Molte polemiche in questi giorni per il no dei grillini (o almeno di una parte di loro) al taglio dello stipendio dei parlamentari. Al centro delle polemiche il taglio della Diaria,
la parte di stipendio che i parlamentari ricevono come rimborso per le
spese sostenute per fare politica ... a quanto sembra, e come lo stesso Grillo ha ammesso più volte, qualcuno, non tutti, dei parlamentari M5S non sarebbe disposto a rinunciare alla Diaria. Subito è partito il linciaggio mediatico
con i politici che non hanno perso tempo a pompare l'accaduto per
trarne vantaggio ... proprio ieri il presidente Letta tuonava, "noi tagliamo gli stipendi dei ministri e Grillo che fa?" ... ma è veramente così? la casta ha tagliato più di Grillo? A spiegarlo bene ci pensa il Corriere della Sera in quest'articolo di Lorenzo Salvia :
Insomma per capirci, lo stipendio da parlamentare non verrà assolutamente toccato, ma a venir tagliato sarà l'altro stipendio (circa 48 mila euro l'anno), quello aggiuntivo percepito da quei deputati che svolgono anche il ruolo di ministro. Nessuna riduzione quindi di diaria, o di altri voci dalla busta paga di tutti gli altri deputati della casta ...
Quindi a conti fatti, e Diaria esclusa, il taglio maggiore resta comunque quello fatto da Grillo per i parlamentari del Movimento 5 Stelle, con un taglio netto di 2500 euro sullo STIPENDIO BASE di tutti i parlamentari M5S, a cui andrà ad aggiungersi la rinuncia della Diaria di quelli che, onestamente non metteranno ulteriormente le mani nelle tasche dei cittadini (vedremo come si comporteranno e se resteranno fedeli alle promesse fatte in campagna elettorale)!
Mentre ripetiamolo, il taglio stabilito del presidente Letta andrà a toccare solo lo STIPENDIO AGGIUNTIVO DA MINISTRO percepito dai ministri della maggioranza, nessuna riduzione su STIPENDIO BASE e DIARIA per i normali deputati che continueranno ad intascare i loro abbondanti 14 mila euro netti al mese!
Per la cronaca, sono 14 i ministri a cui spetta il doppio stipendio e a cui è stato imposto il taglio voluto dal presidente del Consiglio, e sono appunto: Enrico Letta, Angelino Alfano, Mario Mauro, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo, Andrea Orlando, Maria Chiara Carrozza, Massimo Bray, Beatrice Lorenzin, Gianpiero D'Alia, Gaetano Quagliariello, Cécile Kyenge, Josefa Idem, Dario Franceschini ... mentre il taglio imposto da Grillo andrà a colpire tutti e 162 (108 deputati e 54 senatori) parlamentari del Movimento 5 Stelle ... e se la matematica non è un opinione, avete già la vostra risposta!
Quanto valgono gli stipendi eliminati dal governo? Per il presidente del consiglio siamo sui 2.500 euro netti al mese, anche se in realtà la somma precisa dipende dal suo reddito totale e quindi dalle tasse che deve pagare. Per un ministro siamo sui 1.700 euro sempre netti, per i sottosegretari a quota 1.500. Gli stipendi soppressi da Letta, meglio ripeterlo ancora una volta, sono soltanto quelli che ministri e sottosegretari aggiungono alla busta paga da parlamentare. Quest'ultima il governo non la può toccare, è la legge a stabilirlo. E, considerando tutte le voci, arriva a 14 mila euro netti al mese. Non sono ridotti nemmeno gli stipendi dei ministri che non sono anche in Parlamento.
Insomma per capirci, lo stipendio da parlamentare non verrà assolutamente toccato, ma a venir tagliato sarà l'altro stipendio (circa 48 mila euro l'anno), quello aggiuntivo percepito da quei deputati che svolgono anche il ruolo di ministro. Nessuna riduzione quindi di diaria, o di altri voci dalla busta paga di tutti gli altri deputati della casta ...
E il taglio alla Grillo, invece? Il codice di comportamento firmato da tutti i candidati prevede due cose. Lo stipendio base di deputati e senatori viene di fatto dimezzato: da 5 mila euro netti al mese previsti dalla legge a circa 2.500. Anche qui il «netto a pagare» preciso dipende dal reddito totale della persona e quindi varia da caso a caso, visto che la regola grillina parla di 5 mila euro lordi. Ma su questo punto non c'è discussione nel movimento e anche fermando qui il confronto Grillo taglia più di Letta. C'è poi la diaria, terreno di battaglia di queste ore. Tra diaria pura, rimborso delle spese «per l'esercizio del mandato», viaggi e telefoni la legge parla di circa 9 mila euro netti al mese. Un po' di più al Senato, un po' di meno alla Camera ma la sostanza non cambia. In realtà il codice di comportamento dei grillini resta sul vago. Dice che i «parlamentari avranno comunque diritto ad ogni altra voce di rimborso». Ma dà per scontato che, trattandosi di un rimborso spese, si possano incassare solo le somme giustificate da una pezza d'appoggio fiscalmente valida.
Quindi a conti fatti, e Diaria esclusa, il taglio maggiore resta comunque quello fatto da Grillo per i parlamentari del Movimento 5 Stelle, con un taglio netto di 2500 euro sullo STIPENDIO BASE di tutti i parlamentari M5S, a cui andrà ad aggiungersi la rinuncia della Diaria di quelli che, onestamente non metteranno ulteriormente le mani nelle tasche dei cittadini (vedremo come si comporteranno e se resteranno fedeli alle promesse fatte in campagna elettorale)!
Mentre ripetiamolo, il taglio stabilito del presidente Letta andrà a toccare solo lo STIPENDIO AGGIUNTIVO DA MINISTRO percepito dai ministri della maggioranza, nessuna riduzione su STIPENDIO BASE e DIARIA per i normali deputati che continueranno ad intascare i loro abbondanti 14 mila euro netti al mese!
Per la cronaca, sono 14 i ministri a cui spetta il doppio stipendio e a cui è stato imposto il taglio voluto dal presidente del Consiglio, e sono appunto: Enrico Letta, Angelino Alfano, Mario Mauro, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo, Andrea Orlando, Maria Chiara Carrozza, Massimo Bray, Beatrice Lorenzin, Gianpiero D'Alia, Gaetano Quagliariello, Cécile Kyenge, Josefa Idem, Dario Franceschini ... mentre il taglio imposto da Grillo andrà a colpire tutti e 162 (108 deputati e 54 senatori) parlamentari del Movimento 5 Stelle ... e se la matematica non è un opinione, avete già la vostra risposta!
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