'articolo 3 dove c'è una norma transitoria che stabilisce che "tutti i procedimenti pendenti" alla data di entrata in vigore della legge "sono rimessi al ministro della giustizia e al procuratore generale presso la corte di cassazione per le proprie determinazioni in ordine all'eventuale esercizio dell'azione disciplinare e restano, conseguentemente, sospesi per il periodo di sei mesi". I magistrati titolari di quei processi pendenti, stabilisce ancora l'articolo 3, saranno trasferiti d'ufficio. Lo stop ai procedimenti tra l'altro provocherebbe un'accelerazione della prescrizione non essendo specificato nulla in senso contrario.
La proposta di Palma tocca uno degli aspetti più sensibili del rapporto tra politica e giustizia visti i processi (Mediaset e Ruby) a carico del leader del Pdl. Proprio i legali dell'ex premier avevano chiesto il trasferimento delle udienze da Milano a Brescia "per incompatibilità ambientale" ma l'istanza è stata respinta. Nel mirino, in particolare, il pm Ilda Boccassini che secondo, Niccolo Ghedini (dichiarazione dello scorso 14 maggio) ha "un pregiudizio che dura da 20 anni".
Lo stop ai processi, nel ddl Palma all'esame del Senato, viene stabilito all'articolo 3 dove c'è una norma transitoria che stabilisce che "tutti i procedimenti pendenti" alla data di entrata in vigore della legge "sono rimessi al ministro della giustizia e al procuratore generale presso la corte di cassazione per le proprie determinazioni in ordine all'eventuale esercizio dell'azione disciplinare e restano, conseguentemente, sospesi per il periodo di sei mesi". I magistrati titolari di quei processi pendenti, stabilisce ancora l'articolo 3, saranno trasferiti d'ufficio. Lo stop ai procedimenti tra l'altro provocherebbe un'accelerazione della prescrizione non essendo specificato nulla in senso contrario.
La proposta di Palma tocca uno degli aspetti più sensibili del rapporto tra politica e giustizia visti i processi (Mediaset e Ruby) a carico del leader del Pdl. Proprio i legali dell'ex premier avevano chiesto il trasferimento delle udienze da Milano a Brescia "per incompatibilità ambientale" ma l'istanza è stata respinta. Nel mirino, in particolare, il pm Ilda Boccassini che secondo, Niccolo Ghedini (dichiarazione dello scorso 14 maggio) ha "un pregiudizio che dura da 20 anni".
(Fonte)
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